Ludwig van Beethoven (c16 dicembre 1770 - 1827): Der Kuß (Il bacio), arietta per voce e pianoforte op. 128 (1822) su testo di Christian Felix Weisse. Fritz Wunderlich, tenore; Hubert Giesen, pianoforte (in concerto, Festival di Salisburgo 1965).
Ich war bei Chloen ganz allein,
Und küssen wollt’ ich sie;
Jedoch sie sprach,
Sie würde schrein:
Es sei vergebne Müh’.
Ich wagt’ es doch und küßte sie,
Trotz ihrer Gegenwehr.
Und schrie sie nicht?
Jawohl, sie schrie,
Doch lange hinterher.
(Ero tutto solo con Cloe e volevo baciarla; ma lei disse che avrebbe gridato: fatica sprecata.
Osai ugualmente e la baciai, nonostante la sua riluttanza. E non gridò? Ma certo, gridò, però molto tempo dopo.)
![](https://clamarcap.net/wp-content/uploads/2020/12/9033d-peanuts-701216.jpg?w=760)
16 dicembre 1970
😀 😀 😀 😀
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😊
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Non avrei mai colto il dotto riferimento della vignetta, senza la tua divulgazione che me l’ha fatta apprezzare ancor di più.
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Tutto merito di Schulz, della sua cultura, della sua fantasia e della sua arguzia: doti che mise a frutto regalando al mondo un sorriso ogni giorno per cinquant’anni.
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