Sestetto a 4 mani

Salomon Jadassohn (13 agosto 1831 - 1902): Sestetto in sol maggiore per pianoforte a 4 mani, 2 violini, viola e violoncello op. 100 (1888). Bracha Eden e Alexander Tamir, pianoforte; membri del quartetto d’archi non identificati.

  1. Sostenuto –  Allegro ma non troppo vivace
  2. Adagio serioso [10:39]
  3. Finale: Allegretto grazioso, ma un poco vivo – Più mosso [16:44]

7 pensieri riguardo “Sestetto a 4 mani

    1. Mi hai fatto venire in mente un aneddoto di Bertrand Russell. A quanto si dice, gli inglesi poco acculturati tendono (o forse tendevano, un tempo) a enfatizzare le parole che s’iniziano per vocale, pronunciandole come se questa fosse preceduta da un’h. Russell racconta di un suo zio che era stato invitato a prender parte a una cerimonia a casa del sindaco di un paese di provincia. Questi, chiacchierando con lui del più e del meno, a un certo punto disse con sussiego di aver conosciuto Napoleone III (che dopo l’abdicazione conseguente alla sconfitta di Sedan era andato in esilio in Inghilterra) e che l’ex imperatore gli aveva regalato una tabacchiera, dopodiché estrasse da una tasca l’oggetto in questione e lo mostrò allo zio di Russell dicendo orgogliosamente «Guardi, sul coperchio c’è una gallina» (hen). Al che lo zio, senza abbassare lo sguardo, replicò «Strano, pensavo che dovesse esserci piuttosto un’aquila». Poi guardò la tabacchiera e vide che in effetti sul coperchio c’era una N.
      Very British 🙂

      "Mi piace"

commenti