Henry Purcell (1659 - 1695): Young Collin, cleaving of a beam, catch a 3 voci Z 291. The City Waites.
Young Collin, cleaving of a beam,
At ev’ry thumping blow cry’d «Hem!»
And told his wife, who the cause would know,
That hem made the wedge much further go.
Plump Joan, when at night to bed they came,
And both were playing at that same,
Cry’d: «Hem, prithee Collin do,
If ever thou lov’st me, dear, hem now.»
He laughing answer’d: «No, no, no,
Some work will split with half a blow;
Besides now I bore:
I hem when I cleave, but now I bore.»
Libera traduzione: c’è un giovane, Collin, impegnato a spaccare un grosso ceppo di legno; a ogni colpo che dà con la mazza esclama hem! A Joan, la mogliettina cicciottella (plump) che gli chiede perché quell’hem!, risponde che hem! serve a far andare il cuneo molto più a fondo.
La notte dopo, a letto, mentre fanno un gioco assai simile, Joan grida: «Oh, Collin, tipregotipregotiprego, se mi ami fa’ hem! adesso.»
Collin ridendo risponde: «Nononò, per certi lavori basta un colpetto: faccio hem! quando devo darci dentro davvero, ma adesso è routine.»
C’è un gioco di parole intraducibile con cleave e bore : entrambi i verbi significano, fra l’altro, “penetrare”, ma cleave vale anche “spaccare”, mentre bore sta per “annoiarsi”.
Buongiorno, caro Claudio, grazie per la selezione di oggi… molto simpatico e irriverente il catch! 🙂
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Buon giorno, Pierfrancesco. Lieto che tu abbia apprezzato il catch di Purcell. Ce ne sono di assai più (h)arditi: ne ascolteremo qualcun altro, prossimamente 😉
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Non vedo l’ora di ascoltarli! ☺️
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Veramente antidepressivo 🙂
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🙂
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Allegro e divertente.
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Con Purcell a volte succede. Poi, in altri momenti, è capace di prenderti il cuore e stringerlo forte forte, fino a farti piangere come un bambino che ha perso la mamma.
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Delizioso
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