Più di una dea

Hayne van Ghizeghem (c1445 - ?): De tous biens plaine, chanson a 3 voci. Ensemble Perceval, dir. Guy Robert.

De tous biens plaine est ma maistresse.
Chascun luy doibt tribut d’honneur
Car assouvye est en valeur
Autant que jamais fut deesse.

(Di ogni virtù è colma la mia signora. Ognuno le rende tributo d’onore perché ha in dote più pregi di quanti ne abbia mai avuti una dea.)

Questa chanson fu un vero e proprio hit del tardo Quattrocento: è infatti riportata da almeno venticinque raccolte musicali dell’epoca, fra le quali il celebre florilegio Harmonice Musices Odhecaton curato dall’editore italiano Ottaviano Petrucci nel 1501. Di Hayne van Ghizeghem non si hanno molte notizie: fu membro della cappella musicale e valet de chambre di Carlo il Temerario, che seguì nelle numerose campagne militari; poiché non v’è più traccia di lui dopo il 1472, è possibile che abbia perso la vita in quel­l’anno, forse durante l’assedio di Beauvais. Si è anche pensato che avesse abbandonato il suo signore per entrare al servizio della corte di Francia, ma in realtà non vi sono documenti che possano confermare questa supposizione.

9 pensieri riguardo “Più di una dea

  1. Buongiorno e buon sabato, caro Claudio, grazie di questo breve, ma emozionante viaggio per la storia di Francia 😊. Volevo segnalarti che, almeno secondo quanto scritto su Wikipedia, l’ipotesi del suo servizio alla corte di Francia non sembra poi così remota, in quanto “[…] una recente ricerca fra le sue composizioni superstiti indica che alcune potrebbero essere state composte dopo il 1472, soprattutto perché sembrano mostrare uno sviluppo stilistico rispetto a quelle che possono essere definitivamente datate al 1472 o agli anni precedenti. Secondo alcuni studi recenti, sembrerebbe che possa essere sopravvissuto all’assedio e si sia recato alla corte di Francia”. Ho controllato anche le versioni inglese e francese dell’enciclopedia, le quali sembrano concordare con quanto scritto sopra 🙂. Ti auguro una buona serata!

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    1. Ciao, Pierfrancesco. Come dice sempre il prof. Barbero, gli storici darebbero qualunque cosa pur di avere maggiori informazioni sul periodo che indagano, ma il più delle volte sono costretti a fare ipotesi e illazioni. Nel caso di Hayne van Ghizegem, le info di cui disponiamo sono davvero ridotte; è possibile che dopo Beauvais abbia lasciato la corte del Temerario, magari insieme con Philippe de Commynes, illustre cronista, che aveva appunto preso la strada di Parigi per offrire i propri servigi a Luigi XI, acerrimo (e scorrettissimo) avversario del duca di Borgogna. Ma, se non si troveranno altri documenti, rimarremo fermi alle ipotesi. Grazie del contributo e buona serata, carissimo 🙂

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  2. Ah, Claudio… che fascino! Meraviglia!

    Queste note mi scaraventano in un mondo così “cortese”… così elegante! Ma sì, lo so, lo so che solo i ricchi se la passavano bene e i poveri no… ma almeno i ricchi erano colti e raffinati. Amavano queste belle cose… Si circondavano di bellezza, di grazia, avevano nobili ideali. Mica come i ricchi di adesso che, per la maggior parte dei casi sono delle gran bestie!

    E, mentre scrivo, in un’altra pagina aperta suona questa deliziosa chanson. Ripetuta all’infinito!

    Buon proseguimento di giornata Claudio e grazie!

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