2 pensieri riguardo “Per corno da caccia”

1. Buongiorno, caro Claudio, grazie per i deliziosi pezzi di oggi, apocalittici e non 🙂.

   A riguardo del pezzo “apocalittico”, la compositrice afferma di essersi ispirata a un sogno fatto qualche anno fa, nel quale appariva il Ragnarök (il Crepuscolo degli Dei), ambientato nel paesaggio di Bergen, il tutto visto dalla cima del monte Floyen. Nel sogno, erano presenti la luna e il sole, ma anche le stelle e il cielo pieno di bei colori e ciò trasmetteva pace e tranquillità straordinarie, prima dell’esplosione del sole che ha portato la Terra in fiamme. Dopo la fine del mondo, però, è iniziato un Nuovo Mondo, pieno di purezza e di gioia.

   Il pezzo si qualifica come un poema sinfonico suddiviso in tre sezioni, delle quali la prima descrive il Crepuscolo degli Dei e introduce i temi del Sole (violini), della Luna (tromba) e delle Stelle (fiati). La seconda sezione, invece, descrive la passeggiata della compositrice sul monte Floyen e la calma prima della tempesta (archi e assolo del clarinetto, seguiti da assoli di fagotto, oboe e flauto). La terza sezione, infine, è contrastante alle precedenti e rappresenta la venuta degli Dei per creare un nuovo universo positivo, semplice e innocente (celesta e glockenspiel). Ciò è minacciato dalla comparsa di un serpente malvagio (tema del Crepuscolo), ma il mostro viene presto fermato (ritorno dei temi del Sole e della Luna, affidati agli ottoni). Quest’ultima sezione, a detta della Firsova, si basa su un pezzo da lei scritto all’età di otto anni, ma prende ispirazione anche da Il flauto magico mozartiano, dove la Regina della Notte compie un ultimo tentativo di attacco, ma viene presto fermata dai raggi del Sole.

   Buona giornata e a domani!

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   1. Grazie dell’ottimo e circostanziato commento, caro Pierfrancesco. Buona serata e a domani 🙂

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