Quelques riens

Gioachino Rossini (1792 - 13 novembre 1868): Quelques riens pour album, 24 pezzi per pianoforte, vol. XII dei Péchés de vieillesse composti fra il 1857 e il 1868. Jeffrey Swann.

  1. Allegretto
  2. Allegretto moderato
  3. Allegretto moderato
  4. Andante sostenuto – Allegretto – Tempo primo
  5. Allegretto moderato
  6. Andante maestoso – Allegro brillante
  7. Andantino mosso
  8. Andantino sostenuto
  9. Allegretto moderato
  10. Andantino mosso
  11. Andantino mosso – Allegretto moderato – Tempo primo
  12. Danse sibérienne: Allegretto moderato
  13. Allegretto brillante
  14. Allegro vivace
  15. Petite galette Allemande: Allegro brillante
  16. Douces réminiscenses: Andantino – Allegro brillante
  17. A piacere – Andantino mosso quasi allegretto
  18. Andantino mosso – Allegro – Tempo primo
  19. Allegretto moderato
  20. Allegretto brillante
  21. Andantino sostenuto
  22. Thème et variations sur le mode mineur: Andantino mosso
  23. Thème et variations sur le mode majeur: Allegretto moderato
  24. Un rien sur le mode enharmonique: Adagio – Andantino mosso

6 pensieri riguardo “Quelques riens

  1. Buon pomeriggio, caro Claudio, grazie di aver portato questa meravigliosa raccolta di composizioni rossiniane 😊

    Dopo il suo ritiro dalle scene all’età di soli 37 anni, il maestro pesarese si dedicò sporadicamente alla composizione, ma riuscì lo stesso a scrivere pezzi di una certa caratura, quali lo Stabat Mater (1832-1841) e la famosa raccolta Péches de vieillesse, un’antologia costituita da oltre 150 composizioni di vario genere (pezzi per pianoforte, canzoni, pezzi per organici vocali e strumentali).

    Suddivisi in 14 album, i vari pezzi hanno ognuno un titolo ironico e il loro ordinamento nelle varie raccolte è assolutamente casuale e non riflette né la sequenza né la data di composizione.

    Il titolo della raccolta fu dato originariamente da Rossini solo ai volumi 5-9, ma successivamente fu esteso all’intera antologia. Pur non essendo compresa nella raccolta, il maestro pesarese soprannominò la sua Petite messe solennelle come “l’ultimo dei miei Péchés de vieillesse”.

    I diversi pezzi della raccolta, in generale, si configurano come musica da salotto, anche se di carattere raffinato, destinata all’esecuzione nel salotto di casa Rossini a Passy. Nella maggior parte di essi, si evidenziano pochi progressi stilistici e, di conseguenza, il loro linguaggio espressivo è complessivamente piuttosto conservatore.

    Il compositore stesso non li ha mai destinati alla pubblicazione, anche se alcuni estratti sono stati pubblicati durante la sua vita. La maggior parte degli album non apparve prima degli anni Cinquanta del secolo scorso e ciò spiega come queste opere, nonostante il loro grande valore artistico, siano state abbandonate e oscurate da altre composizioni rossiniane più popolari.

    Dopo la morte di Rossini nel 1868, la sua seconda moglie Olympe Pélissier vendette l’intera raccolta, a sua volta poi rivenduta all’asta di Londra dieci anni più tardi. L’acquirente fu la Société Anonyme de Publications Pérodique de Paris, la quale vendette a sua volta i diritti di pubblicazione all’editore Heugel.

    La pubblicazione fu curata dal direttore dell’Opéra di Parigi, Auguste-Edouard Varcourbeil, il quale si occupò della sistematica riordinazione dei vari pezzi e assegnò agli stessi nuove denominazioni più suggestive, in quanto i titoli originali, spesso senza un senso logico, furono ritenuti non idonei.

    Alcuni dei pezzi della raccolta ispirarono le composizioni di alcuni compositori della generazione successiva, fra i quali Ottorino Respighi che, nel 1918, orchestrò alcuni pezzi per pianoforte e li inserì nel suo balletto La boutique fantasque, mentre altri pezzi per pianoforte, tratti da Quelques Riens, furono riorganizzati nella suite orchestrale Rossiniana.

    Anche il compositore inglese Benjamin Britten attinse enormemente dalle composizioni di questa raccolta, utilizzandone alcuni temi nelle sue suite orchestrali Matinées musicales e Soireés musicales op. 24 (1936).

    Attualmente, i Péchés de vieillesse sono in corso di pubblicazione completa da parte della Fondazione Rossini di Pesaro, in una nuova edizione che restituisce la precisione espressiva della notazione musicale rossiniana, presentando anche versioni alternative inedite di alcuni pezzi.

    Buona giornata e alla prossima!

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