Ricercare 1° del secondo tono

Costanzo Antegnati (1549 - 14 novembre 1624): Ricercare 1° del secondo tono (da L’Antegnata, Intavolatura de ricercari d’organo, 1608). Luca Raggi all’organo Antegnati (1588) della Chiesa di San Nicola (Santa Maria della Consolazione) in Almenno San Salvatore (Bergamo).

Costanzo Antegnati, Ricercare 1°

5 pensieri riguardo “Ricercare 1° del secondo tono

  1. Buongiorno, caro Claudio, grazie mille per aver condiviso questo delizioso pezzo organistico 😊

    Compositore e organaro bresciano, fu il membro più autorevole e più conosciuto dell’illustre famiglia di organari omonima. Fin da giovane, aiutò il padre nell’attività organaria, contribuendo alla costruzione degli organi per varie chiese lombarde, emiliane e venete.

    La sua attività organaria viene riportata minuziosamente nell’opera L’arte organica… op. XVI (1608, scritta probabilmente otto anni prima per le monache di S. Grata a Bergamo e poi rivista nel 1605), fondamentale punto di riferimento per conoscere l’operato della famiglia Antegnati e la pratica organistica tra Cinquecento e Seicento.

    L’opera si svolge in forma di dialogo tra Antegnati e suo figlio minore Giovanni Francesco, al quale vuole trasmettere consigli e tecniche della pratica organaria.

    Dopo aver affermato che quest’attività è “per natura sua veramente liberale e degna di huomo nobile”, il compositore racconta i meriti dei suoi antenati per poi elencare tutti i 140 strumenti “fabbricati in casa nostra dal tempo ch’io Costanzo Antegnati ne ho hauto maneggio, e cura” (anche se oggi si ritiene che il numero di strumenti costruiti da Antegnati sia molto maggiore, circa 400).

    Seguono le norme di accordatura dell’organo e di tutti gli altri strumenti a tastiera mentre, negli ultimi capitoletti, si parla del “Modo di registrar li Organi, cioè di componere registri”.

    Antegnati, in particolare, parla di come usare il “ripieno”, formato dalla famiglia dei principali (di 16 o 8 piedi, di voce piena e armoniosa e flauti in ottava, duodecima e quintadecima, di timbro assai dolce), escludendo però il secondo principale. Degna di menzione è la spiegazione su come usare alcune combinazioni prive di principali.

    Anche se non viene accennato nell’opera di Antegnati, la famiglia adottava uno stile proprio nel prospetto degli organi, impiegando una facciata piatta divisa di norma in cinque campate. Nelle campate con le canne più piccole vi è un secondo piano con canne fitte, denominate “organetti morti”. La cassa è sempre a forma di armadio rettangolare e, spesso, aveva portelle dipinte.

    Le indicazioni contenute nel trattatello, comunque, sono fondamentali perché illustrano la straordinaria perizia nell’attività organaria di Antegnati, unita al suo grande talento di esecutore e di compostore.

    Dopo aver studiato con Giovanni Contino e Girolamo Cavazzoni, nel 1584 Antegnati fu nominato organista del duomo di Brescia, incarico mantenuto per venti anni.

    A causa di accuse di inabilità all’ufficio “pro tremore manuum”, fu spinto ad abbandonare l’incarico ma, dopo diverse vicissitudini, il Consiglio cittadino gli confermò il posto, ponendogli però accanto un sostituto, tal Andrea de Picennis detto il Rossino. Anche dopo il peggioramento delle sue condizioni, gli furono pubblicamente riconosciuti i suoi meriti e, nonostante l’esonero dal servizio, conservò un lauto stipendio.

    Tra i suoi meriti, si ricorda l’introduzione dei tipi musicali a Brescia, coadiuvato da padre Placido Falconi e dal compositore Giacomo Pallavicini, come testimoniato dalla dedicatoria del primo nella sua Psalmodia Vespertina (1579).

    Come compositore, Antegnati scrisse varie raccolte di musiche vocali e strumentali destinate al culto, tra le quali il Primo Libro deMadrigali a Quatro Voci con uno Dialogo a Otto (1571) e la sua raccolta L’Antegnata. Intavolatura de Ricercari d’organo, op. XVI (1608) – precedente l’Arte organica, con la quale doveva formare un’opera unica, come espresso nella dedica di quest’ultima opera ai “Benigni Lettori et Honorati organisti”.

    I dodici ricercari della raccolta, uno per ogni tono ecclesiastico, appartengono alla fase di transizione che stava attraversando la musica organistica del tempo, la quale aveva appena conquistato i cromatismi e il contrappunto arioso dal madrigale e una certa aspirazione individualistica dalla melodia recitante.

    Antegnati fu fondamentale nell’influenzare l’evoluzione stilistica dei compositori a lui contemporanei, apportando notevoli sviluppi alla forma del ricercare e allo stile del suonare l’organo. Purtroppo, la sua opera fu tormentata dalla paralisi progressiva che lo colpì verso i cinquant’anni e che lo tormentò negli ultimi anni di vita.

    Buona giornata e a presto!

    Piace a 3 people

commenti