Ludwig Thuille (30 novembre 1861 - 1907): Quintetto n. 2 in mi bemolle maggiore per quartetto d’archi e pianoforte op. 20 (1901). Gigli Quartet; Gianluca Luisi, pianoforte.
- Allegro con brio
- Adagio assai sostenuto [12:35]
- Allegro [28:28]
- Finale: Quasi cadenza (Allegro) – Maestoso – Allegro risoluto [35:07]

Buongiorno e buon sabato, caro Claudio, grazie mille per aver portato questo meraviglioso quintetto 😊
Figura minore del tardo-romanticismo austro-tedesco, Thuille fu il perno della vita musicale monegasca e, insieme a Richard Strauss, Friedrich Klose, Max von Schillings e Hans Pfitzner, viene annoverato tra i principali rappresentanti della cosiddetta Scuola di Monaco.
Dopo aver perso entrambi i genitori in tenera età, Thuille fu affidato a uno zio, il quale si occupò della prima formazione musicale del giovane, compiutasi presso il ginnasio dell’Abbazia di Kremsmünster.
Dal 1876, invece, il ragazzo visse con la famiglia della sorellastra a Innsbruck e, sotto l’incoraggiamento della vedova del compositore – tal Pauline Nagiller -, Thuille si dedicò a lungo allo studio della composizione sotto la tutela di Joseph Pembaur Il Vecchio.
Nel 1882, Thuille si spostò a Monaco per completare i suoi studi musicali alla Scuola Reale Bavarese di Musica, dove ebbe come insegnanti Joseph Gabriel Rheinberger (composizione) e Karl Baermann (pianoforte). Lo stesso anno, ottenne il diploma, eseguendo un suo concerto per pianoforte e orchestra, scritto per l’occasione.
L’anno successivo, invece, il giovane fu nominato insegnante di pianoforte e armonia presso l’istituto e, solo cinque anni più tardi, fu nominato professore. Nel 1903, a seguito della morte del suo ex insegnante Rheinberger, Thuille divenne professore di composizione e della scuola.
Come didatta, Thuille è noto per aver scritto a quattro mani – insieme al critico e direttore d’orchestra tedesco Rudolf Louis – un trattato di armonia ampiamente diffuso e considerato un punto di riferimento nell’ambito della formazione teorica musicale. La sua importanza stava nel fatto che combinava la vecchia classificazione degli accordi con la nuova teoria funzionale di Hugo Riemann.
Nonostante la sua autorevolezza, l’opera non fu ripubblicata dopo il 1945 e Thuille stesso non riuscì a vederla pubblicata, a causa di una sopraggiunta insufficienza cardiaca che lo portò alla morte diversi anni prima.
Thuille viene anche ricordato per la sua lunga amicizia con il famoso compositore austriaco Richard Strauss, testimoniata da una parte del loro carteggio, assai rivelatore della loro reciproca influenza musicale, fondamentale per conoscere le direttrici dello sviluppo artistico di entrambi.
La sua produzione musicale annovera soprattutto pezzi da camera e opere teatrali e, stilisticamente, si colloca nel novero del tardo-romanticismo austro-tedesco. Figura piuttosto conservatrice, Thuille fu maggiormente interessato a combinare elementi tradizionali con altri più moderni, al fine di creare uno stile genuinamente personale.
Il suo trattamento differenziato dei mezzi armonici mostra una chiara influenza della Nuova Scuola Tedesca, alla quale fu introdotto dal compositore Alexander Ritter, grande amico di Richard Wagner. Nonostante la vicinanza a questa scuola, Thuille rimase sempre legato a una concezione strutturale di stile classico all’interno delle proprie composizioni, senza però scadere in rigidi schematismi. Proprio per questo motivo, si mantenne estraneo alla musica a programma, molto diffusa all’epoca.
Nonostante il grande successo riscosso come didatta e come esecutore, la sua produzione presto cadde nell’oblio, specialmente dopo la Prima Guerra Mondiale, probabilmente anche a causa della sua morte prematura.
Buona giornata e a presto!
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Bravo, Pierfrancesco. Buona serata, a domani 🙂
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Gradevole, non un capolavoro (a mio modesto giudizio), ma di piacevole ascolto.
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