La mugnaia di Vernon

Clément Janequin (c1485 - 1558): La meunière de Vernon, chanson a 4 voci (1551). Ensemble «Clément Janequin».

La meunière de Vernon,
tire tire tire ton,
don don don,
Elle est mignonne et gorrière,
Et si elle est, ce dit-on,
tire tire tire ton,
don don don,
De bien aimer coutumière.

Un jour tout à l’environ
d’une saussaie et rivière,
Un beau jeune compagnon
D’amour lui fit la prière.

Lors la baisant le mignon
Se prit à lui faire chère
Puis s’assit en son giron
De bonne grâce et manière.

11 pensieri riguardo “La mugnaia di Vernon

  1. Buongiorno, caro Claudio, grazie mille di aver condiviso questa deliziosa chanson parigina, davvero un’ottima interpretazione! 😊

    La composizione è un chiaro omaggio del compositore alla città di Vernon, situata nel Dipartimento dell’Eure, nella regione della Normandia. In particolare, si fa riferimento al Vecchio Mulino, un ex mulino ad acqua diventato uno dei simboli della città, locato sulla riva destra della Senna.

    Si tratta dell’ultimo esempio rimasto dei mulini un tempo esistenti nella zona e, attualmente, è una semplice casa a graticcio. Questo stile architettonico, chiamato anche casa a traliccio, si basa su un metodo di costruzione che prevede l’uso di intelaiature in legno collegate tra loro orizzontalmente, verticalmente e obliquamente. Ultimata la costruzione, le travi rimangono a vista e gli spazi tra esse vengono generalmente riempiti con particolari composti di legno e limo, con pietre o con laterizi.

    Pur essendo diffuso nelle più svariate epoche e in diversi paesi, si tratta di un modello stilistico tipico soprattutto dell’Europa centro-orientale, dove venne attestato dal Medioevo fino all’Ottocento. Tale tecnica, tra l’altro, fu applicata anche alla costruzione di chiese minori.

    Il Vecchio Mulino fu costruito intorno al XVI secolo, a cavallo di due dei piloni del ponte medievale risalente al XII secolo, il quale collegava il comune di Vernonnet a quello di Vernon. Soltanto nel 1804, il primo divenne parte del secondo.

    Tra il 1925 e il 1930, la costruzione appartenne al compositore operistico francese Jean Nouguès, il quale allestì una sala da ballo su una chiatta ormeggiata nelle vicinanze. Purtroppo, la chiatta affondò il 6 febbraio 1927 e, tre anni più tardi, Nouguès vendette il mulino allo statunitense William Griffin. Dopo la morte di questi nel 1947, la costruzioni ritornò nelle mani del comune, il quale ne intraprese la ricostruzione a seguito dei gravi danni causati dalla Seconda Guerra Mondiale.

    Oggi è uno dei pochi edifici collocati su un ponte in tutta la Francia. Oltre a essere velatamente omaggiato da Janequin, l’edificio fu il protagonista di una tela del 1883 di Monet.

    Buona giornata e a domani!

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