Brani anonimi dal Susanne van Soldt Manuscript (1599). Ensemble Les Witches: Odile Édouard, violino; Claire Michon, flauto diritto; Sylvie Moquet, viola da gamba; Pascale Boquet, liuto e chitarra barocca; Freddy Eichelberger, organo positivo, cittern, muselardon; Mickael Cozien, cornamusa; Françoise Rivalland, rommelpot e percussioni; Sébastien Wonner, muselaar e organo positivo.
1. Allemande Loreyne
2. Almande Brun Smeedelyn [1:34]
3. Almande de La nonette [5:02]
4. Almande de symmerman [6:49]
5. Als een Hert gejaecht den XLII sallem
6. Brabanschen ronden dans ofte Brand [5:18]
7. XXXI (senza titolo)
8. Brande Champanje [5:27]
9. De frans galliard [9:11]
L’approfondimento
di Pierfrancesco Di Vanni
Il Manoscritto di Susanne van Soldt: un tesoro della musica tastieristica olandese
La silloge nota come Susanne van Soldt Manuscript rappresenta l’unica fonte conosciuta di musica olandese per tastiera antecedente a Sweelinck, rivestendo così un’importanza fondamentale per lo studio del repertorio tastieristico dell’epoca. Questa preziosa raccolta, acquisita dalla British Library nel 1873, conta 33 brani. Si tratta principalmente di arrangiamenti di canzoni profane, danze e salmi, tutti molto diffusi durante il XVI secolo.
L’opera è dedicata a una certa Susanne van Soldt, figlia di Hans van Soldt, un facoltoso mercante di Anversa. In seguito alla conquista spagnola di Anversa nel 1576, Hans van Soldt si rifugiò probabilmente a Londra. Fu qui che Susanne nacque e fu battezzata, il 20 maggio 1586, presso la chiesa olandese di Austin Friars.
Circa vent’anni più tardi, Hans van Soldt si trasferì da Londra ad Amsterdam, dove risulta azionista della Compagnia Olandese delle Indie Orientali nel 1609. Di Susanne, invece, non si hanno notizie certe, sebbene si faccia menzione di una sua sorella (o cugina) residente nella capitale olandese all’inizio del XVII secolo. L’identificazione precisa di questa famiglia si rivela tuttavia complessa, dato che a Londra in quel periodo erano presenti almeno tre individui di nome Johannes (o varianti come Hans, Jan, John) con il cognome van Soldt, per il quale sono attestate oltre dodici grafie diverse nei registri.
Si ritiene che i brani contenuti nel manoscritto fossero già noti in Europa tra il 1570 e il 1580. Ciò suggerisce che la raccolta sia stata compilata inizialmente nei Paesi Bassi (regione belga-olandese) e successivamente portata a Londra dalla famiglia van Soldt. È probabile che, una volta a Londra, il maestro di musica di Susanne vi abbia aggiunto altri tre brani (portando il totale a 33 dai 30 originali), la tavola con la notazione e le indicazioni di diteggiatura. Benché molti pezzi siano anonimi, diverse danze compaiono anche in altre raccolte coeve, come il Dublin Virginal Manuscript (risalente al 1570 circa). Al di là delle possibili aggiunte londinesi, il manoscritto non mostra altre influenze dirette della musica inglese dell’epoca. Di particolare rilievo sono i salmi a quattro parti, che rappresentano le più antiche notazioni tastieristiche conosciute tratte dal Salterio olandese e si distinguono per la loro notevole qualità compositiva.
Caratteristiche musicali generali
La musica contenuta nel manoscritto riflette lo stile tastieristico continentale del tardo Rinascimento, precedente lo sviluppo virtuosistico di Sweelinck e dei virginalisti inglesi. Le danze, in particolare, sono spesso basate su melodie popolari dell’epoca. Molti brani presentano la tipica forma binaria AABB, dove ogni sezione è ripetuta.
L’armonia è generalmente semplice e funzionale, basata su triadi maggiori e minori, con occasionali accordi di sesta eccedente. Le cadenze sono chiare e ben definite, soprattutto alla fine delle sezioni, mentre le dissonanze sono usate con parsimonia e trattate secondo la prassi contrappuntistica del tempo.
La tessitura è prevalentemente omofonica o leggermente polifonica, solitamente a 3-4 voci implicite. La melodia si trova quasi sempre nella voce superiore, supportata armonicamente e ritmicamente dalle voci inferiori. La mano destra esegue spesso figurazioni scalari, note di passaggio o semplici fioriture (diminuzioni) sulla melodia. La mano sinistra fornisce l’accompagnamento con accordi tenuti o figurazioni ritmiche semplici, mostrando talvolta un movimento melodico indipendente ma raramente competendo con la destra per il primato melodico.
Analisi dei pezzi
Le allemande seguono una forma binaria (AABB), articolata in due sezioni principali entrambe ripetute e si basano su melodie popolari dell’epoca. Fa eccezione l’Almande Brun Smeedelyn, la quale presenta un tema seguito da una serie di variazioni progressivamente più elaborate e virtuosistiche. Le melodie sono tipicamente chiare, semplici e cantabili, con un andamento prevalente per gradi congiunti, intervallato da piccoli salti. Il ritmo è energico, fluido e ben marcato. Nelle variazioni della Brun Smeedelyn, tuttavia, esso diventa più complesso, arricchendosi di crome, semicrome, figurazioni puntate e sincopi occasionali. L’armonia è solida e chiara, prevalentemente consonante, con cadenze ben definite che chiudono ogni sezione. La tessitura, per lo più omofonica, si infittisce nelle parti con variazioni, introducendo passaggi veloci, accordi spezzati e un fitto dialogo tra le voci che richiede una maggiore abilità tecnica.
Uno dei brani più significativi è Alse en Hert gejaecht den XLII sallem. Il titolo, che si traduce come “Come un cervo è cacciato”, si riferisce all’inizio del Salmo 42 nella sua versione olandese. Si tratta di un’elaborazione per tastiera di una melodia salmodica, verosimilmente proveniente dal Salterio ginevrino, molto diffuso negli ambienti protestanti. Musicalmente, il pezzo segue la struttura della melodia originale, elaborando ogni verso come un cantus firmus. L’armonia è modale, prevalentemente consonante, con l’uso di ritardi che creano lievi tensioni risolte immediatamente e cadenze perfette (V-I) a fine sezione. Le voci si muovono con una certa indipendenza, creando un tessuto sonoro denso e trasparente. Il tempo è lento e solenne, con un ritmo di base regolare basato su semiminime e minime, ma le linee contrappuntistiche introducono dinamismo con l’uso di crome in fioriture e passaggi di collegamento. Il carattere generale è devoto, contemplativo e intimo, riflettendo il testo del salmo (desiderio e anelito verso il divino).
In contrasto con il salmo, brani come Brabanschen ronden dans ofte Brand (“Danza in tondo del Brabante” ovvero un branle) rappresentano la musica di danza, qui arrangiata per tastiera. Questo pezzo segue una struttura AABB, ma le ripetizioni sono arricchite da variazioni che ornano e frammentano ritmicamente la melodia e l’armonia originale con figurazioni più veloci e spesso virtuosistiche. La melodia principale, solitamente nella voce superiore, è notevole per la sua vivacità, orecchiabilità e le sue frasi brevi e simmetriche, dal chiaro carattere popolareggiante. L’armonia è basata sul modo maggiore e usa progressioni armoniche fondamentali (I-IV-V-I). Il ritmo è marcato, danzante e coinvolgente, diventando più complesso e veloce nelle variazioni (con crome e semicrome). Il carattere è gioioso, energico e festoso, tipico della musica da ballo, e le variazioni aggiungono brillantezza e virtuosismo, sfruttando le capacità dello strumento con trilli, scale rapide, arpeggi spezzati ed elaborate figurazioni ritmiche.
Un altro esempio interessante è rappresentato da uno dei pezzi anonimi, anch’esso strutturato secondo la forma AABB con ripetizioni ornate o variate. Il suo linguaggio musicale si colloca in transizione tra Rinascimento e Barocco, combinando elementi di tonalità con inflessioni modali. Sono presenti ritardi che si risolvono prontamente. Le linee melodiche sono di carattere cantabile, muovendosi prevalentemente per gradi congiunti ma includendo anche alcuni salti espressivi. La mano destra tende a portare la melodia principale, mentre la sinistra assume un ruolo melodico-contrappuntistico di rilievo. La tessitura, qui omofonica a 2-3 voci implicite, si arricchisce di un costante dialogo vocale con imitazioni libere, pur presentando momenti più strettamente omofonici in prossimità delle cadenze.
Il brano intitolato Brande Champanje (cioè branle della Champagne) segue anch’esso una struttura AABB e presenta un’armonia simile a quella delle altre danze. La melodia, di natura quasi popolare, è caratterizzata da motivi ritmici ripetitivi e facilmente memorizzabili, ideali per la danza. La tessitura è prevalentemente omofonica, ma assume tratti polifonici nelle sezioni più elaborate.
De frans galliard, infine, si presenta anch’esso in forma AABB. La melodia si distingue per l’uso di salti e ritmi puntati, sviluppando motivi orecchiabili in elaborate variazioni. Si notano occasionalmente effetti di emiolia che creano momentaneamente un senso di metro binario all’interno del ternario tipico della gagliarda. La tessitura varia da momenti omofonici a passaggi più contrappuntistici e virtuosistici nelle variazioni, con rapide scale e arpeggi che mettono in risalto le potenzialità dello strumento.
Frans Hals (1580-1666): Il suonatore di rommelpot



