Thomas Ravenscroft (c1582 - c1633): We be souldiers three, partsong a 3 voci (pubblicato nella raccolta Deuteromelia, 1609, n. 3). Deller Consort, dir. Alfred Deller.
We be souldiers three,
Pardona moy ie vous an pree,
Lately come forth of the low country,
With never a penny of mony.
Here, Good fellow, I’ll drinke to thee,
To all good Fellowes where ever they be.
And he that will not pledge me this
Payes for the shot what ever it is.
Charge it againe boy, charge it againe,
As long as there is [you have] any incke in thy [your] pen.
Ecco un’altra armonizzazione a tre voci di Ravenscroft, moderna e elegante quanto rozzo e grossolano, per contrasto, è il testo. Quest’ultimo fa con tutta probabilità riferimento alle disavventure di tre soldati che hanno combattuto nei Paesi bassi allora sotto la dominazione spagnola, in quella che fu poi chiamata guerra degli ottant’anni (1568-1648): riparati in terra britannica senza il becco di un quattrino, i nostri prodi sono costretti a elemosinare da bere. Alcune parole del testo, come charge e shot, sono ambivalenti: in un campo di battaglia hanno un certo significato, un altro assai diverso in una taverna.
