apothéose (Philip Corner 90)

Philip Corner (10 aprile 1933): apothéose, 2° e ultimo dei Pieces of (Acoustic) reality and ideality, ovvero «two moments from a continuing life-series».
« apothéose” — just the remains, as recorded document, of that afternoon alone in my house in Cavriago, just outside Reggio nell’Emilia…. when i played discreetly on all sorts of objects turning them into a music added to a far-away echo-of-the-past: the forgotten France of Couperin (François)’s Apothéose de lully&npsp;» (Philip Corner).

HPSCHD

 
John Cage (1912 - 1992) e Lejaren A. Hiller jr (1924 - 1994): HPSCHD per un numero variabile da 1 a 7 di clavicembali rinforzati elettronicamente, suoni elettronici generati da computer e registrati su un numero variabile da 1 a 51 di nastri magnetici, e un numero variabile da 2 a 58 di altoparlanti (1967-69).

Il titolo è un’abbreviazione di harpsichord (termine inglese per clavicembalo) e si pronuncia leggendo le singole lettere all’inglese. La composizione utilizza parte di un precedente lavoro di Cage (Winter Music per 1-20 pianoforti, 1957) nonché brani di Ludwig van Beethoven, Ferruccio Busoni, Fryderyk Chopin, Louis Moreau Gottschalk, Wolfgang Amadeus Mozart e Robert Schumann. Alla 1a esecuzione (16 maggio 1969) le 7 parti per clavicembalo furono eseguite da William Brooks, Neely Bruce, Philip Corner, Ronald Peters, Yūji Takahashi, David Tudor e Antoinette Vischer.