Suite in sol – II

Pubblicato da Claudio Capriolo

Johann Bernhard Bach (1676 – 11 giugno 1749): Ouverture (Suite) per orchestra n. 2 in sol maggiore. L’Achéron, dir. François Joubert-Caillet.

  1. Ouverture
  2. Gavotte en rondeau [3:11]
  3. Sarabande [4:54]
  4. Bourrée [6:48]
  5. Air [8:03]
  6. Menuet [13:42]
  7. Gigue [14:33]

Organista a Erfurt, a Magdeburgo e infine a Eisenach, dove fu anche clavicembalista di corte del duca Giovanni Guglielmo di Sassonia-Eisenach, Johann Bernhard Bach era un cugino di secondo grado di Johann Sebastian.

J.B.Bach, Suite in G

22 pensieri riguardo “Suite in sol – II”

  1. Buongiorno Claudio. Ma questo è parente di tutti gli altri Bach? il pezzo danese , buffo perchè all’inizio parte , per un attimo, sugli spalti del castello di Amleto e poi si sposta a Viggiù o a Topolinia.🤣🤣🤣🤭

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  3. finalmente un po’ di tempo utile per l’ascolto… e questo è veramente interessante perchè non sapevo del Bach Bernhard. Mi ha sorpreso piacevolmente, mi pare abbia uno stile più francese rispetto all’illustre cugino
    Buongiorno Claudio 🙂

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          2. In settimana ha fatto il bagno nel fiordo 😃
            C’erano 22°. Ma non è nuovo a imprese del genere: si butta volentieri anche nei laghetti alpini a 2000 metri.
            Comunque non è che stia fermo a Oslo: l’Università l’ha già mandato ad Atene lo scorso ottobre per un seminario, a gennaio era in Ungheria e a maggio in Islanda. Sempre a spese dell’ateneo.
            Poi è stato invitato a parlare delle proprie ricerche a… Honolulu, fra meno di un mese.
            Fortunatamente il suo ex relatore gli sta organizzando un convegno per settembre a Torino, almeno potremo vederlo per qualche minuto fra una conferenza e l’altra.

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          3. fisico ginnico e nordico 🙂 francamente non so come facciano a non beccarsi almeno un colpo della strega quelli che dopo la sauna si gettano nella neve
            L’altra stisa per cui lo invidio è il fatto che ha un lavoro che gli permette di vedere il mondo, unire l’utile al dilettevole non è facile

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          4. La sua passione per la geologia data da quando era bambino ed è talmente forte che gli ha consentito fin qui di superare tutti gli ostacoli.
            Cinque anni fa, quando mia sorella disse al marito geologo di un’amica che mio figlio aveva intenzione di fare il dottorato a Padova, l’altro le rispose: non si faccia illusioni, là prendono soltanto i superbravi. Ecco, appunto 🙂

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          5. è una materia affascinante ed è bello, e non così scontato, che abbia mantenuto l’interesse che aveva da bambino…significa che il suo percorso segnato era quello. E la passione per qualcosa porta a raggiungere mete a volte inattese… ha già scritto dei saggi?

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          6. Sì, i più importanti sono usciti su “Nature Communications” e hanno fatto un certo scalpore: lavorando su rocce magmatiche formatesi nel Triassico superiore ha dimostrato che la quantità di CO2 presente nell’atmosfera a quel tempo era di pochissimo superiore a quella di adesso. E a quel tempo si verificò una delle estinzioni di massa che hanno segnato la storia del pianeta…
            Non ti consiglio di leggere l’articolo originale che è in inglese e pieno di termini tecnici, però se vuoi puoi dare un’occhiata al riassunto pubblicato dall’Università di Padova:

            Fai clic per accedere a 20200408m.pdf

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          10. Può darsi che mi sbagli, ma mi pare troppo preso dalle sue ricerche per aver voglia di andare in tv. Adesso che andrà alle Hawaii è entusiasta, ma non per l’idea di visitare un paradiso terrestre: perché ci sono i vulcani! 🙂

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