Una passeggiata a Vienna

Franz von Suppé (1819 - 1895): Dichter und Bauer, ouverture (1846). Wiener Staatsopern­orchester, dir. Hans Swarowsky.


Josef Strauß (1827 - 1870): Transactionen, valzer op. 184 (1865). Wiener Philharmoniker, dir. Christian Thielemann.

Ci sono melodie che viaggiano nel tempo e nello spazio.
Certo, direte voi: oggi, con i mezzi di comunicazione di cui disponiamo oggi, viaggi di questo genere si compiono in men che non si dica e con estrema facilità. Ma, nei « viaggi » cui mi riferisco, partenza e arrivo hanno luogo all’interno di composizioni musicali di autori diversi, a volte diversissimi fra loro, vissuti in Paesi diversi e in differenti epoche.

La trasmigrazione che vi propongo oggi è assai breve, anche se per portarla a termine ci sono voluti 19 anni: in effetti, più che di un viaggio si tratta di una bella passeggiata attraverso la città di Vienna. Nel corso di questa passeggiata, una melodia nervosa, sincopata, in ritmo binario (nell’ouverture di Suppé al minuto 4:58) trova il modo di trasformarsi in un languido e appassionato tema di valzer (nella composizione di Josef Strauß a 1:20).

Se questa sorta di viaggi suscita il vostro interesse, cercate la rubrica melodie itineranti nel presente blog. Signori, in carrozza!


25 pensieri riguardo “Una passeggiata a Vienna

        1. Appena tornerò a casa, verso fine mese. Ci sarà un bel po’ di musica in più: fra l’altro, tutte le cantate di Bach (ci sto lavorando adesso), le opere complete di Sweelinck, molte cose barocche (di Biber in particolare), poi musica da camera e sinfonica in quantità.

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          1. Fra l’altro sto studiando il modo di allegare a ciascun cd virtuale il relativo booklet in formato pdf, per poi dare ovviamente la possibilità di scaricarlo. Va detto che non tutti i cd hanno un vero e proprio booklet e che quelli di certi cofanetti sono superflui perché non contengono altro che l’elenco di tracce e minutaggi.

            A proposito della “melodia itinerante” di oggi, confesso che non so che cosa sia esattamente: cioè non so se tanto Suppé quanto Josef Strauß abbiano citato un brano preesistente o se il secondo con questa… transazione abbia inteso omaggiare il primo. L’unica cosa certa è che, pur con ritmo e andamento differenti, si tratta sicuramente della stessa melodia, ben riconoscibile. Tu che cosa ne pensi? L’hai individuata?

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          2. lodevole l’idea di allegare un booklet informativo anche se credo ti possa rubare del tempo; poter leggere info durante l’ascolto evita di andare a cercare ragguagli in rete distraendo . Riguardo la melodia odierna ho riscontrato la similitudine al secondo ascolto, (il primo aveva la leggerezza del risveglio e ci vuole un orecchio attento per captare una similitudine quando cambia il ritmo esecutivo. Mah se fosse un omaggio del secondo al primo, non esisterebbe qualche documentazione a riguardo visto che si tratta di Strauss dunque di autore ben noto? e perchè no, potrebbe essere anch uno scoopiazzamento in buona fede di entrambi a un brano a noi sconosciuto; in musica moderna si sono verificate diverse scopiazzature, alcuni veri plagi, ma per cose recenti è già più facile individuare chi ha copiato chi ( o per essere più buoni chi ha omaggiato chi…) Quel che conta in questo caso credo sia la sensazione finale dopo l’ascolto completo di entrambe, che secondo me è quella di aver ascoltato due autori diversi con qualcosa in comune e non lo stesso identico pezzo doppiato come in altri casi è successo. Parola di assoluta profana

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          3. Per la verità questo valzer è di Josef, molto meno noto del fratello Johann jr — devo dire però che, fra tutti i compositori della famiglia Strauß, Josef è il migliore e il più talentuoso, e non solo secondo me.

            Il plagio nella musica d’arte non esiste, è un incubo per rockettari 🙂
            Uno dei fini principali del mio blog è dimostrare (anche con questa serie delle melodie itineranti) che la musica è essenzialmente elaborazione: l’idea di base ha importanza molto relativa (e di chi sia conta ancora meno) rispetto a quello che il compositore riesce a ricavarne. La musica non a caso è l’unica forma di espressione artistica che contempli un genere detto “variazioni su tema”, dove il tema sovente non è dell’autore delle variazioni.

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          4. entrambe gli Strauss sono noti comunque, e son d’accordo con te che il plagio in musica classica non esiste, tant’è come ho detto nel finale, anche se si riscontrano similitudini c’è comunque una distinzione apprezzabile per entrambi. Spero di essermi spiegata perchè sto scrivendo sul lavoro in pause di tempo più o meno brevi

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          5. Sì, ma non preoccuparti, questo è solo un botta e risposta fra amici 😉
            Mi è stato chiesto di scrivere qualche articolo su composizioni più o meno famose, come la Sinfonia Dal Nuovo Mondo o la Classica di Prokof’ev. Sarebbe interessante anche per me, ma mi pare difficile se non impossibile affrontare l’argomento senza ricorrere a una terminologia specifica. Tu che cosa ne pensi?

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          6. penso che in ogni ambito le terminologie specifche siano apprezzate dagli “addetti ai lavori” e lasciano perplessi coloro che tentano un approfondimento senza avere una gran conoscenza in merito. Tutto sta nel scegliere a chi dedicare il proprio tempo e se si vuole diffondere l’argomento o se invece scambiare opinioni con una nicchia ristretta di persone.

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