Charles Ives (1874 - 19 maggio 1954): Sonata per pianoforte n. 2, Concord, Mass., 1840-60 (1904, 1911-15, 1919; rev. 1947). Aleksej Ljubimov, pianoforte; Laurent Verney, viola; Sophie Cherrier, flauto.
- Emerson
- Hawthorne
- The Alcotts
- Thoreau

Charles Ives (1874 - 19 maggio 1954): Sonata per pianoforte n. 2, Concord, Mass., 1840-60 (1904, 1911-15, 1919; rev. 1947). Aleksej Ljubimov, pianoforte; Laurent Verney, viola; Sophie Cherrier, flauto.

Splendida. Buona Domenica amico mio! 🙂
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Ciao, buona domenica a te 🙂
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Anche lei è davvero splendida: https://wwayne.wordpress.com/2024/05/18/io-e-tommaso/
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E i legal thriller di Grisham sono magistrali 😉
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Hai proprio ragione! 🙂 Quali hai letto?
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Ho letto Il socio (dopo aver visto il film), Il rapporto Pelican (prima del film), e qualche altro, ma non ancora I ragazzi di Biloxi. Dei film tratti dai suoi romanzi andrò forse un po’ controcorrente dicendo che quello che mi è piaciuto di più è Il momento di uccidere, grazie soprattutto all’interpretazione di Bullock e McConaughey.
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Sono 2 grandi attori, e infatti in seguito hanno vinto l’Oscar entrambi: evidentemente l’addetto al casting di quel film ha avuto molto fiuto. Lui invece non ha vinto l’Oscar, ma l’avrebbe meritato in più di un’occasione: https://wwayne.wordpress.com/2020/03/01/un-uomo-coraggioso/
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Buon pomeriggio e buona domenica, caro Claudio, grazie di aver condiviso questo bellissimo lavoro di Ives. Si tratta di uno dei lavori più noti e apprezzati del compositore americano, scritto per omaggiare i maggiori rappresentanti del movimento trascendentalista americano, ovvero Ralph Waldo Emerson, Nathaniel Hawthorne, Bronson e Louisa May Alcott e Henry David Thoreau. A detta di Ives stesso, l’opera era la sua “impressione dello spirito del trascendentalismo che è associato nella mente di molti a Concord, nel Massachusetts, di oltre mezzo secolo fa”. Chiaramente, il nome della sonata è anche un omaggio alla città e ai suoi abitanti. Il brano dimostra le tendenze sperimentali del compositore, il quale non risparmia armonie avanzate e cluster tonali, alcuni “meglio suonati usando il palmo della mano o il pugno chiuso”. A un orecchio attento, non saranno nemmeno sfuggite le citazioni della Sinfonia n° 5 e della Sonata per pianoforte n° 29 “Hammerklavier”, op. 106 di Beethoven, nonché citazioni meno evidenti della musica wagneriana e debussiana. Insolite per una sonata per pianoforte, sono presenti parti opzionali per viola nel primo movimento e per flauto nell’ultimo (uno strumento suonato da Thoreau stesso) 🙂
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Tutto giusto, Pierfrancesco. Proporrò l’ascolto di altre composizioni ivesiane il 20 ottobre prossimo, in occasione del 150enario della nascita del compositore statunitense.
Buona serata 🙂
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Non vedo l’ora di ascoltarle, buona serata anche a te 😀
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oggi sono “di là”!… tutto barocco!
Buon pomeriggio, anzi, ormai, buona serata Cla’!
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Buona serata a te 🙂
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