11 pensieri riguardo “Oro su blu

  1. Buongiorno e buona domenica, caro Claudio, grazie per aver condiviso questo delizioso valzer 😊

    Compositore brasiliano, viene ricordato come l’inventore del “tango brasiliano”, un genere musicale nato dalla fusione tra la polka, l’habanera e il lundu (uno stile di musica e danza afro-brasiliana che trae origine dai popoli africani bantu e portoghesi).

    Inizia presto gli studi musicali, studiando pianoforte con la madre, eccellente pianista. All’età di dieci anni, cadde da un albero e subì una violenta commozione cerebrale, dando inizio a diversi problemi uditivi che lo porteranno a una sordità quasi totale.

    Nel 1874, iniziò a studiare con Eduardo Madeira, un amico di famiglia e poi da Charles Lucièn Lambert, un famoso insegnante americano di origini francesi che viveva in Brasile. Studiò con il primo circa un anno e mezzo e con il secondo per sole otto lezione, dopodiché procedette a studiare da autodidatta.

    Tre anni più tardi, invece, compose la sua prima opera, la polka-lundu Você bem sabe, seguita dalla polka Cruz, perigo!!! (1879), nella quale compaiono le prime caratteristiche del “tango brasiliano”.

    L’8 marzo 1880, dodici giorni prima di compiere 17 anni, partecipò a un recital presso la sala del Mozart Club, probabilmente la sua prima esibizione pubblica, in quanto non esistono prove di una precedente.

    Nell’anno successivo, scrisse il suo primo grande successo, la polka Não caio n’outra!!! e, grazie alla fama acquisita, riuscì negli anni a venire a tenere concerti in diversi club brasiliani. Oltre alla composizione, le sue principali fonti di reddito furono l’insegnamento privato e il lavoro di musicista per balli, battesimi e matrimoni.

    Al 1893, risale il suo tango Brejeiro, il suo più grande successo, seguito dal valzer Helena (1896), il più popolare del suo genere. Altri suoi successi furono i “tanghi caratteristici” Turuna (1899) e Batuque (1901), nonché il valzer Coração que sente (1903) e i tanghi Escovado e Ferramenta (1905). Quest’ultimo è la prima testimonianza dell’appellattivo “re del tango” attribuito a Nazareth.

    Nello stesso tempo, Nazareth si dedicò a vari incarichi musicali, lavorando presso la Casa Vieira Machado & Cia e presso la Casa Mozart come pianista dimostratore, tenendo anche vari recital all’Instituto Nacional de Música. Fu, infine, pianista del cinema Odeon, al quale dedicherà un omonimo tango (1910).

    Nel 1913 lasciò l’Odeon e, l’anno successivo, pubblicò un altro grande successo, la polka Apanhei-te, cavaquinho!. Ritornato al cinema Odeon, riprese il suo vecchio incarico, stavolta però lavorando in un’orchestra, della quale Heitor-Villa Lobos era violoncellista.

    La sua permanenza all’Odeon durò poco e, nel 1919, iniziò a lavorare come pianista dimostratore alla Casa Carlos Gomes. Nel 1925 abbandonò quest’incarico per prepararsi a una tournée a San Paolo.

    Con il suo tango O futurista (1922), cercò di dimostrare ai modernisti dell’epoca che “anche se un pezzo di musica ha delle dissonanze, non è detto che sia privo di bellezza!”. Nel maggio del 1930, infine, terminò la sua ultima composizione, il valzer Resignação.

    Dopo aver terminato una tournée, si recò a Montevideo, la capitale dell’Uruguay ma, mentre era qui, ebbe un grave esaurimento nervoso nel negozio di strumenti musicali di Julio Mousqués. Diagnosticatagli la sifilide, fu ricoverato all’Ospizio D. Pedro II e poi alla Colonia Juliano Moreira. Provando a fuggire da quest’ultima struttura, trovò la morte nelle acque della diga sul retro del manicomio.

    Il quotidiano “A Noite” così commento la sua morte: “Circa un anno fa il maestro Ernesto Nazareth fu ricoverato in una clinica psichiatrica di Jacarepaguá. Approfittando di un momento di distrazione dei suoi due sorveglianti è scappato all’inizio del mese. Tre giorni dopo la sua fuga è stato trovato morto nella foresta, vicino a un serbatoio nei pressi di una cascata, con le braccia aperte, come se stesse suonando un pianoforte invisibile. La sua scomparsa non ha suscitato un grande interesse a causa dell’imminente carnevale…”

    La sua produzione annovera 88 tanghi, 41 valzer, 28 polke, vari inni, sambe, marce, quadriglie, scozzesi, fox-trot e romanze, per un totale di 211 composizioni di paternità certa.

    Il suo tango Ouro sobre azul, pubblicato nel 1915 dalla casa editrice E. Bevilacqua & Cia e dedicato al compositore Carlos Bittencourt, trae il suo nome dal musical Ouro sobre azul (1915), scritto dalla famosa attrice Maria Lina. Di carattere folkcloristico, molto in voga all’epoca, il musical ebbe un grande successo e Nazareth, rimastone profondamente colpito, ribattezzò uno dei suoi tanghi con lo stesso nome. Il titolo fa anche riferimento a un’antica espressione portoghese usata per dire che “tutto va bene”.

    Si tratta di uno dei tanghi più elaborati del compositore e si contraddistingue per l’uso simultaneo di accordi in entrambe le mani che lavorano sulle dissonanze, un caso unico in tutta la produzione nazarethiana.

    Buona giornata e a domani!

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    1. Molto bene, Pierfrancesco. Permettimi solo un rapidissimo ricordo della brava interprete, Maria Di Pasquale, prematuramente scomparsa lo scorso 31 maggio. Il suo cd monografico dedicato a Nazareth

      è disponibile nella discoteca online.
      Buona serata e a domani 🙂

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