13 pensieri riguardo “Ombres

  1. Buongiorno, caro Claudio, grazie di aver condiviso questi deliziosi pezzi per pianoforte 😊

    Compositore francese ancora oggi poco conosciuto, Schmitt compì i suoi studi musicali dapprima a Nancy con Gustave Sandré, dopodiché li proseguì al Conservatorio di Parigi con Gabriel Fauré, Jules Massenet, Théodore Dubois e Albert Lavignac.

    Negli anni Novanta del XIX secolo, divenne amico di Frederick Delius, all’epoca residente a Parigi, preparandogli le partiture di quattro sue opere: Irmelin, La fontana magica, Koanga e Un villaggio Romeo e Giulietta.

    Nel 1900, dopo tre tentativi, fu premiato con il prestigioso “Prix de Rome” per la sua cantata Sémiramis. Quattro anni più tardi, completò il Psaume XLVII, il quale riscosse un enorme successo alla sua prima esecuzione.

    Nel 1909 contribuì, invece, alla fondazione della Société Musicale Independante, insieme a Maurice Ravel, Gabriel Fauré, Émile Vuillermoz, Louis Aubert, Charles Koechlin e Jean Huré.

    Tra il 1929 e il 1939, infine, Schmitt fu critico musicale per “Le Temps”, dimostrandosi piuttosto controverso: era noto per gridare le sue opinioni dal suo posto in sala e, durante un concerto del 1933 con musiche di Kurt Weill, con questi presente, Schmitt incitò un gruppo al grido di “Vive Hitler!”.

    Questa sua vicinanza al partito nazista e la sua disponibilità a lavorare per il regime collaborazionista di Vichy gli costarono numerose e violente critiche.

    La sua produzione annovera 138 opere numerate, con esempi della maggior parte delle principali forme musicali, a eccezione dell’opera. Tra le sue composizioni più famose, si ricordano il Quintetto in Si minore (1908) per pianoforte, la Sonate Libre per violino, Dionysiaques per banda di fiati e vari cicli pianistici come Crépuscules, Ombres e Mirages.

    Apparteneva al gruppo “Les Apaches” (I teppisti), un cenacolo di musicisti, scrittori e artisti francesi, sorto intorno al 1900 e convinto che anche la musica popolare potesse ispirare creazioni artistiche elevate. Da qui, il nome del gruppo che rifletteva la tendenza a scelte aperte e libere, quasi selvagge, come erano agli occhi dei membri del gruppo la tribù nordamericana omonima e i deliquenti di strada parigini omonimi.

    Il suo stile, chiaramente impressionista, deve molto alla musica di Debussy e di Fauré, presentando anche tracce evidenti degli stili di Wagner e di Strauss. In gioventù, fu anche influenzato dal simbolismo e dalla musica di Chopin e ciò lo aiuto molto nello sviluppo di una ricca estetica contrappuntistica e virtuosistica.

    Personalità piuttosto rude e indipendente, nemica di dogmi e sistemi, ma dotata di grande creatività, scrisse musica molto vigorosa, caratterizzata da elevato dinamismo ritmico e linee melodiche sensuali, con un linguaggio armonico ricco e delicato, ispirato agli stili classico e romantico.

    Il suo famoso balletto La tragédie de Salome (1907) – carico di esotismo e dedicato a Stravinskij – presenta sincopi ritmiche, poliritmi, accordi percussivi, nonché l’uso della bitonalità, anticipando La sagra della primavera.

    Il famoso compositore russo, durante la scrittura di quest’opera, dichiarò che il balletto di Schmitt gli aveva dato più gioia di qualsiasi altra composizione da lui ascoltata ma, nonostante ciò, i due compositori si allontarono col tempo e Stravinskij cambiò idea sulle opere del suo amico.

    Schmitt viene anche ricordato per essere stato uno dei dieci compositori francesi che, nel 1927, contribuirono ciascuno con una danza al balletto per bambini L’éventail de Jeanne. Lui scrisse il finale, una Kermesse-Valse.

    Nonostante oggi sia quasi stato dimenticato, la sua importanza nella storia della musica francese del primo Novecento è indiscussa, ponendosi sullo stesso piano di Debussy e Ravel e venendo riconosciuto come “uno dei pilastri del repertorio musicale per quartetto di sassofoni”.

    Il suo trittico Ombres è stato spesso paragonato al raveliano Gaspard de la Nuit, soprattutto per la sua complessità tecnica. Nonostante ciò, i due lavori si differenziano per le loro fonti di ispirazione, poiché Ravel cercò di connettere sottilmente il testo di partenza e la struttura formale della sua musica, mentre Schmitt diede libero sfogo ai sentimenti e alle sensazioni suggerite da una singola poesia o, addirittura, da un singolo verso.

    Il primo movimento fu completato nel settembre 2017, durante la Prima Guerra Mondiale. Schmitt scelse come epigrafe la frase “Sento in lontananza grida estenuanti del dolore più struggente”, tratta dai Chants de Maldoror (1868), un poema epico in prosa, composto da sei canti, scritto dal Conte di Lautréamont, pseudonimo di Isidore Ducasse.

    Il pezzo riflette la reazione del compositore alle atrocità belliche e colpisce per la scrittura altamente virtuosistica, annotata su tre pentagrammi per tutta la durata del brano. Fin dall’inizio, si contrappongono due temi, uno violento e impetuoso, l’altro più calmo e sussurrato in lontananza. Segue uno sviluppo ampiamente basato sul primo tema, nel corso del quale compare un terzo tema in crome, di carattere emiolico, alternando raggruppamenti binari e ternari. La conclusione è affidata a un quarto tema ampio ed espressivo, accompagnato da armonie solenni.

    Il secondo movimento, iniziato nel 1912 e basato su varie reminescenze di impressioni raccolte sulle rive del Mar Mediterraneo, si caratterizza per la presenza di un primo tema “disinvolto” in 3/4, seguito da un tema più lento ed espressivo in 4/4, dalle sonorità dapprima delicate e poi più brillanti.

    Il terzo movimento, composto nel 1916 e ispirato a un verso del poeta statunitense Walt Whitman (“Quell’ombra, il mio aspetto, che va avanti e indietro, cercando un sostentamento…”), è ispirato a una meditazione sul destino umano e sulle scelte che lo influenzano. La scrittura è altamente virtuosistica, usando spesso tre pentagrammi.

    Accanto a un primo tema, esposto in maniera parziale e di carattere interrogativo, compare un secondo tema di carattere sinuoso e malinconico, introdotto dopo alcuni accordi paralleli dalle sonorità morbide. Un terzo tema, più sereno e accompagnato da crome, compare poco dopo. L’atmosfera generale cambia con la conclusiva reintroduzione del secondo tema, in tempo di 6/8 e con un carattere più animato, simile a una barcarola di Fauré.

    Buona giornata e a domani!

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