5 pensieri riguardo “In memoria di Michelangelo

  1. Buon pomeriggio, caro Claudio, grazie di aver condiviso questa bellissima sinfonia, così potente e meditativa! 😊

    Compositore georgiano, non intraprese subito la via della musica, nonostante avesse studiato pianoforte fin da piccolo, ma preferì dapprima laurearsi in geologia (1959) presso l’Università Statale di Tbilisi e poi frequentare il Conservatorio “Vano Sarajishvili” di Tbilisi, dove studiò composizione con Iona Tuskiya, diplomandosi nel 1963.

    Al termine degli studi, iniziò a lavorare come compositore indipendente, cosa piuttosto insolita nell’Unione Sovietica e, solo successivamente, intraprese un lungo sodalizio con il regista georgiano Robert Sturua, il quale lo ispirò nella scrittura di numerose musiche per il film e per il teatro.

    Dal 1971, invece, iniziò a lavorare come direttore musicale del Teatro Accademico Statale “Shota Rustaveli”, scrivendo le musiche per molte creazioni di Sturua mentre, sette anni più tardi, divenne segretario dell’Unione dei Compositori Georgiani.

    Nel 1991, Kancheli lasciò il suo paese per andare a vivere in Europa, stabilendosi dapprima a Berlino e poi ad Anversa. Inizialmente, rimase qui per due anni come compositore in visita presso la Royal Flemish Philarmonic Orchestra (1995-1996), dopodiché decise di stabilirsi definitivamente nella città belga, continuando a lavorare come compositore indipendente.

    Fin dagli anni Sessanta del secolo scorso, Kancheli fu acclamato come membro dell'”avanguardia sovietica”, anche se successivamente si dedicò allo sviluppo di uno stile musicale del tutto personale, basato su formule semplici appartenenti alla musica del passato, alla musica tradizionale georgiana e alla musica popolare contemporanea.

    Il compositore usa questi riferimenti per creare opere nuove, senza soffermarsi su modelli formali esistenti, concependo la sua musica come un organismo vivente in evoluzione. Paradossalmente, la sua musica fa convivere pacificamente tratti moderni e arcaici, nonché elementi tipici del folklore georgiano ed elementi completamente originali.

    Il suo linguaggio sinfonico, in particolare, è caratterizzato da lenti e ossessivi frammenti in modo minore e da lunghe e angosciate dissonanze, il tutto a volte punteggiato da “scene di battaglia” affidate a percussioni e ottoni. Il compositore e pianista georgiano Rodion Shchedrin, commentando il suo stile, lo definì “un ascetico con un temperamento massimalista, un Vesuvio sobrio”.

    Fu particolarmente noto per le sue composizioni sinfoniche, tra le quali la Sinfonia n° 4 “In memoria di Michelangelo” (1975), la quale gli ha portato il riconoscimento a livello internazionale.

    La sua prima esecuzione risale al 13 gennaio 1975, da parte della Georgian State Symphony Orchestra, diretta da Dzhansug Kakhidze. Per la sua particolare bellezza, l’anno successivo il compositore è stato insignito del Premio di Stato dell’Unione Sovietica.

    Scritta su commissione del Ministero della Cultura sovietico, è il tributo del compositore al grande artista rinascimentale italiano, il quale ha catturato nelle sue creazioni artistiche la potenza del genio umano, la grandezza dello spirito umano, la sofferenza e la lotta per il trionfo della ragione.

    L’opera riflette pienamente queste tematiche, ricreandone in qualche misura il colore sonoro, anche se è permeata, per la maggior parte, dall’ansia per il destino del mondo moderno e delle arti. Da qui il gioco di luci e di ombre persistente in tutta la sinfonia, reso attraverso l’alternanza di tonalità più o meno “luminose”.

    In un unico movimento, l’opera si sviluppa partendo da un substrato sonoro policaratteristico che, talvolta, forma strati multidimensionali conviventi o contrastanti tra loro.

    Il tema principale, la melodia esposta dai violini, emerge e scompare nel suono delle campane. Questo tema, di natura meditativa e pensosa, viene completato da altri motivi secondari, tra i quali il corale degli archi e il motivo esposto dall’arpa.

    Tuttavia, l’immagine sonora maggiormente evocativa e impressionante è il bellissimo motivo della celesta, accompagnata dalle diteggiature dell’arpa, una raffinata stilizzazione dell’antica musica per liuto.

    Buona serata e a domani!

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