Sir William Walton (1902 - 1983): Suite dalle musiche per il radiodramma Christopher Columbus di Louis MacNeice (1942); arrangiamento di Christopher Palmer. Linda Finnie, soprano; Arthur Davies, tenore; Westminster Singers e City of London Sinfonia, dir. Richard Hickox.
- Fiesta
- Romanza [5:45]
- Gloria [8:12]

L inizio della Fiesta mi ha fatto pensare alla cavalcata delle walchirie. La musica, come la voce e la radio in generale possono evocare e farci “vedere” di tutto, in un modo più personale e perfetto, anche se irreale.
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Buongiorno e buon sabato, caro Claudio, grazie mille per aver portato questa splendida e trionfante suite 😊
Walton è considerato uno dei maggior compositori inglesi del XX secolo, insieme a Ralph Vaughan Williams e Benjamin Britten, ma anche il primo compositore britannico modeno che si avvicinò alla brillantezza e alla vitalità della musica inglese dell’epoca di Haendel.
Il suo talento musicale emerse fin dalla sua infanzia e fu sviluppato attraverso diverse lezioni di pianoforte e violino, anche se il giovane non riuscì mai a padroneggiare nessuno dei due strumenti. Ebbe, però, maggior fortuna come cantante, riuscendo a distinguersi all’interno del coro paterno.
Nel 1912, Walton entrò nella Christ Church Cathedral School di Oxford, dove ebbe come insegnanti Ernest Walker (armonia) e Frederick Iliffe (contrappunto). Conobbe anche il noto compositore Hubert Parry e fu influenzato da Hugh Allen, figura dominante della vita musicale oxfordiana, il quale lo introdusse alla musica moderna, come quella di Stravinskij, Debussy, Sibelius e Roussel.
Durante gli anni studenteschi, il giovane scrisse le sue prime composizioni, fra le quali le Variations for Violin and Piano on a chorale by J. S. Bach, la Choral Fantasia e l’inno Litany. Tuttavia, la sua prima opera di grande valore artistico fu il Quartetto per pianoforte (1918-1919), dedicato al decano Thomas Strong.
Il suo enorme interesse per la musica lo portò a superare agevolmente gli esami musicali, ma gli fece trascurare gli studi non musicali e, non riuscendo a superare gli esami di greco e di algebra, non poté laurearsi.
Nel 1920, Walton andò via da Oxford e trovò alloggio presso l’abitazione di Sacheverell Sitwell, un poeta conosciuto a Oxford. I Sitwell si occuparono non solo di fornirgli vitto e alloggio, ma anche un’eccellente formazione culturale, facendogli studiare musica con Ernest Ansermet, Ferruccio Busoni ed Edward J. Dent.
In questo periodo, il giovane si avvicinò al balletto russo e alla Seconda Scuola di Vienna, scrivendo un quartetto d’archi sperimentale, eseguito al Festival di Nuova Musica di Salisburgo nel 1923.
Nello stesso anno, in collaborazione con Edith Sitwell, scrisse il suo primo grande successo, Façade, eseguita in prima assoluta all’Aeolian Hall di Londra, suscitando grande scandalo. L’opera, infatti, fu considerata dai critici fortemente innovativa, in quanto predeva la ripetizione dei versi di Edith attraverso un megafono da dietro un paravento, mentre Walton dirigeva un ensemble di sei esecutori.
Negli anni successivi, Walton scrisse il breve pezzo orchestrale Siesta (1926) e una Sinfonia Concertante (1928) per pianoforte e orchestra la quale, nonostante il buon successo ottenuto alla sua prima alla Royal Philarmonic Society, non riuscì mai a entrare nel repertorio regolare.
Il compositore, tuttavia, riuscì a ottenere un successo duraturo con le sue composizioni successive, come il Concerto per viola (1929) – scritto per Lionel Tertis – e la cantata corale Belshazzar’s Feast (1931). Seguirono la Sinfonia n° 1 (1931-1935) e il Concerto per violino (1939) – commissionatogli da Jascha Heifetz.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il compositore si dedicò alla composizione di musiche per film e per il palcoscenico. Al termine del conflitto, invece, ritornò alla scrittura di composizioni da camera, concependo il Quartetto per archi in La minore (1947).
Nello stesso anno, su commissione della BBC, iniziò a lavorare alla sua prima opera, Troilus and Cressida, basata sull’omonimo lavoro del poeta Geoffrey Chaucer e terminata sette anni più tardi. Durante questo periodo, scrisse anche una nuova versione di Façade (1951) mentre, in occasione dell’ascesa al trono di Elisabetta II, compose la marcia Orb and Sceptre e un Te Deum (1953).
Nel 1956, Walton decise di stabilirsi a Ischia, costruendo una casa in collina a Forio e chiamandola “La Mortella”.
Dieci anni più tardi, fu costretto a letto a seguito di un intervento chirurgico per un cancro ai polmoni e, durante la convalescenza, scrisse l’opera comica in un atto The Bear (1966).
Accanto a questo lavoro, scrisse anche la Sinfonia n° 2 (1960), le Variazioni su un tema di Hindemith (1963), il Capriccio burlesco (1968) e le Improvvisazioni su un Improvviso di Benjamin Britten (1969), nonché i cicli di canzoni Anon in Love (1960) e A Song for the Lord Mayor’s Table (1962).
Nei suoi ultimi anni, Walton trovò sempre più difficile comporre e, dopo aver fallito nel comporre una terza sinfonia, si dedicò alla riorchestrazione e alla revisione di lavori precedenti.
La sua produzione, di iniziale ispirazione neoclassica e stravinskiana, fu successivamente caratterizzata da un maggiore uso del contrappunto e da un’abile fusione di tendenze stilistiche eterogenee all’interno di uno stile molto personale, come gli inni anglicani e il jazz, nonché elementi impressionistici e tardo-romantici.
Insolitamente per un compositore, per tutta la sua vita non si dedicò ad altri incarichi al di fuori della composizione, evitando di insegnare e di scrivere libri didattici.
La sua suite dalle musiche del radiodramma Christopher Columbus di Louis MacNeice fu scritta in occasione del 450° anniversario della scoperta dell’America da parte del famoso esploratore italiano Cristoforo Colombo.
Fu eseguita in prima assoluta dalla BBC Symphony Orchestra condotta da Adrian Boult e registrata dal vivo usando il sistema Philips Miller, un incisione non fotografica su pellicola che garantiva una qualità enormemente superiore rispetto alla registrazione su disco. Ciò consenti una nuova ritrasmissione televisiva nell’aprile 1973, la quale fu ben accolta dalla nuova generazione di ascoltatori.
Walton, però, non fu dello stesso avviso e decise di pubblicare il secondo movimento della suite (“Romanza”, conosciuto anche come “Beatriz’ Song”) come assolo vocale, nella sua registrazione originale. Durante la sua vita, questo suo desiderio fu rispettato ma, dopo la sua morte, tutte le registrazioni della suite furono eseguite usando le nuove tecnologie, poiché alcune parti della musica in registrazione originale erano andate perdute o non potevano essere elaborate meccanicamente.
Buona giornata e a domani!
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Grazie, Pierfrancesco. A domani 🙂
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Rieccomi qui 😊 (ancora problemi di salute)
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Mi spiace. Sai che, se vuoi, puoi scrivermi ogni volta che ti va. A presto!
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Molto interessante! E in tema con questi giorni, intorno al 12 ottobre. Nel primo movimento, ho trovato echi della Carmen (Habanera). Sto ascoltando adesso la Romanza, dalla spiccata connotazione lirica e melodica. Sono passata al terzo tempo, trionfante come il primo. Bello tutto, grazie per la proposta
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Grazie a te per il commento. A presto!
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A presto! Purtroppo, non sempre ho il tempo di commentare le tue interessanti proposte, mi
riprometto di tornarci su, quando potrò.
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Non c’è fretta. Buon tempo 🙂
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Grazie.
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