20 pensieri riguardo “I sette samurai

  1. Buongiorno, caro Claudio, grazie per aver condiviso questa meravigliosa colonna sonora così battagliola 🙂

    Hayasaka viene considerato uno dei maggiori compositori per il cinema giapponese e uno dei primi compositori a considerare seriamente le differenze tra la musica orientale e quella occidentale, applicando un’estetica prettamente giapponese od orientale alle sue opere, in una prospettiva nota come “pan-orientalismo”.

    Nato a Sendai, sull’isola di Honshū, si trasferì giovanissimo con la famiglia a Sapporo, sull’isola settentrionale di Hokkaidō.

    Durante gli anni delle scuole superiori, il giovane si orientò verso la pittura, ma poco dopo cambio idea, decidendo di diventare un compositore. Tuttavia, a causa della fuga del padre e della morte della madre, dovette rinunciare al suo obiettivo per occuparsi dei due fratelli minori.

    Fu così che si mise a studiare da autodidatta e, non potendo permettersi un pianoforte, gli fu concesso di suonare in qualsiasi abitazione gli capitasse, anche se si trattava di sconosciuti. Durante questo periodo, conobbe il compositore Akira Ifukube, anch’egli autodidatta, insieme al quale fondò nel 1933 la Shin Ongaku Renmei (“Lega della Nuova Musica”).

    L’anno successivo, l’associazione partecipò al Festival Internazionale di Musica Contemporanea e, durante quest’occasione, Hayasaka eseguì in prima assoluta varie opere di compositori modernisti europei, come Erik Satie e Manuel de Falla.

    Nel 1935, invece, inviò il suo pezzo pianistico Kimiko no hermitage al compositore Yasushi Kiyose, collaboratore della rivista Ongaku Shincho, iniziando un lungo scambio epistolare con il suo nuovo mentore.

    Nello stesso anno, iniziò a lavorare come organista in una chiesa e, durante questo periodo, scrisse il suo primo pezzo orchestrale, Futatsu no sanka e no zensokyoku (“Preludio a due inni”), con il quale vinse il secondo premio al Concorso “Festive Orchestral Music” della Japan Broadcasting Corporation. Segurono un altro pezzo orchestrale, Kodai no bykyoku (“Danza antica”, 1938) – insignito del Premio Weingartner e un Notturno (1936) per pianoforte.

    Nel 1939, Hayasaka si trasferì a Tokyo per lavorare come direttore musicale presso la Toho Pictures e, nello stesso periodo, divenne membro della Japan Federation of Contemporary Composers, nonché collaboratore della rivista Ongaku Shincho e di altri periodici. Conobbe anche il compositore russo Alexander Tcherepnin, giunto nel paese nipponico nello stesso anno, il quale gli diede alcune lezioni e lo influenzò notevolmente.

    Nel 1940, invece, il pezzo orchestrale Ouverture in Re, scritto l’anno precedente, fu selezionato come vincitore del premio per la “Musica orchestrale per la celebrazione del 2600° anniversario della nascita della Japanese Broadcasting Corportation”.

    Nello stesso anno, i suoi Cinque movimenti per pianoforte (1940) vengono eseguiti in prima assoluta in occasione del 10° anniversario della fondazione della Japan Modern Composers League, venendo anche presentati al 18° Festival Internazionale di Musica Contemporanea. Anche altri due suoi pezzi, Album per pianoforte n° 1 e n° 2 in scala pentatonica (1940) furono presentati in prima assoluta dall’Associazione dei Compositori Indipendenti.

    L’anno successivo, Hayasaka divenne docente al Dipartimento d’Arte dell’Università di Nihon, tenendo il corso di Musica per film. Negli anni successivi, si dedica anche assiduamente alla composizione, dando alla luce i suoi Pezzi per pianoforte per musica da camera (1941), il pezzo per orchestra Saho no mai to uho no mai (“Danza a sinistra e danza a destra”, 1942), le Quattro canzoni non accompagnate su poesie di Haruo (1944) per soprano solista e un Concerto per pianoforte (1946).

    A causa di un’infiltrazione polmonare, però, dovette sospendere il suo lavoro ma, due anni più tardi, poté continuare a comporre, realizzando la colonna sonora di Yoidore tenshi (“L’angelo ubriaco”, 1948), il suo primo film per il regista Akira Kurosawa, con il quale iniziò un lungo sodalizio artistico. Negli anni successivi, il compositore continuò a comporre per il cinema, ottenendo numerosi riconoscimenti per il suo lavoro.

    Tra i film di Kurosawa più importanti per i quali Hayasaka scrisse le musiche, si ricordano Cane randagio (1949), Rashomon (1949), Ikiru (1952) e I sette samurai (1954).

    In particolare, Rashomon fu particolarmente significativo per il compositore, in quanto vinse il Leone d’oro (1951) alla Mostra del Cinema di Venezia, acquisendo rinomanza a livello internazionale. Fu, inoltre, considerato il primo film giapponese a essere ampiamente visionato in Occidente.

    Nella cultura cinematografica giapponese, i registi richiedevano spesso musiche simili a pezzi occidentali ben conosciuti e Kurosawa non fu da meno, chiedendo a Hayasaka di comporre una musica che suonasse come il Boléro di Ravel e ciò, molto probabilmente, permise al film di guadagnare un enorme seguito. Accanto a ciò, il film era anche legato al bombardamento atomico subito dal Giappone durante la guerra, ritraendo un evento storico allora attuale e ponendo forte enfasi alle città giapponesi distrutte e al caos sociale imperversante nel paese.

    Dopo il periodo bellico, Hayasaka non fu solo attivo in campo cinematografico, ma anche in campo musicale, divenendo membro del Dipartimento di Composizione della Società per la Musica Contemporanea in Giappone e fondando la Shin Sakkyokuha Kyokai (“New Composition School Association”), insieme a Kiyose Yasuji, Ifukube Akira, Matsudaira Yorinori, Watanabe Urahito, Tsukatani Akihiro, Ogihara Toshitsugu e altri compositori. Fu anche fondatore dell’Associazione della Musica per Film (1950).

    Nello stesso periodo, nonostante tutti i suoi impegni, non disdegnò l’attività compositiva, scrivendo il pezzo Poem (1947) per pianoforte, il Capriccio (1949) per fiati e pianoforte, un Quartetto per archi (1950) e la Metamorfosi (1953) per orchestra, nonché le suite orchestrale Yakura (1955) – una suite basata sull’epopea del popolo Ainu – ed Eukala (1955).

    Ammalatosi di tubercolosi, dovette lasciare tutti i suoi incarichi, morendo improvvisante durante la composizione delle musiche per il film Record of a Living Thing.

    Il suo stile fu dapprima tardo-romantico, influenzato dalla musica tradizionale giapponese, per poi orientarsi, negli ultimi anni della sua vita, verso l’atonalità e il modernismo, basandosi su un’estetica e una sensibilità prettamente orientali.

    Il suo “pan-orientalismo”, in particolare, può essere descrittoo come un tentativo di apertura musicale dall’Occidente all’Oriente e questa sua idea ha avuto una grande influenza sulle generazioni successive di compositori giapponesi, tra i quali Tōru Takemitsu che, in riconoscenza, gi ha dedicato il suo Requiem per archi.

    La sua musica per il film Shichinin no samurai (“I sette samurai”), all’epoca considerata la maggiore produzione cinematografica di tutti i tempi, si basa su melodie e tecniche strettamente legate alla musica sinfonico-concertistica e operistica occidentale, in particolare per l’uso dei leitmotiv (o motivi conduttori).

    Tra l’altro, Hayasaka concepì un tema umoristico per fagotto, ottavino e bonghi per esprimere l’apatia del personaggio di Toshiro Mifune e, per questo suo contributo, ricevette un credito autonomo nei titoli di coda, cosa mai concessa prima a un compositore in un film nipponico.

    Buona giornata e a domani!

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        1. Your responses to Claudio’s posts are sometimes more than I can take (I’m not a musician and totally untrained) but I love your full and knowledgeable responses. Thank you. Have a great week ahead! Ashley 🤝

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          1. I am not a musician by profession or training either… I graduated in business administration this summer and I am now looking for work. What I know I learned as a self-taught 🙂 . I apologise for my possible less than perfect English, but I am not a native speaker. Good evening to you too!

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  2. beh… Kurosawa io l’adoro! Il film che preferisco in assoluto, tra tutti i film che ho visto e non solo di Kurosawa, è Dersu Uzalà, il piccolo uomo delle grandi pianure, che, ovviamente, non danno mai in tv.

    Ho provato a cercarlo su YouTube, per rivederlo ancora una volta (tre volte al cinema quando uscì) ma c’è solo una versione in spagnolo…

    Comunque questa colonna sonora è davvero notevole! (sto continuando ad ascoltare…)

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