Rector cordium

Romanus Weichlein (20 novembre 1652-1706): Missa «Rectorum cordium» a 15 voci (1687). Sankt Florianer Sängerknaben, Vokalensemble NOVA, Ars Antiqua Austria, dir. Gunar Letzbor.

3 pensieri riguardo “Rector cordium

  1. Buongiorno, caro Claudio, grazie mille di aver portato questa meravigliosa messa, davvero un’ottima interpretazione ☺️

    Proveniente da una famiglia di musicisti, Weichlein iniziò la sua formazione musicale tra le mura domestiche, sotto la guida del padre organista. Proseguì poi i suoi studi presso il monastero di Lambach, i cui standard musicali erano davvero elevati. Fu allievo di Heinrich Ignaz Franz von Biber e di Beniamin Ludwig Ramhaufski, i qual influenzarono notevolmente la sua futura produzione musicale.

    In parallelo, iniziò un percorso di noviziato che lo portò al sacerdozio il 6 gennaio 1671 mentre, a fine anno, si iscrisse all’Università Benedettina di Salisburgo, laureandosi in filosofia due anni più tardi.

    Da una lettera di un suo confratello a Lambach, tal Pater Georg Schönberger, si viene a conoscenza che, a partire dal 1684, Weichlein fu padre spirituale della piccola parrocchia di Oberkirchen, nella Bassa Austria e rimase in questa posizione per sette anni.

    Nel 1691, invece, divenne cappellano e prefetto musicale del convento benedettino di Nonnberg Sabione – il più antico monastero femminile europeo – e qui modernizzò la pratica del canto a cappella e introdusse l’uso di strumenti musicali in chiesa.

    Rimase qui fino al 1705, dopodiché ritorno brevemente a Lambach, per poi spostarsi nella chiesa della cittadina di Kleinfrauenheid. Da ultimo, ritornò a Lambach, prendendo servizio nella parrocchia incorporata della città, morendo l’anno successivo a causa di una epidemia di peste.

    La sua prima opera, la raccolta Encænia musices … cum 5 et pluribus instrumentis (1695) – dedicata all’imperatore Leopoldo I – è un insieme di 12 sonate per vari strumenti, adatte sia per un ambiente ecclesiastico che per uno laico.

    Quest’opera unisce lo stile delle sonate solistiche di Biber con quello della canzona orchestrale, coltivata in Austria a partire dal XVII secolo. Nel complesso, le sue sonate si avvicinano stilisticamente al concerto solistico, anche per i loro temi e per i passaggi cadenzali del primo violino, adatti alle esecuzioni cameristiche.

    La sua seconda opera, invece, è la raccolta Parnassus Ecclesiastico-Musicus cum… 7 missis musicalibus, 4-5 vv, 5 strum. (1702), comprendente una serie di opere sacre composte per la liturgia del monastero di Säben.

    Lo stile del compositore, veramente austriaco, è altresì caratterizzato dall’uso di melodie popolari, offrendo suggestioni di un primo stile classico.

    Nonostante sia rimasto nell’ombra a causa della maggiore fama dei suoi contemporanei (Schmelzer, Biber e Muffat), egli riuscì lo stesso a riservarsi una solida posizione all’interno della storia della musica, sviluppando uno stile del tutto individuale, influenzato in gran parte dalla sua personalità eccentrica.

    Riguardo alla sua personalità, sono riportate notizie contrastanti: da un lato, la badessa del monastero di Nonnberg Sabione lo elogiò molto per i suoi servizi e lui lasciò il monastero con solide e calorose referenze, mentre la citata lettera di Schönberger afferma che, durante la sua permanenza a Nonnberg Sabione, tenne un comportamento assai violento, causando spesso disordini.

    Ad esempio, una volta disse al suo cuoco: “Se mi dici solo tre parole che non mi piacciono, ti picchio in modo che te lo ricordi per il resto della tua vita”. Quando l’uomo tentò di difendersi verbalmente, Weichlein lo inseguì fino alla sua stanza privata, sfondò la porta e i due iniziarono a colpirsi con tutti gli oggetti che riuscivano a trovare.

    Buona giornata e a domani!

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