Lodiamo insieme Caterina, modello di santità

Due composizioni medievali dedicate a santa Caterina d’Alessandria nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.


Anonimo: Katerine collaudemus (Lodiamo insieme Caterina), Carmen Buranum 19*. New London Consort, dir. Philip Pickett.

Katerine collaudemus
virtutum insignia,
cordis ei presentemus
et oris obsequia,
ut ab ipsa reportemus
equa laudum premia.

Multa fide Katerina
iudicem Maxentium,
non formidat lex divina
sed format eloquium
quod confutat ex doctrina
errores gentilium.

Victi Christo confitentur
relictis erroribus,
iubet iudex ut crementur,
nec pilis aut vestibus
nocet ignis et torrentur
inustis corporibus.

Post hec blande rex mollitur
virginem seducere,
nec promissis emollitur
nec terretur verbere;
compeditur, custoditur
tetro clausa carcere.

Clause lumen ne claudatur,
illucet porfirio,
qui regine federatur
fidei collegio
quorum fidem imitatur
ducentena concio.

Huius ergo concionis
concordes constantia
vim mundane passionis
pari patiencia
superemus ut in bonis
regnemus in gloria.


John Dunstable (o Dunstaple; c1390 - 1453): Salve scema sanctitatis (Salve, modello di santità), mottetto isoritmico a 4 voci. Hilliard Ensemble.

Cantus

Salve scema sanctitatis
Christi cara Katherina,
sponsa speciosa satis
castitate cristallina;
cuius caro columbina
reges refusa,
casti celi cacumina
rotis revinxit reclusa,
ruptis rotulis recusa
plangens plebs precipitatur
rixa rectorum retusa
pira pestilens paratur.
Poli princeps postulatur;
Christo cremantur credentes,
piis palio prestatur,
celum constatium cluentes
claudunt carcere cluentes
votis virginem urentem;
clatris confluunt clementes,
vitam vitant vix volentem.
Virgo virtute vegentem
poscit plebem prosperari
vitam vincens et virentem
polo poscit premiari.

Contratenor

Salve salus servulorum,
circumfulsa carcerata
sole summo, serenorum
cibo celico cibata;
cuius caro carnicata
modo miro mancipatur,
crudo carceri collata
mox medelis medicatur;
miro mulsa mens munitur
ruta remanens regine,
mamillis martyritur
raptis rejectis ruine.
Ringit radix rex rapine
Katherine concitatur,
rosa rubens repentine
collo ceso cruentatur,
curor candens conspicatur
mox mirifice manare,
caeli culmine cure
morbi medelam mandare.
Martyr mitis meditare,
servulorum suffragare
mestas mentes moderare
sospitate salutare.

Tenor

Cantant celi agmina laudes.

Dunstable

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

8 pensieri riguardo “Lodiamo insieme Caterina, modello di santità

  1. Amazing music, this music is very challenging to compose. The melodies have been composed the way that many very famous composers used to these for their compositions because it was possible to build up different counterpoints to these kind of melodies. I think you know already this but this is the one reason I like this style so much. Great post and have a good and inspiring new week!!

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  2. Buongiorno e buon inizio di settimana, caro Claudio, grazie mille di aver condiviso queste due deliziose composizioni ☺️

    I Carmina Burana (“Canti di Benediktbeuern”, dal nome dell’omonimo monastero benedettino, dove nel 1803 è stata rinvenuta la raccolta da parte del bibliotecario tedesco Johann Christoph von Aretin) sono un manoscritto di 254 poesie e testi drammatici, risalenti al XI-XIII secolo. È ritenuta la maggiore raccolta di canti goliardici e vagabondeschi, insieme ai Carmina Cantabrigiensia.

    Nonostante in passato si ritenesse che il manoscritto fosse stato compilato a Benediktbeuern, oggi gli studiosi sono concordi nel pensare che, in realtà, esso provenisse da altri luoghi, in particolare la sede vescovile di Seckau in Stiria o l’abbazia di Neustift a Bressanone, in Alto Adige. Ciò perché in queste zone è diffuso il dialetto bavarese, direttamente derivato dal medio-alto tedesco usato nel testo.

    A sostegno della provenienza da Seckau, vi è la menzione nel manoscritto di un vescovo di nome Heinrich, prevosto di Seckau dal 1232 al 1243 e possibile finanziatore della creazione della raccolta. Un altra prova è che molti inni del manoscritto sono dedicati a Santa Caterina d’Alessandria, venerata a Seckau.

    A sostegno della provenienza da Neustift, invece, vi sono l’apertura mentale del testo – tipica dei canonici agostiniani regolari del tempo – e la qualità parlata della scrittura, Infine, Bressanone viene citata nel manoscritto all’inizio di una storia unica del Tirolo (denominata Eckenlied), sull’eroe mitico Dietrich von Bern.

    Se si propende per quest’ultima ipotesi, si potrebbe ritenere che il manoscritto possa aver viaggiato verso Beneditkbeuern nel 1350 per tramite della famiglia Wittelsbacher, feudatari del Tirolo e della Baviera,

    I brani sono in gran parte sconci, irriverenti e satirici e presentano testi principalmente in latino medievale, mentre alcuni sono in medio-alto tedesco, arpitano antico e maccheronici (un misto di latino e tedesco o francese volgari)

    La maggior parte sembra essere opera di goliardi e di ecclesiastici (perlopiù studenti), i quali facevano satira sulla Chiesa Cattolica. Nella collezione, vi sono anche poesie di Pietro di Blois, Walter di Châtillon, un certo Arciprete, Heinrich von Morungen, Walter von der Vogelweide, Neidhart e Dietmar von Aist, mentre nulla è conosciuto sui rimanenti autori della raccolta.

    Il manoscritto evidenzia un movimento europeo internazionale, con canti provienti da Francia, Inghilterra, Spagna e Sacro Romano Impero. In generale, i temi trattati sono la morale e lo scherno, l’amore, il gioco, le bevute e la spiritualità.

    John Dunstable, invece, viene ricordato come il principale compositore inglese della sua epoca e come il creatore della “Contenance angloise” (la maniera inglese), ossia l’utilizzo premniente di armonie di terza e di sesta, similmente al falsobordone.

    Non si conosce nulla di certo sulle sue origini e sulla prima parte della sua vita e l’unica informazione certa su di lui è la sua morte, avvenuta alla vigilia di Natale del 1453.

    Si ritiene che fu al servizio del primo duca di Bedford, Giovanni di Lancaster e, come tale, potrebbe aver soggiornato in Francia, dato che il duca fu reggente di Francia (1423-1429) e governatore della Normandia (1429-1435). Si pensa anche che fu al servizio della regina vedova Giovanna e del duca di Gloucester Humphrey.

    A differenza di altri compositori coevi, non fu né chierico né monaco, anche se fu legato all’Abbazia di St. Albans. Probabilmente era sposato e possedeva anche un maniero nell’Hertfordshire.

    La sua produzione sopravvisuta annovera 2 messe complete, 3 serie di sezioni di messa collegate tra loro, 14 sezioni di messa singole, 12 mottetti isoritmici completi e 27 ambientazioni di vari testi liturgici. Si ricordano anche vari pezzi profani, nessuno però a lui attribuibile con certezza assoluta.

    Fu, infine, uno dei primi a comporre messe usando una singola melodia come cantus firmus, come nella sua Missa Rex Seculorum.

    Buona giornata e alla prossima!

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