Herzliebstes Bild

Paul Hofhaimer (25 gennaio 1459 - 1537): Herzliebstes Bild, Lied a 3-4 voci (pubblicato per la prima volta nel Liederbuch zu vier Stimmen di Erhard Öglin, 1512, n. 37), qui interpretato a voce sola con accompagnamento di liuto. Bill Ives, tenore; Anthony Rooley, liuto.

Herzliebstes bild,
beweisst dich milt,
mit deiner lieb
und gunstgen mir
des gleych will ich
wann ich han dich,
nach lust und wunsch
meinss hertzen gir,
erwelt für all
in diesem tall,
mit reichem schal,
frey ich mich dein in eren.

11 pensieri riguardo “Herzliebstes Bild

    1. L’incisione fa parte della serie dei Trionfi di Massimiliano I d’Asburgo: sul carro si vede un organo a canne suonato da Paul Hofhaimer; l’uomo sulla destra è un tiramantici, che provvede a fornire allo strumento un flusso d’aria regolare e ininterrotto.
      Buona giornata, Daniela 🙂

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  1. Buongiorno e buon sabato, caro Claudio, grazie mille di aver portato questo delizioso e soave pezzo amoroso ☺️

    Hofhaimer (anche noto come Paulus Ritter von Hofhaimer, con diverse varianti del cognome, quali Hofhaymer, Hofhamer o Hoffheimer) nacque in una illustre famiglia di organisti di Radstadt, un paesino del Salisburghese.

    Probabilmente, ricevette la sua prima istruzione musicale dai parenti più stretti, forse dal padre, per poi imparare a suonare l’organo alla corte dell’imperatore Federico III. Dopodiché, si stabilì presso la corte di Innsbruck di Siegmund del Tirolo dove, a partire dal 14 gennaio 1480, lavorò come organista di camera, incarico mantenuto per tutto il resto della sua vita.

    Nove anni più tardi, il compositore fu invitato a trasferirsi presso la corte della regina ungherese Beatrice d’Aragona, ma eglì rifiuto. Ciò testimonia come Hofhaimer fosse conosciuto anche al di fuori del suo paese natale.

    Durante la sua permanenza alla corte di Innsbruck, dove nel frattempo aveva assunto la reggenza Massimiliano III, il compositore accompagnò il sovrano nei suoi viaggi per tutta l’austria, “vagando per il paese come uno zingaro”, recandosi a Linz, Wels, Vienna, Augusta, Ulm, Costanza, Füssen e Friburgo.

    Durante queste soste, Hofhaimer ebbe però qualche soddisfazione, riuscendo ad avere l’onore di conoscere alcuni famosi compositori dell’epoca come Arnolt Schlick, Heinrich Isaac e Ludwig Senfl.

    In questi anni, il compositore mantenne saldi legami con la corte sassone, insegnando organo a diversi allievi inviati dall’Elettore Federico III Il Saggio di Sassonia. La sua vicinanza personale al regnante si evince da una lettera autografa a questi indirizzata il 2 novembre 1518, nella quale Hofhaimer riferisce dei progressi degli allievi affidatigli.

    Nel 1502, invece, Hofhaimer si trasferì a Passau, dove probabilmente fu organista del principe vescovo. Forse, nello stesso periodo, fu anche impiegato alla corte ducale bavarese a Monaco.

    Cinque anni più tardi, il compositore si spostò ad Augusta, dove lavorò in collaborazione con l’organaro Jan Behaim von Dubrau alla costruzione di diversi organi a Innsbruck (1512/1513), a Eisenerz (1513) e, con tutta probabilità, anche alla cappella Fugger della Chiesa di Sant’Anna ad Augusta (1512).

    Già prima, Hofhaimer aveva avuto l’occasione di lavorare come esperto di organi, dapprima a Schwaz (1478-1483), poi a Bolzano (1486-1487), a Vipiteno (dal 1490), a Innsbruck (1491-1492) e presso la Chiesa di San Pietro a Salisburgo (dal 1505).

    In occasione del doppio fidanzamento di Luigi d’Ungheria con Maria di Castiglia e di Anna d’Ungheria con Ferdinando I, avvenuto il 22 luglio 1515 alla Cattedrale di Santo Stefano di Vienna, il compositore fu invitato a suonare l’organo e, per i suoi servigi, fu insignito da Massimiliano III con il cavalierato (divenendo quindi nobile) e con il titolo di “primo organista dell’imperatore”.

    Dopo la morte di Massimiliano (gennaio 1519), la cappella di corte fu sciolta e, per diversi mesi, di Hofhaimer non si ebbero più notizie. Dal 1522, invece, si seppe della sua nomina a organista della Cattedrale di Salisburgo, al servizio dell’arcivescovo cardinale Matthäus Lang von Wellenburg.

    Negli ultimi anni della sua vita, su consiglio dell’umanista salisburghese Johannes Stomius, si dedicò a musicare odi, lasciando questo progetto incompiuto a causa della sua morte, avvenuta nel 1537.

    Fu ritenuto non solo il più importante organista e il maggiore costruttore di organi del suo tempo, ma anche un ottimo insegnante, come testimoniato dalla stima dei suoi numerosi allievi.

    Purtroppo, la sua nutrita produzione musicale, in gran parte costituta da Lied, si è conservata solo in minima parte. Nel caso della sua produzione organista, la ragione sta nel fatto che la musica per organo del tempo veniva spesso improvvisata e che soltanto la musica vocale veniva data alle stampe.

    I pochi pezzi organistici sopravvissuti si basano sui Libro d’organo di Buxheim e sulla Fundamentpraxis di Conrad Paumann e mostrano una semplice struttura accordale, nonché una forte coloritura delle voci superiori. Spesso, nei suoi pezzi, Hofhaimer si sforza di ottenere un suono pieno, descritto dai contemporanei come “armonia angelica”.

    Anche la sua produzione vocale è scarsamente sopravvissuta e si sono conservati sono un Ave maris stella (1495), un Tristis vestra e l’inno tedesco di supplica In Gottes Namen fahren wir.

    Le sue canzoni, invece, sono impostate in molti modi diversi, ma predomina la struttura del canto a tenore, come è possibile notare da alcuni suoi pezzi inseriti nella raccolta Ein Auszug guter alter und newer teutscher Liedlein (1539) di Georg Foster. Questi brani si caratterizzano per la struttura chiara delle loro frasi e per la presenta di parti in omofonia.

    Le sue 35 odi, infine, sono tutte omofoniche e a quattro parti, basate su metri antichi e scritte principalmente a scopo didattico. La raccolta, rimasta incompiuta, fu completata da Senfl, dedicata al cardinale Matthäus Lang e pubblicata nel 1539. Essa non solo mostra le ambizioni umanistiche del compositore, ma offre anche un’ampia panoramica di testimonianze in latino, fra cui un “necrologio all’antichità”.

    Buona giornata e a domani!

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  2. Ti offendi se ti confido che non amo il Lied? So benissimo che ce ne sono di pregiatissimi, su testi di Schiller (come l’Ode alla Gioia) e Goethe (mi pare, è giusto?), oltre che di altri poeti tedeschi o di canti popolari. Ma non li amo particolarmente.

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    1. Non mi offendo. Tu però parli del Lied romantico (vedi Mario Bortolotto, Introduzione al Lied romantico , Adelphi 1984), che è una cosa profondamente diversa da questa composizione di Paul Hofhaimer 🙂
      Per quanto riguarda appunto il Lied romantico, va detto che da una parte c’è Schubert e dall’altra ci sono tutti i rimanenti. Il sottoscritto, almeno, la pensa così 😉

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