La Cantata del caffè

Oggi vi propongo un breve ma efficace video divulgativo, pubblicato da Francesco Di Fortunato nel suo canale di YouTube Musica antica (for dummies) e dedicato alla genesi della Cantata del caffè (Schweigt stille, plaudert nicht BWV 211) di Johann Sebastian Bach, composta nel 1734 circa su testo di Picander, al secolo Christian Friedrich Henrici.

  1. scoperta e diffusione del caffè
  2. Bach a Lipsia [1:44]
  3. la Cantata del caffè [2:51]
  4. analisi musicale [3:38]
  5. i pregiudizi sul caffè [6:23]
  6. conclusione [8:12]

Dopodiché, ecco la Cantata del caffè in una pregevole interpretazione: Lucie Chartin, soprano (Liesgen); Jan-Willem Schaafsma, tenore; Mattijs van de Woerd, basso (Schlen­drian); membri della Nederlandse Bachvereniging, dir. e violino I Shunske Sato.

Mentre gli altri preparano la scena, ricostruendo (più o meno) il Cafè Zimmermann di Lipsia ove la cantata fu eseguita per la prima volta, gli strumentisti eseguono un brano di Telemann – così, giusto per scaldare i motori…

– Georg Philipp Telemann (1681 - 1767): Distrait, V movimento del Quartetto in mi minore per flauto traverso, violino, violoncello e basso continuo TWV43:e4 (1738).

  1. Schweigt stille (recitativo) [1:44]
  2. Hat man nicht (aria) [2:26]
  3. Du böses Kind (recitativo) [5:09]
  4. Ei! wie schmeckt (aria) [5:53]
  5. Wenn du mir nicht (recitativo) [10:33]
  6. Mädchen, die von harten (aria) [11:51]
  7. Nun folge (recitativo) [14:33]
  8. Heute noch (aria) [15:31]
  9. Nun geht (recitativo) [22:18]
  10. Die Katze läβt (terzetto) [23:09]

Testo

1. Rezitativ (Tenor)

Schweigt stille, plaudert nicht
Und höret, was itzund geschicht:
Da kömmt Herr Schlendrian
Mit seiner Tochter Liesgen her;
Er brummt ja, wie ein Zeidelbär;
Hört selber, was sie ihm getan!

1. Recitativo (Tenore)

Fate silenzio, non parlate,
e ascoltate che cosa succede:
ecco il signor Schlendrian
con sua figlia Liesgen;
brontola come un vecchio orso,
sentite da voi che cosa gli ha fatto!

2. Arie (Schlendrian)

Hat man nicht mit seinen Kindern
Hunderttausend Hudelei!
Was ich immer alle Tage
Meiner Tochter Liesgen sage,
Gehet ohen Frucht vorbei.

2. Aria (Schlendrian)

Non si hanno, con i figli,
che centomila grattacapi!
Ciò che sempre ogni giorno
ripeto a mia figlia Liesgen
se ne va via senza frutto.

3. Rezitativ (Schlendrian, Liesgen)

Du böses Kind, du loses Mädchen,
Ach! wenn erlang ich meinen Zweck:
Tu mir den Coffee weg!
Herr Vater, seid doch nicht so scharf!
Wenn ich des Tages nicht dreimal
Mein Schälchen Coffee trinken darf
So werd ich ja zu meiner Qual
Wie ein verdorrtes Ziegenbrätchen.

3. Recitativo (Schlendrian, Liesgen)

– Bambina cattiva, ragazzaccia,
ah!, quando vorrai obbedirmi,
fa’ sparire quel caffè!
– Signor padre, non siate così severo!
Se tre volte al giorno
non bevo la mia tazzina di caffè,
per mia disgrazia mi trasformo
in un arrosto di capra rinsecchito.

4. Arie (Liesgen)

Ei! wie schmeckt der Coffee süße,
Lieblicher als tausend Küsse,
Milder als Muskatenwein.
Coffee, Coffee muss ich haben,
Und wenn jemand mich will laben,
Ach, so schenkt mir Coffee ein!

4. Aria (Liesgen)

Oh, com’è dolce il caffè,
più soave di mille baci,
più amabile del moscato!
Caffè, caffè io devo avere;
e se qualcuno mi vuole compiacere,
ah!, mi versi del caffè!

5. Rezitativ (Schlendrian, Liesgen)

– Wenn du mir nicht den Coffee lässt,
So sollst du auf kein Hochzeitfest,
Auch nicht spazierengehn.
– Ach ja!
Nur lasset mir den Coffee da!
– Da hab ich nun den kleinen Affen!
Ich will dir keinen Fischbeinrock nach itzger Weite schaffen.
– Ich kann mich leicht darzu verstehn.
– Du sollst nicht an das Fenster treten
Und keinen sehn vorübergehn!
– Auch dieses; doch seid nur gebeten
Und lasset mir den Coffee stehn!
– Du sollst auch nicht von meiner Hand
Ein silbern oder goldnes Band
Auf deine Haube kriegen!
– Ja, ja! nur lasst mir mein Vergnügen!
– Du loses Liesgen du,
So gibst du mir denn alles zu?

5. Recitativo (Schlendrian, Liesgen)

– Se non smetti di bere il caffè
non andrai più a una festa di nozze
e nemmeno a passeggiare.
– Ah va bene!
Purché mi lasciate il caffè!
– Ora ti tengo, scimmietta!
Non avrai più nemmeno una crinolina,
fatta come moda comanda.
– Posso anche farne a meno.
– Non potrai più stare alla finestra
a guardare la gente che passa!
– Va bene anche questo. solo vi prego
di non toglierrmi il caffè!
– E da me non avrai più
nastri d’argento né d’oro
per il tuo cappello!
– Sì, sì! Ma lasciatemi il mio piacere!
– Discola d’una Liesgen,
accetterai dunque qualsiasi punizione?

6. Arie (Schlendrian)

Mädchen, die von harten Sinnen,
Sind nicht leichte zu gewinnen.
Doch trifft man den rechten Ort,
O! so kömmt man glücklich fort.

6. Aria (Schlendrian)

Le ragazze dalla testa dura
non son facili da domare.
Ma se si tocca il tasto giusto
Oh!, allora se ne viene a capo!

7. Rezitativ (Schlendrian, Liesgen)

– Nun folge, was dein Vater spricht!
– In allem, nur den Coffee nicht.
– Wohlan! so musst du dich bequemen,
Auch niemals einen Mann zu nehmen.
– Ach ja! Herr Vater, einen Mann!
– Ich schwöre, dass es nicht geschicht.
– Bis ich den Coffee lassen kann?
Nun! Coffee, bleib nur immer liegen!
Herr Vater, hört, ich trinke keinen nicht.
– So sollst du endlich einen kriegen!

5. Recitativo (Schlendrian, Liesgen)

– Obbedisci al volere di tuo padre!
– Farò ogni cosa, salvo che per il caffè.
– Molto bene! Allora ti dovrai rassegnare
a non prendere mai marito!
– Oh, sì! Signor padre, un marito!
– Ti giuro che non l’avrai.
– Se non smetto di bere caffè?
Allora, caffè, rimani dove sei!
Padre, ascoltate, non ne berrò più.
– E così alla fine potrai avere un marito!

8. Arie (Liesgen)

Heute noch,
Lieber Vater, tut es doch!
Ach, ein Mann!
Wahrlich, dieser steht mir an!
Wenn es sich doch balde fügte,
Dass ich endlich vor Coffee,
Eh ich noch zu Bette geh,
Einen wackern Liebsten kriegte!

8. Aria (Liesgen)

Oggi stesso,
caro padre, fatelo!
Ah, un marito!
Davvero fa per me!
Oh, accadesse presto
che finalmente, invece del caffè,
prima di andare a letto
trovassi un fiero amore!

9. Rezitativ (Tenor)

Nun geht und sucht der alte Schlendrian,
Wie er vor seine Tochter Liesgen
Bald einen Mann verschaffen kann;
Doch, Liesgen streuet heimlich aus:
Kein Freier komm mir in das Haus,
Er hab es mir denn selbst versprochen
Und rück es auch der Ehestiftung ein,
Dass mir erlaubet möge sein,
Den Coffee, wenn ich will, zu kochen.

9. Recitativo (Tenore)

Ora il vecchio Schlendrian va e cerca,
come ha promesso a sua figlia Liesgen,
un uomo che possa farle da marito;
ma Liesgen di nascosto fa saper questo:
che nessuno spasimante venga da me
se prima non mi prometterà,
scrivendolo nel contratto di nozze,
che mi sarà concesso di farmi un caffè
ogni volta che ne avrò voglia.

10. Chor (Terzett)

Die Katze lässt das Mausen nicht,
Die Jungfern bleiben Coffeeschwestern.
Die Mutter liebt den Coffeebrauch,
Die Großmama trank solchen auch,
Wer will nun auf die Töchter lästern?

10. Terzetto

Come il gatto non lascia il topo,
così le ragazze non rinunciano al caffè.
Le loro madri amano farne uso,
e anche le nonne lo bevevano:
Chi dunque vorrà imprecare contro le figlie?

29 pensieri riguardo “La Cantata del caffè

  1. Ragazzi, musica eccelsa e interpreti all’altezza, bravissimi anche come attori comici! Unico neo, come sempre succede negli spettacoli, nessuno sa veramente giocare a scacchi. Comunque, che si tratti di Dio o di caffè erotizzabile, Bach ci porta sempre al settimo cielo!

    Piace a 5 people

    1. A proposito, mi viene in mente che non ho mai visto un’attrice né un attore che, dovendo interpretare ruoli da cantanti lirici, siano credibili: nessuno riesce a non far notare che non canta per davvero. Se ne era parlato tempo fa in un altro blog a proposito di Julianne Moore in Sotto sequestro, ma l’ho notato anche in altre occasioni — l’ultima, una puntata del Montecristo televisivo trasmessa lunedì sera su Rai1.

      Piace a 2 people

  2. Buondì Claudio, divertente il battibecco sull’ostinazione e interessanti gli aneddoti sui caffè storici. Deliziosa la musica che sarebbe bello e rilassante poter ascoltare entrando in un bar oggigiorno, invece del fracasso che regna tra un vociare sguaiato e musica contemporanea che il più delle volte non è soverchiamente distensiva. Buona giornata e vado a prepararmi un caffè… mica voglio trasformarmi in un arrosto di capra rinsecchito 🤣

    Piace a 5 people

        1. Bevevo caffè regolarmente in ufficio, più raramente a casa, poi quando smisi di fumare (quasi un quarto di secolo fa) il solo aroma del caffè cominciò a infastidirmi: certamente le due cose sono collegate, fatto sta che non fumo più e non bevo più caffè.

          Piace a 3 people

          1. Una gran bella conquista, io non fumo più, anche se le poche di trent’anni fa non fanno testo… Ma visto che ogni tanto mi capita di saltare il caffè e sopravvivo bene, smetterò anche quello preso per sfizio… All’ipertensione non si comanda 🙂

            Piace a 1 persona

          2. Secondo uno studio dell’Università della Florida, la diffusa abitudine di associare caffè e sigaretta ha non solo una base psicologica, legata alla sensazione di relax, ma anche una base neurochimica.

            In particolare, alcuni composti del caffè prodotti durante il processo di tostatura (1-metilpiridinio e 1-1-dimetilpiperidio) modulano l’azione dei recettori nicotinici presenti nel nostro cervello, producendo effetti diversi a seconda del livello di sensibilità dei recettori stessi.

            A detta dei ricercatori, ciò avviene perché, nel corso della giornata, i recettori si desensibilizzano progressivamente, con il susseguirsi delle sigarette fumate mentre, al mattino, essi sono molto più sensibili, a causa dei ridotti livelli di nicotina nel cervello.

            Il caffè, grazie alla sua azione stimolante, contribuisce ad aumentare il desiderio di nicotina, risvegliando dal torpore i recettori nicotinici. Durante il giorno, infatti, la bevanda rinvigorirebbe i recettori ormai assopiti, mentre al risveglio attenuerebbe l’azione della nicotina sui recettori già molto reattivi da una notte di astinenza.

            Addirittura, il caffè verde potenzia questo effetto tre volte di più rispetto al caffè scuro, a causa di una sostanza, la colina, parzialmente degradata con la tostatura 🙂

            Piace a 2 people

  3. Carina la rappresentazione. Ma non è che a “Hat man nicht…” gli archi grattino un po’ troppo?

    Una considerazione scenica: mi pare che un’opera abbia bisogno di parti concise per evitare i tempi morti, mentre qui sembra che Bach fosse più intento a “completare” formalmente le arie a scapito della rappresentazione. Immagino però che all’epoca sia stata un’esibizione musicale per accompagnare il normale svolgersi dell’attività nel caffè Zimmermann, anziché una recita vera e propria. Sbaglio? Insomma, proprio come Daniela lo pensa desiderabile anche oggi.

    Comunque faccio notare che all’inizio si vede versare un tè… male, male. O forse Telemann lo preferiva?

    Piace a 3 people

    1. Tutto giusto: una cantata comporta naturalmente tempi diversi da quelli di un lavoro pensato per la rappresentazione scenica. Hanno le stesse caratteristiche altre cantate profane di Bach, come per esempio Die Wahl des Herkules BWV 213, definita dall’autore “dramma per musica”.
      Non sono sicuro che la bevanda che viene servita all’inizio del video sia tè… Per me potrebbe e dovrebbe essere caffè 🙂

      Piace a 1 persona

  4. Buongiorno, caro Claudio, grazie mille per aver condiviso questa deliziosa e ironica cantata profana bachiana (o, meglio, un’opera comica in miniatura!) un’interpretazione davvero pregevole, sia dal punto di vista musicale che teatrale ☺️

    L’opera fu scritta probabilmente da Bach tra il 1732 e il 1734, scritta a scopo di intrattenimento per i commensali del Caffè Zimmermann, un famoso luogo di ritrovo per la borghesia e gli intellettuali della Germania dell’epoca.

    Fu eseguita dal Collegium Musicum di Lipsia, fondato nel 1703 dal compositore tedesco Georg Philipp Telemann e, negli anni successivi, diretto da nomi illustri della musica tedesca dell’epoca, quali Johann Kuhnau e lo stesso Bach.

    Più in generale, con la dicitura “Collegium Musicum” si fa riferimento alle società musicali sorte in area svizzera e tedesca durante la riforma protestante e prosperate fino a metà XVIII secolo. Queste società nacquero allo scopo di eseguire musica vocale e strumentale per scopi di intrattenimento.

    Accanto a queste, vi erano le “Kantorei” (le quali si occupavano delle esecuzioni di pezzi vocali sacri in chiesa) e i “Convivum Musicum” (i quali discutevano di questioni tecnico-filosofiche legate alla musica).

    Grazie all’attività del “Collegium Musicum” e dei suoi direttori, in Germania videro la luce i primi concerti per sottoscrizione pubblica.

    La cantata, per i suoi primi otto movimenti, si basa sul libretto di Picander, mentre gli ultimi due brani si basano su un altro libretto, di autore sconosciuto. Il testo di Picander, all’epoca molto popolare, fu ripreso da almeno altri due compositori oltre a Bach, anche se soltanto quest’ultimo procedette a una integrazione del libretto.

    Nonostante la composizione sia classificata tra le cantate profane del compositore, è essenzialmente un’opera comica di argomento satirico, incentrata sul tema della dipendenza dal caffè. A oggi, l’opera viene spesso eseguita con una scenografia completa di costumi.

    A differenza delle altre cantate bachiane, scritte per omaggiare una qualche autorità del tempo, questa tratteggia umoristicamente il comportamento della borghesia dell’epoca, con adulti piuttosto pedanti e poco aperti alle novità (Schlendrian, in lingua tedesca, significa appunto “abitudinario, conservatore”) e giovani presi dai piaceri, anche i più frivoli ed eccentrici.

    La musica, nel complesso, si adatta perfettamente alle situazioni rappresentate, assumendo una carica drammatica e tensiva nei numeri del padre, divenendo a tratti burbera, solenne e maestosa, caratterizzata da un ritmo marcato che sottolinea l’autorità parterna. Le parti assegnate alla figlia, invece, si distinguono per la loro leggerezza, vivacità e danzabilità, sottolineando l’astuzia e la gioia del personaggio. In particolare, il flauto evoca l’atmosfera raffinata e piacevole della bevanda.

    Buona giornata e a domani!

    Piace a 4 people

  5. Divertente l’azione scenica iniziale e interessante la spiegazione. Poi viene Bach, come non amarlo. Tra parentesi: tra i caffè mitteleuropei, ricordo il San Marco e il Tommaseo di Trieste, magnifici entrambi. P.S. Il caffettiere napoletano Procopio, non era anche quello che si dice abbia inventato il gelato?

    Piace a 2 people

commenti