Teodor Leszetycki (22 giugno 1830 - 1915): Ballade vénitienne (Barcarola) per pianoforte, n. 1 dei Souvenirs d’Italie op. 39 (1889). Leo Ornstein.
Categoria: barcarola
Sulla barchetta bruna
Michail Ivanovič Glinka (1° giugno 1804 - 1857): Barcarola in sol maggiore per pianoforte (1847). Viktor Rjabčikov.
Dalla prima all’ultima
Jacques Offenbach (20 giugno 1819 - 1880): Die Rheinnixen, ouverture (1864). The Gulbenkian Orchestra, dir. Michel Swierczewski.
Oltre alle operette per cui è famoso, Offenbach scrisse due opere «serie». La prima, Les Fées du Rhin, composta su libretto di Charles-Louis-Étienne Nuitter, Offenbach vivente fu rappresentata solo a Vienna nel 1864 con il titolo di Die Rheinnixen e libretto tradotto in tedesco da Alfred von Wolzogen; ma fu un allestimento poco fortunato: l’opera andò in scena in forma ridotta a causa di un’indisposizione del tenore Alois Ander, che vi avrebbe dovuto sostenere uno dei ruoli principali. La prima rappresentazione integrale, con il libretto originale francese, è del 2002.
Offenbach riutilizzò due brani delle Fées nella sua seconda e ultima opera, Les contes d’Hoffmann, rappresentata postuma nel 1881. Il più famoso dei due, lo «Chant des Elfes» citato anche nell’ouverture, diventò la barcarola («Belle nuit, ô nuit d’amour») cantata da Nicklausse e Giulietta all’inizio del IV atto, ambientato a Venezia.
Dopo il «Galop infernal» di Orphée aux enfers, questa barcarola è senz’altro la più celebre composizione di Offenbach. Qui è eseguita da Elīna Garanča e Anna Netrebko accompagnate dall’Orchestra filarmonica di Praga diretta da Emmanuel Villaume.
Belle nuit, ô nuit d’amour,
Souris à nos ivresses,
Nuit plus douce que le jour,
Ô belle nuit d’amour!
Le temps fuit et sans retour
Emporte nos tendresses
Loin de cet heureux séjour.
Le temps fuit sans retour.
Zéphyrs embrasés.
Versez-nous vos caresses.
Zéphyrs embrasés,
Donnez-nous vos baisers.
Jacques Offenbach
(disegno di Alexandre Laemlein, 1850. © Gallica-BnF)
Serenata francese & Barcarola veneziana
Ruggero Leoncavallo (23 aprile 1857 - 1919): Valse à la Lune (Sérénade française) e Barcarola veneziana per pianoforte. Dario Müller.
Čajkovskij: Le Stagioni – 6
Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840 - 1893): Времена года / Les Saisons op. 37a (1875-76), 6. Июнь: Баркарола / Juin: Barcarolle. Versione originale: Valentyna Lysycja, pianoforte. Trascrizione per orchestra di Aleksandr Gauk (1893 - 1963): Orchestra da camera di Mosca, dir. Constantine Orbelian.
Originariamente il brano fu pubblicato sul periodico sanpietroburghese «Нувеллист» (Nuvellist) nel giugno 1876, associato a una quartina di Aleksej Nikolaevič Pleščeev:
Выйдем на берег, там волны Ноги нам будут лобзать. Звезды с таинственной грустью Будут над нами сиять. |
Andiamo a riva, dove le onde baceranno i nostri piedi. Le stelle, con misteriosa tristezza, brilleranno su di noi. |