Capricorn Concerto

Samuel Barber (9 marzo 1910 - 1981): Capricorn Concerto per flauto, oboe, tromba e archi op. 21 (1944). Eastman-Rochester Orchestra, dir. Howard Hanson (incisione del 1959).

  1. Allegro ma non troppo
  2. Allegretto [7:12]
  3. Allegro con brio [10:09]

Capricorn è la casa di Mount Kisco (stato di New York) che Barber acquistò insieme con Gian Carlo Menotti nel 1943; il nome è dovuto al fatto che l’edificio godeva del massimo dell’illuminazione solare durante l’inverno.

Concerto per tre

Carl Friedrich Fasch (18 novembre 1736 - 1800): Concerto in mi maggiore per tromba, violino, oboe d’amore, archi e continuo. Gabriele Cassone, trom­ba; Massimo Spadano, violino; Alfredo Bernardini, oboe d’amore e direzione; Zefiro Baroque Or­chestra.

  1. Allegro
  2. Affettuoso [5:19]
  3. Allegro [11:04]

Allegro marziale, Andante siciliano & Presto spagnuolo

Robert Casadesus (1899 - 19 settembre 1972): Concerto per 3 pianoforti e orchestra d’archi op. 65 (1964). Robert, Gaby e Jean Casadesus, pianoforti; Orchestre des Concerts Colonne, dir. Pierre Dervaux (registrazione del 1966).

  1. Allegro marziale
  2. Andante siciliano
  3. Presto spagnuolo
Robert & Gaby Casadesus

Concerto dell’Albatro

Giorgio Federico Ghedini (11 luglio 1892 - 1965): Concerto dell’Albatro per voce recitante, violino, violoncello, pianoforte e orchestra (1945) su testi tratti da Moby Dick di Herman Melville (traduzione di Salvatore Quasimodo). Gordon Stanley, voce recitante; Mela Tenenbaum, violino; Dorothy Lawson, violoncello; Cameron Grant, pianoforte; Philharmonia Virtuosi, dir. Richard Kapp.

« Ricordo il primo albatro che vidi.
« Fu durante un lungo colpo di vento in acque remote nei mari antartici.
« Dopo la mia guardia franca del mattino, ero salito sul ponte coperto di nubi e là vidi, gettato sulle boccaporte di maestro, un essere regale, pennuto, di immacolata bianchezza e dal sublime romano rostro adunco.
« A intervalli esso allargava le ali immense da arcangelo, come per abbracciare qualche arca santa. Stupefacenti palpitazioni e sussulti lo scuotevano.
« Attraverso i suoi inesprimibili, stranissimi occhi mi pareva di scorgere segreti che giungevano a Dio.
« A lungo contemplai quel prodigio di penne. Non posso dire, ma soltanto far sentire, le cose che mi guizzarono allora nella mente. »