Hugh Aston (c1485 - 1558): A Hornepype (1522). Elisabeth Chojnacka, clavicembalo.
Con il termine hornpipe si indica un gruppo di forme di danza diffusesi nelle isole britanniche a partire dal XVI secolo; il più antico documento inglese relativo alla hornpipe è costituito appunto da questa composizione di Aston.
Una famosa hornpipe tradizionale, risalente al XVIII secolo, è la Sailor’s Hornpipe (nota anche come College Hornpipe), qui eseguita da Eduardo Antonello e i suoi Doppelgänger con un clavicembalo, due viole da gamba e una melodica 🙂
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L’approfondimento
di Pierfrancesco Di Vanni
Hugh Aston: compositore e figura civica del periodo Tudor
Hugh Aston è oggi ricordato per la scrittura innovativa per tastiera e per la musica sacra. Oltre che musicista fu anche una figura politicamente attiva, ricoprendo le cariche di sindaco, membro del Parlamento e assessore (alderman) a Leicester.
Primi anni e formazione
Non abbiamo che scarse informazioni sulla vita e l’attività di Hugh Aston: la sua biografia si fonda perciò su ipotesi. Nato a Leicester nella famiglia dell’assessore e deputato della circoscrizione del South Ward Robert Aston, il giovane Hugh fu probabilmente avviato agli studi musicali entrando intorno agli 8 anni (quindi forse nel 1493) come puer cantus nel Choral College and Hospital of the Annunciation of St Mary in the Newarke. Potrebbe poi aver continuato la propria attività nel college come chierico laico anche dopo la muta della voce. Nel 1502 si trasferì alla Oxford University Music School, dove si laureò in musica otto anni più tardi. Per l’esame, presentò un’orazione sui volumi di Boezio (probabilmente il De Institutione Musica) e presentò per l’esecuzione una messa e un’antifona. Si ritiene che queste opere fossero la sua Missa Te Deum laudamus a 5 voci e l’antifona associata Te Deum laudamus.
Carriera musicale a Leicester
Dopo Oxford, potrebbe aver vissuto a Londra e avuto contatti con la corte di Enrico VIII. Nel 1517 fu ammesso come Freeman and Burgess di Leicester, un diritto acquisito in quanto figlio di un Freeman. La qualifica di gent (gentleman) probabilmente attestava il suo status di laureato. Nel 1520-21 fu consultato dalla Collegiate Church of St Mary di Warwick per l’acquisto e l’installazione di un nuovo organo. La documentazione più antica del suo ruolo di maestro di coro (magister choristerorum) e custode degli organi (Keeper of the Organs) al Newarke College di Leicester risale al 1525, quando testimoniò durante una visita del vescovo Longland. Nello stesso anno, il vescovo lo raccomandò al cardinale Wolsey per la posizione di direttore musicale al Cardinal’s College di Oxford, ma Aston rifiutò citando il suo "greate wages which he alligith in perpetuity" (stipendio elevato che sosteneva gli fosse stato promesso a vita).
La dissoluzione dei monasteri e le sue conseguenze
Aston si ritirò poco prima della dissoluzione definitiva della Newarke Choral Foundation nella Pasqua del 1548. La chiesa collegiata e gran parte degli edifici furono demoliti, mentre l’ospizio fu rinominato Trinity Hospital. Aston, tuttavia, continuò a vivere in quella che sembra fosse la residenza ufficiale del maestro di coro, una proprietà sostanziosa di fronte al cancello principale del Newarke. Alla dissoluzione, non solo gli fu garantita una pensione annuale dal Newarke College, ma ricevette anche ulteriori pensioni per la perdita degli incarichi presso le altre sei istituzioni soppresse. Gli fu concessa una locazione a vita sulla proprietà e a sua moglie Elizabeth fu garantito un contratto di affitto di 21 anni dopo la sua morte. La proprietà rimase alla famiglia Aston almeno fino al 1595.
Responsabilità civiche e carriera politica
Già prima del 1530 Aston rappresentava il Southgates Ward nel consiglio comunale, diventando poi alderman (assessore). Dal 1532 fu giudice di pace, coroner (1532-34), revisore dei conti (1532-48), sindaco di Leicester (1541-42) e uno dei due membri del Parlamento per il Borgo (1555).
Opere musicali
Di lui sopravvivono, in forma sostanzialmente completa, 4 composizioni vocali sacre (le messe Missa Te Deum e Missa Videte manus meas e le antifone Gaude mater matris Christe e Te Deum laudamus), altre antifone e un canto devozionale. È particolarmente noto per la sua musica per tastiera, anche se pochi esempi sopravvivono. Altri pezzi per tastiera, come My Lady Carey’s Dompe e My Lady Wynkfyld’s Rownde, gli sono stati attribuiti su base stilistica. Un pezzo perduto, Hugh Aston’s Grounde, fu utilizzato da William Byrd nel Hugh Aston’s Maske.
Analisi del brano
La Hornepype di Aston rappresenta uno dei gioielli più affascinanti e significativi del repertorio tastieristico inglese del primo periodo Tudor. Sebbene il corpus di musiche per tastiera di Aston giunto fino a noi sia esiguo, questo brano spicca per la sua energia contagiosa, la sua scrittura innovativa e il suo peculiare legame con la musica popolare e strumentale dell’epoca, fungendo da ponte tra la pratica improvvisativa e la composizione scritta formalizzata.
Il tratto più immediatamente riconoscibile della Hornepype è la struttura basata sopra un basso ostinato o, più precisamente, un pedale armonico-ritmico persistente. La mano sinistra ripete incessantemente una semplice figura basata principalmente sull’intervallo di quinta sol-re, a volte con l’aggiunta della tonica nell’ottava inferiore o brevi passaggi che rafforzano questo ancoraggio armonico. Questa figura si qualifica come un bordone che imita chiaramente il suono caratteristico della hornpipe, un tipo di cornamusa o strumento a fiato popolare all’epoca, noto per il suo suono penetrante e la presenza di un bordone costante.
Sopra questa fondamenta ostinata, la mano destra si lancia in una serie di variazioni (divisions) brillanti e virtuosistiche. È qui che risiede gran parte dell’innovazione di Aston e l’importanza storica del brano: la scrittura per la mano destra è notevolmente idiomatica per la tastiera, ovvero concepita specificamente per le possibilità tecniche dello strumento e delle dita, allontanandosi dalla scrittura più vocale o generica tipica di molta musica per tastiera precedente.
Possiamo osservare passaggi scalari rapidi scale ascendenti e discendenti, spesso suonate a grande velocità che esplorano l’estensione disponibile della tastiera), figure volatili (brevi frammenti melodici, gruppetti, trilli impliciti o figure ornamentali che aggiungono brillantezza), arpeggi e accordi spezzati, interazioni ritmiche tra le mani, sperimentazione armonica (note di passaggio, note estranee e dissonanze momentanee che aggiungono colore e tensione prima di risolvere sulle consonanze) e un forte senso improvvisativo (l’intera parte della mano destra, pur scritta, conserva un forte sapore di improvvisazione, come se Aston stesse esplorando liberamente le possibilità offerte dal materiale tematico e dalla tastiera sopra il bordone fisso).
Nel complesso, la Hornepype di Aston anticipa le conquiste dei virginalisti elisabettiani come Byrd e Bull. L’uso del bordone ostinato come base per variazioni virtuosistiche è una tecnica che avrà grande fortuna negli anni successivi. Inoltre, il legame esplicito con uno strumento e una danza popolare mostra l’interazione tra musica colta e folklorica nel Rinascimento inglese.
