A Fool’s Song
Anonymous (16th century): Then they for sudden joy did weep, Fool’s song from the 1st act, scene 4, of Shakespeare’s King Lear (1605-06). The Deller Consort.
Then they for sudden joy did weep
And I for sorrow sung.
A Fool’s Song
Anonymous (16th century): Then they for sudden joy did weep, Fool’s song from the 1st act, scene 4, of Shakespeare’s King Lear (1605-06). The Deller Consort.
Then they for sudden joy did weep
And I for sorrow sung.
Thomas Ravenscroft (c1582 - c1633): A round of three country dances in one, da Pammelia (1609), eseguito da Donna Stewart e i suoi Doppelgänger 🙂
Ecco un esempio significativo della maestria di Ravenscroft, che costruisce un round (canone) innestando sopra un ground di sua invenzione, con questo testo:
Sing after fellows as you hear me,
A toy that seldom is seen-a:
Three country dances in one to be,
A pretty conceit as I ween-a.
tre diverse country dances, e cioè Robin Hood, The Cramp e Tom boy Tom:
Robin Hood, Robin Hood, said Little John,
Come dance before the Queen-a
In a red petticoat and a green jacket,
a white hose and a green-a.
The cramp is in my purse full sore,
No money will bide therein-a,
And if I had some salve therefore,
O lightly then would I sing-a.
Hey, ho, the cramp-a.
Now foot it as I do Tom boy Tom,
Now foot it as I do Swithen-a,
And Hick, thou must trick it all alone,
Till Robin come leaping in between-a.
L’esempio più antico di onomatopea musicale che io conosca è l’imitazione del canto del cuculo su cui si fonda il brano che vedete qui sopra, scritto su una pagina del codice Harley 978 della British Library: la cosiddetta « rota di Reading » (dal nome dell’abbazia in cui il manoscritto era un tempo conservato), ossia Sumer is icumen in. Non conosciamo il nome dell’autore, ma è possibile che si tratti di « W. de Wycombe », precentore del priorato di Leominster, Herefordshire, il cui nome è così riportato sul manoscritto.
Questo celebre canone (rota = round) risale a quasi ottocento anni fa ed è la più antica composizione polifonica a sei voci che ci sia pervenuta. Il testo, in inglese medio (Middle English), descrive la natura all’inizio dell’estate:
Sumer is icumen in, Pes : Sing cuccu nu. |
È arrivata l’estate, Pes : Canta, cucù, adesso. |
Indicazioni per l’esecuzione del canone (scritte con inchiostro nero):
Hanc rotam cantare possunt quatuor socii. A paucioribus autem quam a tribus aut saltem duobus non debet dici, preter eos qui dicunt pedem. Canitur autem sic. Tacentibus ceteris, unus inchoat cum hiis qui tenent pedem. Et cum venerit ad primam notam post crucem, inchoat alius, et sic de ceteris. Singuli vero repausent ad pausaciones scriptas, et non alibi, spacio unius longe note. |
Possono cantare questa rota quattro persone. Non può essere eseguita da meno di tre o al minimo due, oltre a quelli che cantano il pes. Per cantare si procede in questo modo. Mentre gli altri stanno zitti, uno inizia la rota insieme con i due che cantano il pes. Ma quando il primo arriva alla prima nota dopo la croce, un secondo cantore inizia da capo. Gli altri seguono allo stesso modo. Ogni cantore deve rimanere in silenzio, per la durata di una longa, dov’è indicata la pausa, ma non altrove. |
Indicazioni per l’esecuzione del pes (in rosso):
1ª voce: Hoc repetit unus quociens opus est, faciens pausacionem in fine. |
Una voce ripete questa parte tante volte quante sono necessarie, facendo una pausa alla fine. |
|
2ª voce: Hoc dicit alius, pausans in medio, et non in fine, sed immediate repetens principium. |
Un’altra voce canta questa parte facendo una pausa a metà, ma non alla fine, e poi ricominciando immediatamente. |
Oltre che sul testo in medio inglese scritto con inchiostro nero, il canone può essere cantato sul testo latino scritto in rosso:
Perspice christicola, |
Guarda, o cristiano, |
Sumer is icumen in eseguito dallo Hilliard Ensemble.
Sumer is icumen in, trascrizione in notazione moderna