Cruda Amarilli

Cruda Amarilli, che col nome ancora
d’amar, ahi lasso, amaramente insegni!
Amarilli, del candido ligustro
più candida e più bella,
ma de l’àspido sordo
e più sorda e più fèra e più fugace,
poi che col dir t’offendo
i’ mi morrò tacendo.
Ma grideran per me le piagge e i monti
E questa selva, a cui
Sì spesso il tuo bel nome
Di risonar insegno.
Per me piangendo i fonti
E mormorando i venti
Diranno i miei lamenti;
Parlerà nel mio volto
La pietade e ’l dolore;
E se fia muta ogn’altra cosa, al fine
Parlerà il mio morire ,
E ti dirà la morte il mio martire.

(Battista Guarini, Il pastor fido III/2)


Luca Marenzio (18 ottobre 1553 o 1554 - 1599): Cruda Amarilli, 2a parte Ma grideran per me le piagge e i monti, madrigale a 5 voci (dal VII Libro de’ Madrigali a 5 voci, 1595). La Compagnia del Madrigale.


Claudio Monteverdi (1567 - 1643): Cruda Amarilli, madrigale a 5 voci (dal Quinto Libro de Madrigali, 1605). Concerto Italiano, dir. Rinaldo Alessandrini.

Quante grazie e dolcezze ha il Paradiso

Luca Marenzio (18 ottobre 1553 o 1554 - 1599): Spuntavan già per far il mondo adorno, madrigale a 5 voci (dal Primo Libro de madrigali a cinque voci, 1580, n. 3). La Compagnia del Madrigale.

Prima parte :

Spuntavan già per far il mondo adorno
Vaghi fioretti, erbette verdi e belle,
Di color mille e ’n queste parti e ’n quelle
Ralegravan la terra e i colli intorno.

Gian gli augelletti all’apparir del giorno
D’amor cantando sin sovra le stelle,
E correvan le fiere ardite e snelle
Tra lor scherzando, a le campagne intorno.

Seconda parte :

Quando ’l mio vivo sol perch’io non pera
Godi or, mi disse con un dolce riso,
Amante fido il premio del tuo ardore.

Indi con molti baci sparse fuore
Quante grazie e dolcezze ha ’l Paradiso
E quant’ha odor nei fior la Primavera.

Amenissime mortelle

Giaches de Wert (c1535 - 6 maggio 1596): Vaghi boschetti di soavi allori, madrigale a 5 voci (dal Settimo libro de madrigali a cinque voci, 1581, n. 6) su testo di Ludovico Ariosto (Orlando furioso VI:21). La Compagnia del Madrigale.

Vaghi boschetti di soavi allori,
di palme e d’amenissime mortelle,
cedri et aranci ch’avean frutti e fiori
contesti in varie forme e tutte belle,
facean riparo ai fervidi calori
de’ giorni estivi con lor spesse ombrelle;
e tra quei rami con sicuri voli
cantando se ne giano i rosignuoli.

Giulia è la più bella

Giaches de Wert (c1535 - 1596): Non tanto il bel palazzo, madrigale a 5 voci (dal Sesto libro de madrigali a cinque voci, 1577, n. 4) su testo di Ludovico Ariosto (Orlando furioso VII:10, con qualche variante). La Compagnia del Madrigale.

Non tanto il bel palazzo è sì eccellente,
perché vinca tant’altri di vaghezza,
quanto ch’egli ha la più piacevol gente
che sia nel mondo, e di più gentilezza.
Poco l’una dall’altra differente,
e di fiorita etade e di bellezza:
sola dell’altre Giulia è la più bella,
sì come è bello il sol più d’ogni stella.