Un innocente amor

Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791): «Là ci darem la mano», duettino di Don Giovanni e Zerlina, dal I atto, scena 9a, del dramma giocoso Don Giovanni K 527 (1787), libretto di Lorenzo Da Ponte. Bryn Terfel, baritono; Cecilia Bartoli, soprano; Orchestra dell’Accademia nazionale di santa Cecilia, dir. Myung-Whun Chung.


Friedrich Dotzauer (1783 - 6 marzo 1860): Andante con Variazioni über ein Thema aus der Oper «Don Giovanni» per 2 violoncelli. Marie Spaemann e Rebekka Markowski.


Fryderyk Chopin (1810 - 1849): Variazioni per pianoforte e orchestra op. 2 (1827) su «Là ci darem la mano» dal Don Giovanni di Mozart. Claudio Arrau, pianoforte; London Philharmonic Orchestra, dir. Eliahu Inbal.

Chopin elaborò questa sua prima partitura orchestrale durante il secondo anno di studio presso la Scuola superiore di musica di Varsavia; le Variazioni contribuirono in maniera determinante, forse anche più dei Concerti per pianoforte, a far conoscere il nome del giovane compositore in patria e nei principali centri musicali europei.
È noto l’entusiasmo che le Variazioni op. 2 suscitarono nel giovane Schumann, il quale le recensì in un lungo articolo per l’«Allgemeine Musikalische Zeitung» di Lipsia (n. XXXIII/49 del 7 dicembre 1831), articolo che s’inizia con una significativa esclamazione: «Giù il cappello, signori, un genio!». Chopin lesse la recensione e ne scrisse divertito a Tytus Woyciechowski, dedicatario delle Variazioni: «Costui le analizza misura per misura, affermando che non sono variazioni come le altre, ma una specie di quadro fantastico. Della seconda dice che vi si vedono correre Don Giovanni e Leporello; nella terza Don Giovanni stringe Zerlina fra le braccia, mentre a sinistra Masetto si rode di rabbia. Infine sostiene che nella quinta misura dell’Adagio Don Giovanni bacia Zerlina in re bemolle maggiore. […] È ben divertente la fantasia di questo tedesco» (12 dicembre 1831).
Chopin eseguì più volte in pubblico le Variazioni op. 2: fra l’altro, anche nel concerto con il quale si presentò al mondo musicale parigino, il 26 febbraio 1832.

Chopin op. 2

NB: salvo diversa indicazione, i testi inseriti negli articoli dedicati a Chopin nel presente blog sono tratti dal volume Chopin: Signori il catalogo è questo di C. C. e Giorgio Dolza, Einaudi, Torino 2001.

Il catalogo è questo

Giuseppe Gazzaniga (1743 - 1º febbraio 1818): «Dell’Italia, ed Alemagna», aria di Pasquariello dal I atto del dramma giocoso Don Giovanni o sia Il convitato di pietra (1786) su libretto di Giovanni Bertati. Alfredo García, baritono; María Rodríguez, soprano; Real Orquesta Sinfónica de Sevilla, dir. Pablo González.

PASQUARIELLO
Per me… sentite… vi dirò… siccome…

DONNA ELVIRA
Non confonderti.

PASQUARIELLO
Oibò: non v’è pericolo.
Siccome io dico, che Alessandro il Grande…

DONNA ELVIRA
E che c’entra Alessandro!

PASQUARIELLO
C’entra; e statevi cheta.
Siccome, io dico, che Alessandro il Grande
non era giammai sazio
di far nuove conquiste, il mio padrone
se avesse ancora cento spose, e cento,
sazio non ne sarìa, né mai contento;
egli è il Grande Alessandro delle femmine;
onde per far le sue amorose imprese
spesso, spesso cangiar suol di paese.

DONNA ELVIRA
Dunque ha dell’altre femmine?

PASQUARIELLO
Ih, ih! Se voi volete averle in vista
ecco signora mia, quest’è la lista.
(getta una lista di alcuna braccia di carta)
Dell’Italia, ed Alemagna
ve n’ho scritte cento, e tante.
Della Francia, e della Spagna
ve ne sono non so quante:
fra madame, cittadine,
artigiane, contadine,
cameriere, cuoche, e guattere;
perché basta che sian femmine
per doverle amoreggiar.
Vi dirò ch’è un uomo tale,
se attendesse alle promesse,
che il marito universale
un dì avrebbe a diventar.
Vi dirò che egli ama tutte,
che sian belle, o che sian brutte:
delle vecchie solamente
non si sente ad infiammar.

PASQUARIELLO
Vi dirò…

DONNA ELVIRA
Tu m’hai seccata.

PASQUARIELLO
Vi dirò…

DONNA ELVIRA
Non più: va’ via.

(insieme)
PASQUARIELLO
Vi dirò che si potria
fin domani seguitar.

DONNA ELVIRA
Il mio cor da gelosia
tutto sento a lacerar.


Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791): «Mada­mina, il ca­talogo è que­sto», aria di Leporello dal I atto del dramma giocoso in 2 atti Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni K 527 (1787) su libretto di Lorenzo Da Ponte. Ferruccio Furlanetto, basso; Orchester der Wiener Staatsoper, dir. Zubin Mehta.

Questo non picciol libro è tutto pieno
dei nomi di sue belle.
Ogni villa, ogni borgo, ogni paese
è testimon di sue donnesche imprese.

Madamina, il catalogo è questo
 delle belle che amò il padron mio;
 un catalogo egli è che ho fatt’io:
 osservate, leggete con me.
In Italia seicento e quaranta,
 in Lamagna duecento e trentuna,
 cento in Francia, in Turchia novantuna,
 ma in Ispagna son già mille e tre.
V’ha fra queste contadine,
 cameriere, cittadine,
 v’han contesse, baronesse,
 marchesane, principesse,
 e v’han donne d’ogni grado,
 d’ogni forma, d’ogni età.

Nella bionda egli ha l’usanza
 di lodar la gentilezza;
 nella bruna, la costanza;
 nella bianca, la dolcezza.
Vuol d’inverno la grassotta,
 vuol d’estate la magrotta;
 è la grande maestosa,
 la piccina è ognor vezzosa.
Delle vecchie fa conquista
 pe’l piacer di porle in lista:
 ma passion predominante
 è la giovin principiante.
Non si picca se sia ricca,
 se sia brutta, se sia bella:
 purché porti la gonnella,
 voi sapete quel che fa.