Luigi Boccherini (19 febbraio 1843 - 1805): Concerto per per violoncello e orchestra n. 7 in sol maggiore G 480 (1769c). Mischa Maisky, violoncello; Orpheus Chamber Orchestra.
- Allegro
- Adagio
- Allegro
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Luigi Boccherini (19 febbraio 1843 - 1805): Concerto per per violoncello e orchestra n. 7 in sol maggiore G 480 (1769c). Mischa Maisky, violoncello; Orpheus Chamber Orchestra.
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Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809 - 4 novembre 1847): Sonata per violoncello e pianoforte n. 2 in re maggiore op. 58 (1843). Mischa Maisky, violoncello; Sergio Tiempo, pianoforte.
Particolarmente interessante il III movimento, Adagio, che testimonia l’ammirazione di Mendelssohn per Bach, con il suo svolgimento in forma di corale, affidato al pianoforte, sul quale il violoncello si produce in una sorta di recitativo che riporta alla mente diverse composizioni del Kantor di Lipsia: alcune arie con violoncello concertante incluse in oratori e cantate, ma anche la Fantasia cromatica BWV 903.
Nella parte finale del medesimo movimento, mentre il pianoforte riprende la melodia precedentemente esposta dal violoncello, a quest’ultimo è affidato un effetto singolare: a un prolungato SOL grave eseguito con l’archetto si sovrappone lo stesso SOL ripetuto per dodici volte in pizzicato. Ritenendo, a torto o a ragione, che si trattasse di una rappresentazione dei dodici rintocchi della mezzanotte, analoga a quelle di molte musiche ottocentesche d’ambientazione notturna, all’inizio del XX secolo l’Adagio venne pubblicato come brano a sé stante, appunto con il titolo di Mezzanotte.

Antonio Vivaldi (1678 - 1741): Concerto in si minore per quattro violini, violoncello, archi e basso continuo op. 3 (L’estro armonico, 1711) n. 10, RV 580. Il Giardino Armonico, dir. Giovanni Antonini.
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Johann Sebastian Bach (1685 - 1750): Concerto in la minore per 4 clavicembali e archi BWV 1065 (c1730), trascrizione del Concerto RV 580 di Vivaldi, trasposto un tono sotto. Versione per 4 pianoforti e archi, con interpreti di grande rilievo: Martha Argerich, Evgenij Kisin, James Levine e Michail Pletnëv ai pianoforti; l’orchestra d’archi è costituita da Renaud Capuçon, Sarah Chang, Ilja Gringol’c, Gidon Kremer, Vadim Repin, Dmitrij Sitkoveckij, Christian Tetzlaff e Nikolaj Znaider, violini; Jurij Bašmet e Nobuko Imai, viole; Mischa Maisky e Boris Pergamenščikov, violoncelli; Patrick de Los Santos, contrabbasso. Registrato a Verbier, Canton Vallese, il 22 luglio 2002.
