Echi medievali: estampie e ductia


Anonimo del XIII secolo: La quarte estampie royal. Hespèrion XXI, dir. Jordi Savall.

Questa composizione è trascritta nel codice detto Chansonnier du Roi (fr. 844 della Bibliothèque nationale de France, f. 104r ). Di che cosa si tratta? L’estampie (in lingua d’oc estampida, in italiano antico stampita o istampitta) è una delle rarissime forme musicali medievali interamente o prevalentemente strumentali, presumibilmente destinata a accompagnare la danza: il nome deriverebbe dal francone estampir = battere i piedi. La struttura dell’estampie, accuratamente descritta nel trattato del teorico francese Johannes de Groche[i]o (Jean de Grouchy, c1255 - c1320), consiste nel susseguirsi di un certo numero di frasi musicali chiamate puncta (la Quarte estampie royal ne ha 7); ciascun punctum è ripetuto due volte con due differenti conclusioni, dette rispettivamente apertum / ouvert e clausum / clos. Mentre i puncta sono diversi l’uno dall’altro, in genere apertum e clausum si ripetono invariati.

Johannes de Grocheo — l’unico teorico dell’epoca che si occupi della musica popolare, da lui chiamata musica simplex — descrive alcune forme affini all’estampie: una di queste è la ductia, che presenta caratteri di minore complessità. Scrive il nostro trattatista, il quale asseriva convintamente (come già Platone) che la musica abbia il potere di influire sulla psiche: «Si dice che [la ductia] sia efficace nella cura di quella passione chiamata mal d’amore».

Ecco una ductia davvero graziosa, eseguita dall’ensemble Arte Factvm:


11 pensieri riguardo “Echi medievali: estampie e ductia

    1. Bisogna sempre tener presente che i manoscritti medievali di musica monodica generalmente riportano semplici melodie del tutto prive di indicazioni per l’esecuzione, e che di conseguenza quello che ascoltiamo in questi clip sono al 90% frutto dell’inventiva e del gusto musicale degli interpreti 🙂

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