Aleksandr Porfir’evič Borodin (1833 - 27 febbraio 1887): Sinfonia n. 2 in si minore op. 5 (1869-76). Orchestra del Teatro Mariinskij, dir. Valerij Gergiev.
- Allegro
- Scherzo: Prestissimo (ritmo: 1/1 !) – Trio: Allegretto [7:50]
- Andante [13:07]
- Finale: Allegro [23:42]
Una delle più belle e originali composizioni sinfoniche russe del secondo Ottocento. Secondo il critico Vladimir Stasov, amico e primo biografo di Borodin, nel I movimento il compositore intese raffigurare un raduno di bogatyri, eroici guerrieri medievali russi.


Come definire questa sinfonia in una sola parola? Perfetta, proprio come fece Liszt all’epoca🙂. Il compositore ungherese, infatti, saputo dell’intenzione di Borodin di revisionare la partitura, non esitò a dichiararare:
«Non voglia il Cielo! Non toccatela; non cambiate niente. Le vostre modulazioni non sono né stravaganti né difettose. Il vostro istinto artistico è tale che non dovete temere di essere originale. Non ascoltate chi vi vorrebbe distogliere dal seguire la vostra strada. Siete sulla strada giusta. Simili consigli furono dati a Mozart e a Beethoven, che saggiamente li ignorarono. Nonostante il detto che “non c’è nulla di nuovo sotto il sole”, la vostra Seconda Sinfonia è interamente nuova. Nessuno ha fatto nulla di simile. Ed è perfettamente logica nella sua struttura.»
Il compositore russo, però, non fu dello stesso parere, tanto che revisionò due volte il suo capolavoro: nel 1879 ne modificò l’orchestrazione, mentre nel 1886 ne preparò il manoscritto per l’edizione completa, accogliendo alcune modifiche suggeritegli da Rimsky-Korsakov 🙂
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Grazie del l’interessante contributo, Pierfrancesco 🙂
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Gradita tantissimo. Grazie.
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Grande Borodin 🙂
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