Adagio espressivo

Pubblicato da Claudio Capriolo

Revol Samojlovič Bunin (6 aprile 1924 - 1976): Concerto in sol maggiore per viola e orchestra op. 22 (1965). Rudolf Baršaj (dedicatario della composizione), viola; Orchestra sinfonica della Radio di Mosca, dir. Nikolaj Anosov (registrazione del 1956).

  1. Andante – Allegro
  2. Adagio espressivo [12:57]
  3. Maestoso – Allegro [22:53]

Rudolf Baršaj e Revol Bunin

11 pensieri riguardo “Adagio espressivo”

  1. Buon pomeriggio, caro Claudio, grazie delle perle di oggi, proponi sempre degli ottimi pezzi😊. A proposito di Debussy, la sua musica durerà eccome, essendo ancora oggi ascoltata dal pubblico ed eseguita nelle sale da concerto di tutto il mondo 🙂

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  2. Beh, non sempre con le previsioni ci si azzecca… da studente di economia posso dirti che anche nel mio campo le previsioni sono quasi sempre sbagliate, come dimostrano le numerose crisi che si sono protratte dagli anni ’70 a oggi 🙂. Comunque, sarei curioso di sapere dove hai tratto la recensione di Barilli😊

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    1. Ho un tot di documenti di argomento musicale, compresi diversi ritagli di giornale che, quando la voglia mi assale, trascrivo e salvo in formato digitale. Lo scritto di Barilli ha fatto questa trafila 🙂

      Ho terminato di caricare nella discoteca tutto il Raff di cui dispongo. Mentre sistemavo la musica da camera, sua e di altri autori, mi è venuto in mente il Quintetto per pianoforte e strumenti a fiato di Rimskij-Korsakov (già disponibile): è un brano secondo me sottovalutato che vale la pena di conoscere. Il movimento iniziale è un omaggio a Beethoven: si fonda su due temi, giustamente di carattere contrastante, che prendono spunto dalla Nona Sinfonia, il primo dal movimento iniziale, il secondo dall’Inno alla Gioia. Quando ne avrai voglia ascoltalo e poi dimmi che cosa ne pensi.
      Buona serata 🙂

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      1. Ho appena finito di ascoltare il Quintetto e devo dire che mi è davvero piaciuto. Grazie davvero tanto per avermelo segnalato 🙂. Ogni giorno rimango sempre più piacevolmente colpito dalla tua discoteca, la quale si rivela una vera e propria miniera d’oro di musica poco o per niente conosciuta ma, se ascoltata con una certa consapevolezza e soprattutto senza pregiudizi, si rivela molto valida. Da quando mi sono avvicinato alla musica classica, ho avuto subito una forte attrazione non solo per quei pezzi parecchio conosciuti, ma anche per tutta quella musica poco conosciuta e ingiustamente dimenticata e ciò mi ha portato a creare prima di tutto il mio blog sui compositori dimenticati e, in seguito, ad allargare i miei orizzonti grazie al blog del sig. Amalfitano e poi al tuo, un vero e proprio archivio di musica “dimenticata” e perciò pane per i miei denti 🙂. A mio avviso, la musica colta, per essere veramente apprezzata, specialmente quella poco conosciuta, richiede un notevole sforzo culturale il quale, con il tempo, saprà dare varie soddisfazioni😊

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