Nell’Asia centrale

Aleksandr Porfir’evič Borodin (12 novembre 1833 - 1887): В средней Азии (Nell’Asia cen­tra­le), quadro sinfonico (1880). Orchestre de la Suisse Romande, dir. Ernest Ansermet.

Oggi il brano è noto con il titolo Nelle steppe dell’Asia centrale, scelto da qualcuno cui evi­dentemente l’originale non sem­brava abbastanza esotico; noi che amiamo la filo­logia, non esclusa quella musicale, preferiremo sempre e comunque le scelte degli autori.
La composizione intende raffigurare musicalmente l’incedere di una carovana di asiatici attraverso una zona desertica nella regione del Caucaso; il viaggio si svolge sotto la protezione di un drappello di cavalleria russo. Il brano è strutturato su due temi principali, di carattere contrastante: uno, ampio e luminoso, rappresenta i soldati russi e viene enunciato subito all’inizio, prima dal clarinetto [0:09] e poi dal corno [0:25]; l’altro tema, sinuoso, orientaleggiante, ritrae i carovanieri asiatici e viene introdotto dal corno inglese [1:02]. Vi sono inoltre due elementi secondari: il pedale (nota prolungata) acuto dei violini, che rappresenta l’immutabile vastità del deserto; e un motivo eseguito dagli archi in pizzicato, che dà il senso del passo regolare e ininterrotto dei cavalli e dei cammelli [0:41]. L’orchestra riprende il tema russo [2:05] e poi quello asiatico [3:32], infine i due temi risuonano insieme [4:25] in magnifico contrappunto doppio (ciascun tema può essere indifferentemente il più acuto o il più grave), prima della coda finale [5:15], nella quale il tema russo è trattato a canone.

Borodin si autodefiniva un «compositore della domenica»: in effetti la sua principale attività era quella di medico e chimico. Aveva studiato all’Accademia medico-chirurgica di San Pietroburgo e si era laureato nel 1856 con una tesi intitolata Sull’analogia dell’acido arsenico con il fosfatico nella loro azione sull’organismo umano; nello stesso anno entrò in servizio quale assistente medico presso il II Ospedale militare di fanteria. In seguito, dopo una serie di viaggi di studio all’estero (fu anche a Pisa, dove ebbe modo di approfondire le proprie ricerche con Paolo Tassinari), venne nominato professore aggiunto presso l’Accademia medico-chirurgica, dove fra l’altro, a partire dal 1872, organizzò i primi corsi superiori per studentesse di medicina, fornendo anche aiuti finanziari alle allieve meno abbienti. Tutti questi impegni non gli impedirono di coltivare una profonda passione per la musica, che lo portò a scrivere alcune delle più belle pagine operistiche e sinfoniche dell’Ottocento russo.

19 pensieri riguardo “Nell’Asia centrale

  1. Buongiorno, caro Claudio, grazie mille per aver condiviso questo pezzo così esotico e suggestivo 😊

    Aggiungo pure che Borodin nacque da una relazione extaconiugale tra il principe georgiano Luka Gedianov e la borghese russa Avdotya Antonova, anche se dopo la sua nascita fu registrato come figlio del servo principesco Porfiry Borodin e di sua moglie Tatiana.

    Fino agli otto anni, il ragazzo fu un servo della gleba del principe, dopodiché fu liberato e andò a vivere con la madre, sposatasi nel 1839 con un medico militare in pensione, tal Christian Kleineke.

    A causa delle sue umili origini, Borodin non poté accedere al ginnasio e dovette accontentarsi di un istruzione parentale. Dotato di un grande talento per le lingue e la musica, riuscì a imparare l’inglese, il latino, il francese e il tedesco, nonché a suonare il flauto, il pianoforte e il violoncello. In più, a soli tredici anni, scrisse la sua prima composizione, un Concerto per flauto e pianoforte, andato perduto.

    A partire dai dieci anni, il giovane iniziò a nutrire un forte interesse per la chimica ma, a causa delle sue origini, non poté proseguire su questa strada. Solo grazie a un escamotage burocratico – che lo fece figurare come borghese – riuscì a terminare il ginnasio e ad accedere agli studi superiori.

    Durante i suoi anni universitari, Borodin si dedicò alla composizione musicale, scrivendo romanze e pezzi per pianoforte, per organici cameristici e per vari strumenti solisti, cosa che gli costò il disappunto del suo professore di chimica, Nikolai Zinin, il quale riteneva che la musica ostacolasse la sua produzione scientifica. Addirittura, arrivò a dire al suo allievo, in presenza di altri due studenti:

    Signor Borodin, scriva meno romanze; su di lei ripongo tutte le mie speranze per preparare il mio sostituto, e lei pensa alla musica e a due lepri!

    Nonostante il suo interesse musicale, riuscì a laurearsi e a lavorare come medico e come professore universitario, apportando notevoli contributi al suo campo di studi: fu, tra l’altro, fondatore della Società Chimica Russa (1868) e redattore della rivista “Znanie” (1870-1871).

    Durante il suo servizio presso l’ospedale di fanteria, Borodin incontrò Modest Mussorgsky, il quale vi lavorava come ufficiale di guardia. I due subito trovarono un interesse comune sulla musica e i loro contatti continuarono in seguito. In un loro incontro, Mussorgsky rimase profondamente impressionato della produzione creativa di Borodin:

    … ero terribilmente stupito dagli elementi musicali inediti e nuovi per me. Non posso dire che mi piacessero subito: mi lasciavano piuttosto perplesso per la loro novità. Dopo averli ascoltati un po’, cominciai ad apprezzarli e a goderne.

    Nel settembre del 1862, Borodin conobbe M. A. Balakirev, entrando a far parte della sua cerchia, la quale diventerà successivamente il “Gruppo dei Cinque”. Sotto questa cerchia, Borodin formò la sua visione musicale ed estetica come aderente alla scuola nazionale russa e come seguace di Glinka.

    Fu un grande innovatore della musica orchestrale – incarnando per la prima volta i principi della drammaturgia epica nel genere sinfonico – e della musica cameristica, arricchendo il genere della romanza con immagini dell’epopea bogatyr russa (narrazioni su guerrieri eroici medievali).

    Nel complesso, la sua produzione è ricca di riferimenti ai canti popolari russi e alla musica est-europea, come è possibile notare nella composizione di oggi.

    Il lavoro fu commissionato a Borodin nel 1879 e fu concepita per essere uno dei dodici “tableaux vivants” per celebrare il giubileo d’argento dello zar Alessandro II, il quale si era prodigato davvero tanto per espandere l’Impero Russo verso Est, progetto mai portato a termine a causa dell’assassinio dello zar, avvenuto a febbraio dello stesso anni nel Palazzo d’Inverno.

    La prima esecuzione pubblica della composizione avvenne l’8 aprile 1880 a San Pietroburgo, nel teatro del Palazzo d’Inverno, da parte dell’Orchestra Russa diretta da Nikolai Rimskij-Korsakov.

    Quando l’anno seguente, Borodin incontrò Liszt a Weimar e gli fece ascoltare l’opera, lasciando così stupefatto il compositore ungherese che questi decise di realizzarne una trascrizione per pianoforte a quattro anni. Fu così che Borodin, istintivamente, apporve in partitura una dedica a Liszt.

    Buona giornata e a domani!

    Piace a 1 persona

  2. A beautifully evocative piece of music! Having princely GEORGIAN blood in his veins, Borodin was not strictly Russian and some of his father’s Georgian culture is surely heard here. (We should be careful not to think that the Soviet Union was Russia, no matter what VP espouses these days!)

    Piace a 1 persona

    1. In Borodin’s time the Tsar was Emperor of All the Russias and this expression was used to refer to all the territories that constituted his dominion. Even Ukraine was (affectionately) called Malorossiya, that is, Little Russia (Tchaikovsky’s Second Symphony is a tribute to Ukraine and its traditional music, which resonates in every part of the composition, entitled precisely Little Russian Symphony). If someone had told Tchaikovsky (who had distant Ukrainian origins) or Gogol (who was Ukrainian) that one day Russia would invade Ukraine, they would have considered it a joke in bad taste.

      "Mi piace"

        1. VP may be annoyed by the presence of Chinese farmers in Siberia, but he would certainly be much more concerned if someone, uninvited, began to exploit the infinite resources of the Russian subsoil.
          Do you remember the Sino-Soviet border conflict in 1969? I can’t say if and how much things have changed in 55 years.

          Piace a 1 persona

commenti