Georg Philipp Telemann (14 marzo 1681 - 1767): Concerto per viola e archi in sol maggiore TWV 51:G9 (c1716-21). Liisa Randalu, viola; hr-Sinfonieorchester Frankfurt, dir. Richard Egarr.
- Largo
- Allegro [3:10]
- Andante [5:37]
- Presto [8:55]

Georg Philipp Telemann (14 marzo 1681 - 1767): Concerto per viola e archi in sol maggiore TWV 51:G9 (c1716-21). Liisa Randalu, viola; hr-Sinfonieorchester Frankfurt, dir. Richard Egarr.

Forse non raggiunge le vette dei due contemporanei ma la composizione è barocco piacevole e brillante. La solista sembra ben all’altezza.
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Excellent music😊👍
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Hi Jean 🙂
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Hi there, how are you?
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Buongiorno, caro Claudio, grazie mille di aver condiviso questo delizioso concerto per viola, davvero un’ottima interpretazione. La solista, poi, una donna molto bella! 😊
Questo lavoro di Telemann è il primo concerto per viola del quale si abbia notizia e, probabilmente, fu scritto per le esecuzioni musicali del Collegium Musicum privato della famiglia Frauenstein, avvenute nel maniero di famiglia a Francoforte sul Meno e dirette dallo stesso compositore.
A fronte di almeno 135 suite orchestrali, più quelle per strumenti solisti, Telemann ci ha lasciato poco più di 30 concerti, un numero davvero esiguo rispetto ad altre composizioni in altri generi, come la cantata sacra (circa 1750 lavori), alla quale si dedicò alacremente durante la lunga permanenza nella città di Amburgo come Musikdirektor.
Gli organici di destinazione di questi concerti sono piuttosto vari e vanno dai classici flauto dolce, flauto traverso e violino a gruppi più insoliti (tre corni da caccia; tromba, violino e violoncello; tre clarinetti; flauto dolce e fagotto).
Ciò dimostra la grandissima sensibilità di Telemann per il timbro strumentale e, in particolare, la sua predilezione per la scrittura di lavori destinati a strumenti poco conosciuti e a organici poco diffusi e spesso tralasciati dai suoi contemporanei, come evidenzia il lavoro in questione.
L’opera è davvero ben costruita, evidenziando un approfondita conoscenza dello strumento e lo sfruttamento assai sapiente delle sue potenzialità musicali, in uno stile vivo e gioioso, tipico del compositore tedesco.
In esso, Telemann dà risalto non solo alla forma del concerto barocco, ma anche alle sonorità dello strumento solista, permettendogli di essere visto come più di un semplice strumento di insieme. Questo perché, al suo interno, il compositore alterna con maestria sezioni solistiche e orchestrali, seguendo una consuetudine consolidata del periodo.
Questo concerto è nello stile italiano, però non segue il nuovissisimo e assai diffuso modello in tre sezioni “alla Vivaldi” dell’epoca , in favore di una struttura in quattro movimenti tipica della sonata da chiesa italiana (lento-veloce-lento-veloce) e del concerto grosso di ispirazione torelliana.
Tuttavia, sono presenti elementi tipici dello stile telemanniano, come l’uso di salti, di modulazioni improvvise e di momenti di silenzio del basso continuo. Sono altresì presenti ritornelli orchestrali di elevata plasticità ed episodi solistici brillanti e fantasiosi.
Il primo movimento, molto soave e caratterizzato da note lunghe, è in metro 3/2 e nella tonalità di Sol maggiore, con diverse legature di valore tra semiminime puntate e crome. Nelle esecuzioni di oggi, viene solitamente suonato con vibrato e, talvolta, vengono aggiunte ornamentazioni rilevanti per abbellire questo movimento assai semplice.
L’atmosfera generale malinconica non dà spazio a uno sviluppo pomposo, limitandosi a elaborare la melodia con moderazione, quasi con deferenza. Ciò permette allo strumento solista di eseguire vari passaggi nel registro grave, sfruttando sapientemente i timbri unici e ricchi qui presenti. La melodia non si discosta dal suo carattere generale, eccetto per una breve e rapida cadenza dal sapore quasi rivelatorio.
Il secondo movimento, in metro 4/4 e nella tonalità di Sol maggiore, inizia con una figura sincopata distintiva, ripresa più volte nel corso del movimento anche come idea musicale autonoma. Qui si può vedere chiaramente l’influenza dello stile galante, con una melodia leggera e aggraziata sviluppata in modo semplice. Il movimento non richiede un grande sforzo tecnico al solista e il contrasto tutti-solo è ben costruito, con la viola che, spesso, suona nel registro acuto.
Il terzo movimento, caratterizzato da lentezza e soavità, è nella tonalità di Mi minore e, come detto sopra, è suonato in gran parte sulle corde superiori dello strumento. Qui dominano le modulazioni inconsuete, le quali contemplano anche procedimenti enarmonici, mentre lo strumento solista è abilmente risaltata da una vera e propria cadenza, seppur di dimensioni ridotte.
La mesta atmosfera generale rende questo movimento adatto a essere suonato sia nel registro grave che in quello acuto, portando ad alcune sonorità gioiose e, come nel primo movimento, a una minuta e sorprendente cadenza.
L’ultimo movimento, infine, si caratterizza per la sua grande velocità e brillantezza, ritornando alla tonalità di impianto. Come in altre sue composizioni, anche in questo caso Telemann prevede come finale un brano quasi danzante e assai gioioso, simile a una bourée. In questo movimento, la viola predomina e sembra quasi divertirsi a sviluppare con slancio la melodia.
In generale, i movimenti veloci si caratterizzano per la presenza di un ridotto numero di legature e molte edizioni includono suggerimenti per la loro realizzazione, spesso ispirate alle marcature del manoscritto originale. L’esecutore viene lasciato libero e incoraggiato a inventare un modello assai vario di legature, adatto alla forma di ogni frase musicale.
Questo concerto è oggi assai conosciuto ed eseguito, probabilmente perché colma il divario tra lo stile tardo-barocco e lo stile galante che si affermò verso la fine della vita di Telemann. Questo stile, leggero ed elegante, fu una reazione a quello che veniva considerato come il barocco mastodontico ed eccessivamente accademico.
I due stili erano così diversi da avere ben poco in comune, ma Telemann colmò questo divario e si impegnò nel mescolare i vari elementi di questi stili, riuscendo a creare contrasti efficaci e una bella unità strutturale e tematica.
Buona giornata e alla prossima!
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Grazie, Pierfrancesco, sempre molto interessante il tutto.
(D’accordo sulla solista 🙂 )
A domani!
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è da stamattina che aspetto di ascoltare… adesso, finalmente, posso! Intanto buona serata Claudio!
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Ciao, buona serata 🙂
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stupendo!
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I know nothing of this music…but I’m overwhelmed. I love it and why did my parents send me to excruciating violin lessons when a viola might have won me over? A fabulous performance! Happy weekend, Claudio! 🤝😊
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Have a wonderful weekend, dear Ashley 🙂
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Quanti applausi … 🙂
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Meritati, no? 🙂
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Ritengo proprio di si … Perlomeno, li condivido, anche se non posso giudicare non essendo esperta in materia.
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Amo questa pieza. Grazie per compartire 🌸
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Grazie a te 🙂
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