Sonnerie

Marin Marais (1656 - 1728): Sonnerie de Sainte Geneviève du Mont-de-Paris, da La Gamme et autres morceaux de symphonie (1723). Le Concert des Nations; Jordi Savall, viola da gamba e direzione; Fabio Biondi, violino; Pierre Hantaï, clavicembalo e organo positivo.

Passacaglia a 3

Andrea Falconiero o Falconieri (c1585 - 29 luglio 1656): Passacalle a 3, dal I Libro di canzone, sinfonie, fantasie… (1650). Hespèrion XXI, dir. Jordi Savall.

La passacaglia esercita da sempre un fascino particolare sull’ascoltatore, secondo me dovuto essenzialmente a due sue caratteristiche fondamentali: una è l’andamento lento e solenne, l’altra è l’iterazione ininterrotta della linea del basso — è quello che in termini tecnici si chiama basso ostinato. L’unione dei due elementi crea un sortilegio quasi ipnotico, che induce ad abbandonarsi alla musica danzando o comunque a muoversi seguendone il ritmo. A ben vedere, sono fatte in questo modo le nenie che accompagnano i riti incantatori degli sciamani, e del resto hanno natura simile molte musiche di tradizione popolare, europee e no, che spesso hanno ispirato i musicisti “colti”.
La musica ripetitiva piace, ha successo. Penso ai minimalisti, certo, ma credo poi che non sia un caso se alcune composizioni del repertorio classico, come il Canone di Pachelbel e «Nell’antro del re della montagna» dal Peer Gynt di Grieg, caratterizzate appunto dalla ripetizione di formule armoniche e melodiche, siano recentemente diventate icone pop.

Una piccola antologia di passacaglie celebri si trova nell’articoletto intitolato A proposito della passacaglia.

Passacalle