« Il Cervino è la più bella montagna del mondo », mi spiegò mio padre quando ero bambino: « a differenza di tutte le altre, da qualsiasi parte tu la guardi trova il modo di affascinarti ».
Il 14 luglio di centosessant’anni fa la più bella del mondo fu scalata per la prima volta. Incantato dalla storia di quella prima ascensione, ho provato a narrarla a modo mio. Se pensate che il racconto possa interessarvi, lo troverete qui.
Saluti alpestri 🙂
The Matterhorn, white with fresh snow, rises above the pastures of Valtournenche. The name Matterhorn comes from the Swiss German words Matt, “meadow,” and Horn, “peak” . Photo taken by Guglielmo a few minutes ago.
Richard Strauss (1864 - 8 settembre 1949): Eine Alpensinfonie, poema sinfonico op. 64 (1915). Berliner Philharmoniker, dir. Herbert von Karajan (registrazione del 1980).
Nacht (Notte)
Sonnenaufgang (Il sorgere del sole) [2:57]
Der Anstieg (L’ascesa) [4:31]
Eintritt in den Wald (Ingresso nella foresta) [6:49]
Wanderung neben dem Bache (Passeggiata presso il ruscello) [11:38]
Am Wasserfall (Alla cascata) [12:23]
Erscheinung (Apparizione) [12:41]
Auf blumigen Wiesen (Nei prati in fiore) [13:32]
Auf der Alm (All’alpeggio) [14:29]
Durch Dickicht und Gestrüpp auf Irrwegen (Tra fogliame e rovi dopo aver sbagliato strada) [16:34]
Auf dem Gletscher (Sul ghiacciaio) [18:08]
Gefahrvolle Augenblicke (Momenti di pericolo) [19:33]
Auf dem Gipfel (Sulla vetta) [20:53]
Vision (Visione) [25:25]
Nebel steigen auf (Sale la nebbia) [29:05]
Die Sonne verdüstert sich allmählich (Il sole si oscura a poco a poco) [29:22]
Elegie (Elegia) [30:11]
Stille vor dem Sturm (Calma prima della tempesta) [32:49]
Gewitter und Sturm, Abstieg (Bufera e tempesta, discesa) [35:30]
Sonnenuntergang (Tramonto) [39:30]
Ausklang (Epilogo) [42:12]
Nacht (Notte) [48:14]
Sulle copertine dei dischi dell’Alpensinfonie è sovente raffigurato il Cervino, ma l’ascensione musicalmente descritta da Strauss si svolge sulle Alpi Bavaresi — probabilmente nel massiccio della Zugspitze (2962 m) che sovrasta Garmisch, dove il compositore trascorse gli ultimi anni.
Alta Valtournenche: Ghiacciai di Montabel e Chérillon, Dent d’Hérens (4173m), Col Tournenche (3471m), Testa del Leone (3715m), Colle del Leone (3579m), Cervino (4478m); in primo piano il Lago Goillet (2516m).
Composizioni di Leone Sinigaglia (1868 - 16 maggio 1944), musicista e alpinista, vittima dell’Olocausto.
Regenlied per archi op. 35 n. 1 (1910). Orchestra Città di Ferrara, dir. Marco Zuccarini.
Due Pezzi per violoncello e orchestra op. 16 (1902). Fernando Caida Greco, violoncello; Orchestra Città di Ferrara, dir. Marco Zuccarini.
Romanze
Humoresque [4:50]
Hora mystica in la maggiore per quartetto d’archi (1894). Quartetto Tamborini: Bruno Raiteri e Antonio Sacco, violini; Fabrizio Montagner viola; Marco Pasquino violoncello.
La pastora e il lupo (da Diciotto vecchie canzoni popolari del Piemonte op. 40b). Coro da Camera di Torino, dir. Dario Tabbia.
La bërgera larga ij moton [bis]
al long de la riviera;
’l sol levà l’era tant caod,
la s’è seta a l’ombrëta.
J’è sortì ’l gran lüv dël bòsc
con la boca ambajeja,
l’ha pijà ’l pi bel barbin
ch’i era ’nt la tropeja.
La bërgera ’s bota a criar:
«Ahi mi, pòvra fijeta!
Se quaidon m’agioteis,
saria soa morosëta».
Da lì passa gentil galant,
con la soa bela speja
j’à dait tre colp al lüv,
barbin l’è saotà ’n tera.
«Mi v’ ringrassio, gentil galant,
mi v’ ringrassio ’d vòstra pena.
Quand ch’i tonda ’l me barbin
’v donerai la lena.»
«Mi son pa marcant de pann
e gnianca de la lena:
un basin dël vòst bochin
’m pagherà la pena.»
(La pastora fa pascolare le pecore lungo la riva; il sole alto è molto caldo, così si è seduta all’ombra.
Il gran lupo è uscito dal bosco con la bocca spalancata, ha preso il più bell’agnello del gregge.
La pastora si mette a gridare: «Ahimè, povera ragazza! Se qualcuno mi aiutasse sarei la sua amorosa.»
Da lì passa il gentil galante: con la sua bella spada dà tre colpi al lupo, l’agnello salta a terra.
«Vi ringrazio della vostra pena, gentil galante: quando toserò il mio agnello vi regalerò la lana.»
«Non sono mercante di stoffe e neppure di lana: un bacio della vostra bocca mi ripagherà della pena.»)
Sinigaglia amava molto la montagna. In gioventù si dedicò con passione all’alpinismo, segnalandosi in particolare per le sue arrampicate sulle Dolomiti: a lui si devono fra l’altro le prime ascensioni della Croda da Lago e del Monte Cristallo. Il 25 agosto 1990 era fortunosamente scampato alla morte sul Cervino in tempesta: fu tratto in salvo dalla sua guida, il leggendario Jean-Antoine Carrel di Valtournenche, che dopo aver portato Sinigaglia al sicuro morì di sfinimento; dell’impresa compiuta dal rude e coraggioso montanaro, e del suo sacrificio, il giovane musicista lasciò una toccante testimonianza.