La folía. Atrium Musicae de Madrid, dir. Gregório Paniagua.
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Fons vitae
Dementia praecox angelorum
Supra solfamirevt -
Extravagans
Laurea minima
In vitro -
Oratio pro-folia
Fama volat
Citrus – Hesperides -
Principalis . Fermescens
Indica exacta
Adverso flumine -
Parsimonia aristocraciae
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Subtilis
De profundis – Extra muros -
Vulgaris – Sine populi notione
Vagula et blandula -
Nordica et desolata
Aurea mediocritas -
Nobilissima
Degradans et corruptae -
De pastoribus
Mathematica dies irae
Crepuscularis
Sine nomine
Tristis est anima mea
Equites fortis armaturae
Audaces fortuna juvat
Sine praeputium
Ecclesiastica -
Theatralis et hipocritae
Ruralis
Alter indica perfecta -
De tolerentia aetherea
Fuga ficta et carrus triumphalis
« I compositori che nel corso dei secoli diedero una propria interpretazione del tema della Folía non sempre si resero conto di quello che stavano facendo. Maturano come l’albero che non conosce la fretta, assorbono tutta la linfa vitale e accolgono con gioia i primi ardori della primavera, senza farsi sfiorare dal pensiero che potrebbero anche non vedere quella dell’anno successivo. Con l’arrivo della primavera sopraggiunge un dolce languore, come se davanti a loro si estendesse tutta l’eternità. A quel punto possono amare la loro Folía e la loro solitudine, rivestendo queste sensazioni di musica di rara bellezza » (Gregório Paniagua).

Un pensiero affettuoso per Luisa Zambrotta, che mi ha suggerito l’idea di creare questa pagina pubblicando una propria poesia dedicata al Cane di Goya.

