Leoš Janáček (1854 - 1928): V mlhách (Nella nebbia), ciclo di quattro composizioni per pianoforte. Rudolf Firkušný.
La prima esecuzione, interprete Marie Dvořáková, ebbe luogo il 7 dicembre 1913 a Kroměříž.
George Szell (1897 - 30 luglio 1970): Variazioni per orchestra sopra un tema originale op. 4 (1915). The Cleveland Orchestra, dir. Carl Topilow.
Leoš Janáček (1854 - 1928): Sinfonietta (1926). The Cleveland Orchestra, dir. George Szell.
Allegretto – Allegro maestoso
Andante – Allegretto
Moderato
Allegretto
Andante con moto
🇮🇹 Nato come György Széll a Budapest, stabilitosi negli Stati Uniti nel 1939, fu uno dei più grandi direttori d’orchestra del secolo scorso; guidò l’Orchestra di Cleveland in un cospicuo numero di interpretazioni esemplari. Pochi sanno che si era dedicato anche alla composizione.
La Sinfonietta di Janáček è una descrizione musicale della città di Brno nel giorno della conquista dell’indipendenza dal dissolto impero asburgico alla fine della grande guerra. È una delle composizioni che preferisco di uno dei musicisti che prediligo: l’ascoltai per la prima volta, molti anni fa, proprio in questa interpretazione di Szell, trasmessa da Radio3.
🇬🇧 Born as György Széll in Budapest, settled in the United States in 1939, he was one of the greatest conductors of the last century; he led the Cleveland Orchestra in a number of exemplary performances. Few know that he had also ventured into composition.
Janáček’s Sinfonietta is a musical description of the city of Brno on the day of gaining independence from the dissolved Habsburg Empire at the end of the First World War. It is one of my favorite compositions by one of my favorite musicians: I heard it for the first time, many years ago, precisely in this performance by Szell, broadcast on the radio.
Pavel Haas (1899 - 1944): Quartetto per archi n. 3 op. 15 (1937-38). Quartetto «Haas».
Allegro moderato
Lento ma non troppo e poco rubato [6:50]
Tema con variazioni e fuga: Con moto [12:58]
Allievo di Leoš Janáček, Pavel Haas fu deportato nel 1941 a Theresienstadt e il 16 ottobre 1944 trasferito a Auschwitz, dove morì uno o due giorni dopo.
Leoš Janáček (3 luglio 1854 - 1928): Concertino per pianoforte, due violini, viola, clarinetto, corno e fagotto (1925). Quintetto di fiati «Claude Debussy» e altri.
Composto durante una visita a Hukvaldy, in Moravia, luogo natale e ritiro campestre di Janáček, il Concertino è, secondo le indicazioni dell’autore, una descrizione dei giochi di vari animali nel bosco: in una lettera datata 23 aprile 1925 Janáček parla di “uno scoiattolo, alcuni moscerini, un capriolo”, mentre in un articolo scritto qualche tempo dopo aggiunge alla lista un riccio e dei gufi. Gli animaletti sono raffigurati prima individualmente, poi nel terzo movimento compaiono insieme, e nel Finale tutti giocano, saltano e corrono con crescente vivacità.
Leoš Janáček (3 luglio 1854 - 1928): Suita (o Serenada) per orchestra op. 3 (1891). Janáčkova filharmonie Ostrava, dir. Otakar Trhlík.
Con moto [0:07]
Adagio [3:16]
Allegretto [10:05]
Con moto [12:44]
Appassionato studioso delle tradizioni musicali della propria terra, Janáček ne adotta gli elementi caratteristici — come per esempio le formule ripetitive — in varie composizioni. Il delizioso Allegretto della Suita op. 3 era già stato inserito, come II movimento, con strumentazione leggermente diversa, nella serie delle Danze dei lachi (1889).
Leoš Janáček con la moglie Zdenka Schulzová nel 1881.