Fanfare – II

Jean-Joseph Mouret (11 aprile 1682 - 1738): Fanfares pour des trompettes, timbales, violons et hautbois, Première Suitte (1729). Adolf Scherbaum, tromba; Orchestre de chambre «Paul Kuentz», dir. Paul Kuentz.

  1. [Rondeau, senza indicazione di movimento]
  2. Gracieusement, sans lenteur
  3. Allegro
  4. Gay

Sonata grossa

Johann Melchior Molter (10 febbraio 1696 - 1765): Sonata grossa in re maggiore per 2 trombe, 2 oboi, fagotto, timpani, archi e basso continuo MWV 4.5 (c1734-41). Otto Sauter e Franz Wagnermeyer, trombe; Capella Istropolitana, dir. Nicol Matt.

  1. Adagio
  2. Allegro [2:23]
  3. Largo [5:09]
  4. Tempo di gavotta [6:00]
  5. Andante e sempre piano [8:33]
  6. Tempo di menuetto [11:25]

Molter, MWV 4.5

Per due trombe e archi

Giuseppe Antonio Vincenzo Aldrovandini (1671 - 9 febbraio 1707): Sonata in re maggiore per 2 trombe, archi e basso continuo. Ludwig Güttler e Kurt Sandau, trombe; Neues Bachisches Collegium Musicum zu Leipzig, dir. Max Pommer.

  1. Allegro
  2. Largo [1:40]
  3. Allegro [2:46]

trombe barocche

A tre cori

Giovanni Paolo Colonna (1637 - 28 novembre 1695): Laudate Dominum a tre cori, due trombe, archi e continuo (1672).
I coro, in cornu evangelii: Sonia Tedla, soprano; Francesco Giusti, contralto; Michele Concato, tenore; Carlo Bonarelli, basso; Coro della Cappella musicale di San Petronio in Bologna; Sara Dieci, organo; dir. Michele Vannelli.
II coro, in cornu epistolæ: Francesca Cassinari, soprano; Jacopo Facchini, contralto; Alberto Allegrezza, tenore; Gabriele Lombardi, basso; ensemble vocale Color Temporis; Marina Scaioli, organo; dir. Marco Belluzzi.
III coro, in abside: Elena Bertuzzi, soprano; Raphaël Mas, contralto; Baltasar Zúñiga, tenore; Abramo Rosalen, basso; Collegium Musicum Almae Matris; Francesco Tasini, organo; David Winton, maestro del coro.
Michele Vannelli, maestro di cappella.

Una salda fortezza – I

Ein feste Burg ist unser Gott, inno su testo di Martin Lutero (ispirato dal Salmo 46) con melodia di Joseph Klug (1529).

Ein feste Burg ist unser Gott,
Ein gute Wehr und Waffen.
Er hilft uns frei aus aller Not,
Die uns jetzt hat betroffen.
Der alt böse Feind,
Mit Ernst er’s jetzt meint.
Groß Macht und viel List
Sein grausam Rüstung ist.
Auf Erd ist nicht seinsgleichen.

Mit unsrer Macht ist nichts getan,
Wir sind gar bald verloren.
Es streit’t für uns der rechte Mann,
Den Gott hat selbst erkoren.
Fragst du, wer der ist?
Er heißt Jesus Christ,
Der Herr Zebaoth,
Und ist kein ander Gott.
Das Feld muß er behalten.

Und wenn die Welt voll Teufel wär
Und wollt uns gar verschlingen,
So fürchten wir uns nicht so sehr,
Es soll uns doch gelingen.
Der Fürst dieser Welt,
Wie saur er sich stellt,
Tut er uns doch nicht.
Das macht, er ist gericht’t.
Ein Wörtlein kann ihn fällen.

Das Wort sie sollen lassen stahn
Und kein’ Dank dazu haben.
Er ist bei uns wohl auf dem Plan
Mit seinem Geist und Gaben.
Nehmen sie den Leib,
Gut, Ehr, Kind und Weib,
Laß fahren dahin.
Sie haben’s kein Gewinn.
Das Reich muß uns doch bleiben.


Stephan Mahu (c1480/90-1541?): Ein feste Burg ist unser Gott. Paula Bär-Giese, soprano (interpreta il ruolo di Katharina von Bora, moglie di Lutero); Hein Hof (nei panni di Mahu) l’accompagna al virginale.


Samuel Scheidt (1587-1654): Ein feste Burg ist unser Gott. Coro Anonymus.


Una squillante versione del celebre corale luterano, eseguita alla tromba da Timothy Moke e all’organo da Georg Masanz.


Georg Philipp Telemann (1681-1767): Ein feste Burg ist unser Gott, mottetto-corale a 4 voci, con strumenti ad libitum, e basso continuo TVWV 8:7. Magdeburger Kammerchor e Magdeburger Barockorchester, dir. Lothar Hennig.

Il 31 ottobre 1517 Martin Lutero rese pubbliche (secondo la tradizione, affiggendole sul portale della Schlosskirche di Wittenberg) le proprie 95 tesi «sulla dichiarazione del potere delle indulgenze»; per convenzione storica, questo evento è considerato l’inizio della Riforma protestante.

Veduta di Wittenberg, 1536. Sulla sinistra, la Schlosskirche

Vino vecchio in bottiglie nuove

Gordon Jacob (5 luglio 1895 - 1984): Old Wine in New Bottles per 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni e 2 trombe (1959). US Air Force Air Combat Command Heritage of America Band, dir. Lowell E. Graham.

  1. The Wraggle Taggle Gipsies
  2. The Three Ravens
  3. Begone, Dull Care
  4. Early One Morning

Sinfonia concertante – III

Leopold Antonín Koželuh (1747 - 7 maggio 1818): Sinfonia concertante in mi bemolle maggiore per tromba, pianoforte, mandolino, contrabbasso e orchestra P II:1. Siegfried Goethel, tromba; Werner Genuit, pianoforte; Takashi Ochi, mandolino; Walter Meuter, contrabbasso; Academy of St Martin in the Fields & Consortium Classicum, dir Iona Brown.

  1. Allegro
  2. Andantino con variazioni [15:59]
  3. Finale: Rondò allegretto [22:19]

Shine

Robert Paterson (29 aprile 1970): Shine per quintetto di ottoni (2015). Atlantic Brass Quintet: Thomas Bergeron e Tim Leopold, trombe; Seth Orgel, corno; Tim Albright, trombone; John Manning, tuba.

  1. Ringing Brass Bells
  2. Quicksilver [5:36]
  3. Veins Of Gold [10:12]
  4. Bright Blue Steel [15:38]

RP

Parallel Lines (Subotnick 90)

Morton Subotnick (14 aprile 1933): Parallel Lines per ottavino solista con “ghost electronics”, oboe, clarinetto/clarinetto basso, tromba, trombone, percussione, arpa, viola e violoncello (1979).

« The “ghost” score is a parallel composition to the piccolo solo. The ghost score amplifies and shifts the frequency of the original non-amplified piccolo sound. The two (“ghost” and original piccolo sounds), like a pair of parallel lines, can never touch, no matter how quickly or intricately they move. The work is divided into three large sections: (1) a perpetual-motion-like movement in which all parts play an equal role; (2) more visceral music, starting with the piccolo alone and leading to a pulsating “crying out”, and (3) a return to the perpetual motion activity, but sweeter » (Morton Subotnick).


Adagio misterioso

John Addison (16 marzo 1920 - 1998): Concerto per tromba, archi e percussione (1949). Leon Rapier, tromba; The Louisville Orchestra, dir. Jorge Mester.

  1. Allegretto
  2. Adagio misterioso
  3. Allegro con brio

Addison scrisse molte colonne sonore cinematografiche (Premio Oscar per Tom Jones di Tony Richardson, 1963) e musica per la televisione. La sua composizione più famosa è indubbiamente questa:

Il Concerto dell’amore perduto

Georg Philipp Telemann (14 marzo 1681 - 1767): Concerto in re maggiore per tromba e archi (1714). Maurice André, tromba; Berliner Philharmoniker, dir. Herbert von Karajan.

  1. Adagio
  2. Allegro [2:35]
  3. Grave [4:42]
  4. Allegro [7:17]

Per l’Adagio iniziale nutrì una grande passione un celebre cantautore italiano 🙂

Capricorn Concerto

Samuel Barber (9 marzo 1910 - 1981): Capricorn Concerto per flauto, oboe, tromba e archi op. 21 (1944). Eastman-Rochester Orchestra, dir. Howard Hanson (incisione del 1959).

  1. Allegro ma non troppo
  2. Allegretto [7:12]
  3. Allegro con brio [10:09]

Capricorn è la casa di Mount Kisco (stato di New York) che Barber acquistò insieme con Gian Carlo Menotti nel 1943; il nome è dovuto al fatto che l’edificio godeva del massimo dell’illuminazione solare durante l’inverno.

Abblasen

Canon triplex 6 vocumGottfried Reiche (5 febbraio 1667 - 1734) o Johann Se­bastian Bach (1685-1750): Abblasen in do maggiore. Don Smithers, tromba.
Il brano, com’è evidenziato nel video di Geru, è visibile in un ritratto di Reiche eseguito intorno al 1727 da Elias Gottlob Haussmann – il quale alcuni anni dopo (1746) dipingerà anche il celebre ritratto di Bach riprodotto qui a sinistra. Reiche, virtuoso di tromba attivo a Lipsia dal 1688, compose centinaia di brani congeneri, ma solo quello del dipinto ci è noto. Alcuni ritengono tuttavia che questa breve com­po­si­zio­ne non sia di Reiche e l’attribuiscono invece a Bach: si tratterebbe di un omaggio del Kantor al fidato collaboratore in occasione del suo sessantesimo compleanno.
Abblasen, di solito tradotto in italiano con il termine «fanfara», originariamente indicava, nei Paesi tedeschi, i brani eseguiti dall’alto delle torri di una città (Turmblasen, Turmmusik) da parte di musici appositamente stipendiati (Stadtpfeifer): essi suonavano i propri strumenti a fiato in varie occasioni, per esempio per segnalare lo scoccare delle ore (Stundenblasen). Iniziatasi nel Medioevo, la tradizione perdurò fino a metà Ottocento.


Graham Dixon (1977): Abblasen per quattro trombe piccole (2004), fantasia sul brano di Reiche/Bach. Jeffrey A. Shaffer esegue tutte le parti.

Trompettes pour les soupers du roi

Michel-Richard Delalande (15 dicembre 1657 - 1726): Concert de Trompettes (dalla raccolta di Symphonies pour les Soupers du Roy, c1736). La Simphonie du Marais, dir. Hugo Reyne.

  1. Prélude avec les trompettes – Rondeau
  2. Deuxième Air pour les mesmes – Air de Échos [2:05]
  3. Chaconne avec les trompettes [3:03]
  4. Menuet avec les trompettes [5:07]
    Deuxième Menuet pour les hautbois (alternativement) [5:54]
  5. Fanfare de trompettes [7:15]

Gruppen

Karlheinz Stockhausen (1928 - 5 dicembre 2007): Gruppen per 3 orchestre (1957). hr-Sinfonie­orchester e Ensemble Modern, dir. Matthias Pintscher, Lucas Vis e Paul Fitzsimon.

Stockhausen spiega: «Per “gruppo” si intende un numero determinato di suoni collegati secondo rapporti affini tra loro su un piano superiore di percezione, quello del gruppo appunto. I vari gruppi di una composizione si distinguono per diversi tipi di proporzioni, per diversa struttura, ma sono correlati fra loro nel senso che non è possibile comprendere le proprietà di un gruppo se non in rapporto al grado di affinità che queste presentano con le proprietà di altri gruppi».
Per l’esecuzione di Gruppen sono necessari 109 esecutori ripartiti in 3 orchestre pressappoco uguali ma distanziate: il suono, movendosi da un’orchestra all’altra, crea una musica «spaziale», non solo in senso visivo ma anche acustico e strutturale.

— Organico —
Orchestra 1:
1 flauto (anche ottavino)
1 flauto contralto
1 oboe
1 corno inglese
1 clarinetto
1 fagotto
2 corni
2 trombe
2 tromboni
1 bassotuba
4 percussionisti: 1 marimbaphone (5 ottave; oppure 4 ottave + xilofono per la 5a), 1 Glockenspiel, 5 campanacci da mucca (sospesi, senza battacchio), 1 tamtam grande, piatti piccoli, piatti medi, piatti grandi, 2 tamburi a fessura, 4 tomtom e/o tumba e bongo, 1 cassa rullante con cordiera, 1 tamburo basco
1 Glockenspiel a tastiera (o celesta)
1 arpa
10 violini
2 viole
4 violoncelli
2 contrabbassi

Orchestra 2:
2 flauti (il I anche ottavino)
1 oboe
1 clarinetto piccolo
1 sassofono contralto (anche clarinetto)
1 sassofono baritono
1 fagotto
3 corni
2 trombe
1 trombone tenor-basso
1 trombone basso
4 percussionisti: 1 vibrafono, 14 campane tubolari, 4 campanacci da mucca (sospesi, senza battacchio), 1 tam-tam medio, piatti piccoli, piatti medi, piatti grandi, 2 tamburi a fessura, 4 tomtom e/o tumba e bongo, 1 cassa rullante con cordiera, 1 tamburo basco, 1 raganella, 2 triangoli (acuto e grave)
1 pianoforte a coda senza coperchio
1 chitarra elettrica
8 violini
4 viole
2 violoncelli
2 contrabbassi

Orchestra 3:
1 flauto (anche ottavino)
1 oboe
1 corno inglese
1 clarinetto
1 clarinetto basso
1 fagotto
3 corni
2 trombe
2 tromboni
1 trombone contrabbasso (o bassotuba)
4 percussionisti: 1 xilorimba o marimbaphone (4 ottave), 4 campanacci da mucca (sospesi, senza battacchio), 1 tam-tam piccolo, piatti piccoli, piatti medi, piatti grandi, 2 tamburi a fessura, 4 tomtom e/o tumba e bongo, 1 cassa rullante con cordiera, 1 tamburo basco
1 celesta (5 ottave)
1 arpa
8 violini
4 viole
2 violoncelli
2 contrabbassi

Studio e esperienza mi hanno insegnato che la musica “nuova” ha sempre suscitato analoghe reazioni. La “seconda prattica” di Monteverdi fu ferocemente avversata dal teorico Artusi, una composizione oggi amatissima come la Sinfonia K 550 di Mozart fece inorridire i primi ascoltatori con le sue dissonanze inusitate, e così via. Per contro, quando ho occasione di parlare della complessità di un brano di Bach, quando spiego che cosa s’intende per contrappunto doppio o imitato, non di rado mi succede di vedere che le reazioni degli astanti rasentano l’incredulità, come se alla maggior parte delle persone risulti inverosimile che una composizione del passato possa essere tanto complessa, come se ciò che sembrava ormai acquisito fosse improvvisamente diventato incomprensibile. Oggi, come ai tempi di Monteverdi o a quelli di Mozart, per comprendere l’arte bisognerebbe prima capire le necessità dalle quali scaturisce. Si deve solo decidere se si ha voglia di farlo oppure no.

Clarke’s Trumpet

Jeremiah Clarke (c1674 - 1° dicembre 1707): Suite in re maggiore (c1699); adattamento per tromba (Håkan Hardenberger) e organo (Simon Preston).

  1. Prelude: The Duke of Gloster’s March
  2. Minuet
  3. Cebell
  4. Rondeau: The Prince of Denmark’s March
  5. Serenade
  6. Bourrée
  7. Écossaise
  8. Hornpipe & Gigue

Clarke's Trumpet Voluntary

Concerto per tre

Carl Friedrich Fasch (18 novembre 1736 - 1800): Concerto in mi maggiore per tromba, violino, oboe d’amore, archi e continuo. Gabriele Cassone, trom­ba; Massimo Spadano, violino; Alfredo Bernardini, oboe d’amore e direzione; Zefiro Baroque Or­chestra.

  1. Allegro
  2. Affettuoso [5:19]
  3. Allegro [11:04]

Nun lob, mein’ Seel’, den Herren – I

Andreas Hammerschmidt (1611 - 29 ottobre 1675): Sonata super «Nun lob, mein’ Seel’, den Herren» a 7 voci (soprano, 2 trombe, 4 tromboni) e basso continuo (pubblicata in Kirchen- und Tafelmusik, darinnen 1. 2. 3. Vocal und 4. 5. 6. Instrumenta enthalten, 1662, n. 2). Greta de Reyghere, soprano; Ricercar Consort.

Nun lob, mein’ Seel’, den Herren,
Was in mir ist, den Namen sein!
Sein’ Wohltat tut er mehren,
Vergiß es nicht, o Herze mein!
Hat dir dein’ Sünd’ vergeben
Und heilt dein’ Schwachheit groß,
Errett’t dein armes Leben,
Nimmt dich in seinen Schoß,
Mit rechtem Trost beschüttet,
Verjüngt dem Adler gleich.
Der Kön’g schafft Recht, behütet,
Die leiden in sein’m Reich.

Er hat uns wissen lassen
Sein herrlich Recht und sein Gericht,
Dazu sein’ Güt’ ohn’ Maßen,
Es mangelt an Erbarmung nicht.
Sein’n Zorn läßt er wohl fahren,
Straft nicht nach unsrer Schuld,
Die Gnad’ tut er nicht sparen,
Den Blöden ist er hold.
Sein Güt’ ist hoch erhaben
Ob den’n, die fürchten ihn.
So fern der Ost vom Abend,
Ist unsre Sünd’ dahin.

(Salmo 103:1-2, traduzione tedesca di Johann Gramann, 1530)

Con tromba e contrabbasso

 
Camille Saint-Saëns (9 ottobre 1835 - 1921): Settimino in mi bemolle maggiore per tromba, 2 violini, viola, violoncello, contrabbasso e pianoforte op. 65 (1879-80). Edward Beckett, tromba: David le Page e Amanda Smith, violini; Julie Knight, viola; Ferenc Szucs, violoncello; Robin McGee, contrabbasso; Nicholas Walker, pianoforte.

  1. Préambule
  2. Menuet [4:49]
  3. Intermède [9:24]
  4. Gavotte et Final [13:14]

Marcia funebre per la regina

 
Henry Purcell (1659 - 1695): March per 4 flat trumpets (trombe da tirarsi). Baroque Brass of London; Robert Howes, tamburo.
(La partitura originale non prevede il tamburo: la parte venne aggiunta dal musicologo britannico Thurston Dart quando curò un’edizione pratica delle musiche composte da Purcell per i funerali della regina Maria.)