Jacques Offenbach (20 giugno 1819 - 1880): Le Papillon, balletto in 2 atti e 4 scene (1860). London Symphony Orchestra, dir. Richard Bonynge.
- Preludio – Atto I, scena 1a: inizio
- Atto I, scena 1a: fine [9:23]
- Atto I, scena 2a: inizio [16:53]
- Atto I, scena 2a: Valse des rayons [18:36]
- Atto I, scena 2a: fine [23:10]
- Atto II, scena 1a: inizio [30:30]
- Atto II, scena 1a: continuazione [32:26]
- Atto II, scena 1a: fine [39:42]
- Atto II, scena 2a: Pas de deux [41:52]
- Apoteosi [53:06]
Composto sopra un soggetto di Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges e Maria Taglioni, il balletto andò in scena per la prima volta all’Opéra di Parigi, Salle Le Peletier, il 26 novembre 1860, con la coreografia di M. Taglioni; fra gli interpreti, Emma Livry (Farfalla), Louis Mérante (Djalma), Louise Marquet (Hamza) e Berthier (Patimate).
Trama. ATTO I: l’azione si svolge in Circassia. La fata Hamza, ormai anziana, cerca invano di sedurre il principe Djalma, il cui bacio le restituirebbe magicamente bellezza e giovinezza. La giovane Farfalla, alla quale il principe dedica le proprie attenzioni, si burla della fata, suscitandone l’ira: Hamza infatti la trasforma nell’insetto da cui trae il nome. Catturata dalle dame di corte, Farfalla viene riconosciuta da Djalma, che le dà la libertà. Ma Hamza è vigile e riduce nuovamente Farfalla in prigionia; a questo punto Patimate, servo della fata, rivela che Farfalla è figlia dell’emiro e tempo prima era stata rapita da Hamza.
ATTO II: la rivelazione di Patimate costringe Hamza a restituire Farfalla al padre, il quale promette la fanciulla in sposa al principe. Nel momento in cui i due giovani stanno per baciarsi, la fata malvagia riesce a intrufolarsi fra loro: davvero il bacio le ridona giovinezza e bellezza. Ma il principe continua a respingerla, sicché Hamza, indispettita, induce in lui un magico sonno e ritrasforma Farfalla in insetto, mentre il palazzo dell’emiro diventa un giardino incantato. Nella casa di Hamza, Farfalla viene attratta dalla luce delle torce: volando troppo vicino alla fiamma si brucia le ali e precipita nel vuoto, ma viene salvata dal principe, che prendendola fra le braccia spezza il sortilegio: Farfalla, riprese sembianze umane, potrà sposare Djalma mentre Hamza, per punizione, viene trasformata in una statua.

Che leggerezza! Sotto questo cielo novembrino ci sta proprio. Buongiorno.
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Buon giorno a te 🙂
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Fata malvagia? No, solo vittima del bullismo di Farfalla.
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Una mistificatrice che si fa passare per un lepidottero e invece è un cravattino.
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Buongiorno, caro Claudio, grazie mille per aver portato questo delizioso balletto 😊. Buon pomeriggio e a domani!
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Altrettanto a te, caro Pierfrancesco. A domani 🙂
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I enjoyed this last night. His music always makes me feel good! 🙂
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Offenbach’s music has the same effect on me 🙂
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Sto ascoltando la musica, l’incanto delle note cadute come piccole perle, o gocce d’acqua, e poi il crescendo quasi esplosivo e immagino le evoluzioni dei ballerini…grazie.
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Si associa il nome di Offenbach al mondo dell’operetta, pensando di conseguenza che la sua sia musica facile, che impegna poco o nulla. Ma poi, se la si ascolta con attenzione, si scopre che ha un certo spessore e che è assai finemente cesellata. “Il piccolo Mozart degli Champs-Élysées”: così Wagner definì Offenbach; in quelle parole v’è un certo dispetto, un’insofferenza da antisemita, ma anche la constatazione che la stoffa del compositore è più che buona.
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Verissimo. Mi piace l’opera, ma mi è sempre piaciuta anche l’operetta, più leggera, forse, ma sempre molto gradevole e spesso divertente e allegra.
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