Johann Kaspar Kerll (9 aprile 1627 - 1693): Capricio Cucu. Paolo Crivellaro all’organo della Cattedrale di Roskilde (Danimarca).

Johann Kaspar Kerll (9 aprile 1627 - 1693): Capricio Cucu. Paolo Crivellaro all’organo della Cattedrale di Roskilde (Danimarca).

Nancy Dalberg (6 luglio 1881 - 1949): Capriccio per orchestra (1918). Harmony Sinfonia Orchestra, dir. Lindsay Ryan.

Giulio Briccialdi (2 marzo 1818 - 1881): Il vento, capriccio per flauto e pianoforte op. 112. Carmen Caballero, flauto; Toon Bierman, pianoforte.

Francesco Pennisi (11 febbraio 1934 - 2000): Madame Récamier, due capricci per arpa (1978). Esegue Claudia Antonelli.

Michail Ivanovič Glinka (1804 - 1857): Capriccio brillante sopra la «jota aragonesa», ouverture spagnola n. 1 (1845). Orchestra Sinfonica di Stato dell’URSS, dir. Evgenij Fëdorovič Svetlanov (registrazione del 1969).
Franz Liszt (1811 - 1886): Rhapsodie espagnole S.254 (1858). Stephen Hough, pianoforte.
Ferruccio Busoni (1866 - 1924): trascrizione per pianoforte e orchestra della Rhapsodie espagnole di Liszt (1893). Joshua Pierce, pianoforte; Orchestra Filarmonica di Stato di Mosca, dir. Paul Freeman.
Fate attenzione al tema che si presenta al minuto 2:52 nella composizione di Glinka, all’8:14 in quella di Liszt e all’8:40 della trascrizione di Busoni.
In un testo del 1910 [1], così Busoni descrive la composizione di Liszt:
Questa Rapsodia spagnola consta di due parti che portano un nome (Folie d’Espagne – Jota aragonesa), cui fanno seguito un terzo tempo senza titolo e un finale.
Prima di tutto troviamo una cadenza a mo’ di preludio e delle variazioni su un tema lento di danza, tema che, a quanto pare, è di Corelli (…). Questa prima parte è in do diesis minore. La seconda parte, in re maggiore, presenta pure delle variazioni, questa volta su una vivace danzetta di otto battute, in ritmo di 3/8. (Anche Glinka l’ha usata in un pezzo per orchestra.)
Una nuova cadenza, che anticipa il tema, porta al terzo tempo, che è costruito sul tema che segue:
(Incontriamo questo tema nella Terza Sinfonia di Mahler – come vi è arrivato?)
Buona domanda: come vi è arrivato? La melodia dovette compiere un lungo viaggio, dalla valle dell’Ebro alle foreste di Boemia, forse a bordo di una diligenza, insieme con un postiglione che, giunto al termine del percorso, la suonò con la sua cornetta per far danzare gli animali del bosco. I quali poi raccontarono ogni cosa a Gustav Mahler…
[1] Inserito nel programma di sala di un concerto diretto da Arthur Nikisch; ora, con il titolo Valore della trascrizione, in F. Busoni, Scritti e pensieri sulla musica, a cura di Luigi Dallapiccola e Guido Maggiorino Gatti, Milano, Ricordi 1954, pp. 27-30. ↵
Michail Ivanovič Glinka (1° giugno 1804 - 1857): Capriccio brillante sopra la «jota aragonesa», ouverture spagnola n. 1 (1845). Orchestra Sinfonica di Stato dell’URSS, dir. Evgenij Svetlanov.
Glinka: Souvenir d’une nuit d’été à Madrid, ouverture spagnola n. 2 (1851). Stessi interpreti.

Josef Slavík (1806 - 30 maggio 1833): Capriccio in re maggiore per violino solo (1824). Pavel Šporcl.
Jan Novák (8 aprile 1921 - 1984): Capriccio per violoncello e orchestra (1958). Michaela Fukačová, violoncello; Státní filharmonie Brno, dir. Petr Vronský.

Igor’ Stravinskij (1882 - 6 aprile 1971): Capriccio per pianoforte e orchestra (1929). Carlos Roque Alsina, pianoforte; Orchestre Philharmonique de France, dir. Ernest Bour.

Johann Vierdanck (battezzato il 5 febbraio 1605 - 1646): Canzona, Passamezzo [4:33] & Capriccio [11:56]. Parnassi musici: Margaret MacDuffie, Matthias Fischer e Wolfgang Greser, violini; Stephan Schrader, violoncello; Sergio Azzolini, fagotto; France Beaudry-Wichmann, contrabbasso; Hubert Hoffmann, arciliuto; Martin Lutz, organo e clavicembalo.

Lothar Kempter (5 febbraio 1844 - 1918): Capriccio per flauto e pianoforte op. 32 (1902). Maurice Heugen, flauto; Marianne Boer, pianoforte.

Norman Dello Joio (24 gennaio 1913 - 2008): Variations and Capriccio per violino e pianoforte (1948). William Steck, violino; Lambert Orkis, pianoforte.

Amilcare Ponchielli (1834 - 16 gennaio 1886): Capriccio in fa minore-maggiore per oboe e pianoforte (c1856). Gianfranco Bortolato, oboe; Riccardo Caramella, pianoforte.

Francesco Bianchi (c1752 - 27 novembre 1810): Capriccio per il cembalo. Marco Ruggeri, clavicembalo.

Tarquinio Merula (24 novembre 1595 - 1665): Capriccio in re minore (sulla melodia della Loda). Enrico Viccardi, organo.

Charles Bordes (1863 - 8 novembre 1909): Caprice à cinq temps per pianoforte (1891). François-René Duchâble.
L’indicazione di tempo, «Mouvement de zortzico», fa riferimento a una danza tradizionale basca (zortziko, nome dato altresì al testo poetico sul quale si evolve il canto che l’accompagna) caratterizzata appunto dal ritmo quinario. Numerosi musicisti baschi, spagnoli e francesi tra fine ‘800 e inizio ‘900 hanno tratto ispirazione dallo zortziko: fra i tanti, oltre a Bordes, Sarasate, Sorozábal, Guridi, Albéniz, Turina, Pierné, Alkan, Saint-Saëns e Ravel.

Jan Dismas Zelenka (16 ottobre 1679 - 1745): Capriccio in la maggiore per 2 oboi, 2 violini, 2 corni, fagotto e basso continuo ZWV 185. Virtuosi Saxoniae, dir. Ludwig Güttler.

Charles Lenepveu (4 ottobre 1840 - 1910): Capriccio in do diesis minore per pianoforte (c1870). Gamma1734.

Pablo de Sarasate (1844 - 20 settembre 1908): Capricho vasco / Caprice basque per violino e pianoforte op. 24 (1881). Itzhak Perlman, violino; Samuel Sanders, pianoforte.
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Luigi Cherubini (14 settembre 1760 - 1842): Capriccio ou Étude in do maggiore per fortepiano (1789). Pietro Spada.

Ruggero Manna (1808 - 13 maggio 1864): Capriccio in forma di toccata per organo (pubblicato postumo, c1870). Alberto Pozzaglio.

Johann Heinrich Buttstett (25 aprile 1666 - 1727): Preludio e Capriccio in re minore (da Musicalische Clavier-Kunst und Vorraths-Kammer, 1713). Marco Lo Muscio all’organo Mascioni della Chiesa di San Gregorio VII in Roma.
Johann Heinrich Buttstett: Fuga in mi minore (dall’Andreas-Bach-Buch, n. 40). Maurizio Croci, organo.


Oskar Nedbal (26 marzo 1874 - 1930): Scherzo-Caprice in sol maggiore per orchestra op. 5 (1892). Symfonický orchestr Masarykovy univerzity, dir. Martin Mazánek.
