Jacques Offenbach (20 giugno 1819 - 1880): Grand Concerto in sol maggiore per violoncello e orchestra, detto Concerto militaire (1847-48). Edgar Moreau, violoncello; Les Forces Majeures, dir. Raphaël Merlin.
- Allegro maestoso
- Andante
- Allegretto
Jacques Offenbach (20 giugno 1819 - 1880): Grand Concerto in sol maggiore per violoncello e orchestra, detto Concerto militaire (1847-48). Edgar Moreau, violoncello; Les Forces Majeures, dir. Raphaël Merlin.
Erich Wolfgang Korngold (29 maggio 1897 - 1957): Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 35 (1945). Gil Shaham, violino; London Symphony Orchestra, dir. André Previn.
Mitja Nikisch (21 maggio 1899 - 1936): Concerto per pianoforte e orchestra (1936). Howard Shelley, pianoforte; Symphonie-Orchester Graunke, dir. Kurt Graunke.
Rolf Martinsson (1° maggio 1956): Concerto per contrabbasso e orchestra (2011). Edicson Ruiz, contrabbasso; Göteborgs Symfoniorkester, dir. Manuel López-Gómez.
Franco Mannino (25 aprile 1924 - 2005): Concerto per violino e orchestra n. 2 op. 447 (1993). Francesco Manara, violino; Orchestra da camera Gli Armonici, dir. Umberto Bruno.
Clément d’Hooghe (21 aprile 1899 - 1951): Concerto per pianoforte e orchestra, Romantisch Concerto (1949). Jozef de Beenhouwer, pianoforte; BRT filharmonisch orkest, dir. Sylveer van den Broeck.
Borys Ljatošyns’kyj (Boris Ljatošinskij; 1895 - 15 aprile 1968): Concerto slavo per pianoforte e orchestra op. 54 (1953). Evgenij Ržanov, pianoforte; Orchestra sinfonica della Radiotelevisione di Kiev, dir. Vadim Gnedaš.
Un’impresa editoriale di genere alquanto insolito è Torino – Il grande libro della città (Edizioni del Capricorno), una sorta di enciclopedia del capoluogo subalpino, curata da Bruno Gambarotta e altri, pubblicata giusto vent’anni fa, nel 2004.
In verità, ha avuto scarso successo; contiene però numerose notizie interessanti e curiose. Come, per esempio, quelle che seguono.
Non tutti sanno che Torino è il fulcro della cosiddetta “scuola” violinistica piemontese, un gruppo di musicisti che nel Settecento diedero un’impronta caratteristica alla musica europea. Primo di questi violinisti virtuosi e compositori fu Giovanni Battista Somis; fra i suoi allievi e epigoni si annoverano Felice Giardini, Gaetano Pugnani e Giovanni Battista Viotti. Di quest’ultimo (1755 - 1824) sono ancora nel repertorio dei violinisti d’oggi alcuni concerti per violino e orchestra, dei quali il più famoso è il numero 22.
Pugnani (1731-1798) compose fra l’altro un melologo per voce recitante e orchestra su testo tratto dal Werther di Goethe; il brano è stato pubblicato in edizione critica a cura di Ruggero Maghini e Alberto Basso.
Una famosa incisione di William Hogarth (lo straordinario artista inglese noto per la serie La carriera del libertino), intitolata The enraged musician, ritrae un violinista severamente disturbato da musicisti di strada: il poveretto ha le fattezze di Pugnani.
Giardini (1716 - 1796) compose opere teatrali e molta musica da camera (in particolare trii per violino, viola e violoncello), molto apprezzata ai suoi tempi. Morì in miseria a Mosca.
Di Somis (1686-1763) oggi viene raramente eseguito qualcosa; compose circa 150 concerti e musica da camera, e inoltre il mottetto Mundi splendidae, l’unica sua opera vocale che ci sia pervenuta.
In compenso si ricorda la parentela di Somis con Désirée Clary, che fu per breve tempo fidanzata con il giovane Napoleone Bonaparte (l’episodio è liberamente raccontato in un film del 1954, famoso ma inconsistente, con Jean Simmons e Marlon Brando) e in seguito sposò uno dei suoi generali: quel Bernadotte che poi abbandonò la causa napoleonica e finì per diventare re di Svezia — e lei regina con il nome di Desideria.
I violinisti della scuola piemontese gravitarono prevalentemente in area francese e influenzarono fortemente lo stile musicale europeo di fine ‘700.
Gloria d’altri tempi – che non sono mai più tornati…
Revol Samojlovič Bunin (6 aprile 1924 - 1976): Concerto in sol maggiore per viola e orchestra op. 22 (1965). Rudolf Baršaj (dedicatario della composizione), viola; Orchestra sinfonica della Radio di Mosca, dir. Nikolaj Anosov (registrazione del 1956).
Rudolf Baršaj e Revol Bunin
Henri Vieuxtemps (1820 - 1881): Concerto per violino e orchestra n. 6 in sol maggiore op. 47 (1865). Jolente De Maeyer, violino; Orchestre Philharmonique Royal de Liège, dir. Patrick Davin.
Il brano è dedicato a Wilma Neruda (1838 - 1911), celebre violinista morava che sposò in prime nozze il compositore svedese Ludvig Norman e poi il pianista e direttore d’orchestra tedesco-inglese Charles Hallé. Nel romanzo Uno studio in rosso (1887) di sir Arthur Conan Doyle, Sherlock Holmes e il dottor Watson assistono a un recital di «Madame Norman-Neruda».
Wilma Neruda ritratta da George Frederic Watts
Georg Philipp Telemann (1681 - 1767): Concerto per flauto dolce, archi e basso continuo in do maggiore TWV 51:C1. Dorothee Oberlinger, flauto dolce; Bremer Barockorchester.
Dorothee Oberlinger è Early Music Day Ambassador per il 2024
Ole Schmidt (1928 - 6 marzo 2010): Concerto per tuba e orchestra op. 42 (1975). Jens Bjorn-Larsen, tuba; Aalborg Symfoniorkester, dir. Giordano Bellincampi.
Georg Friedrich Händel (1685 - 1759): Concerto in la maggiore per organo, archi e basso continuo HWV 296a. Lorenzo Ghielmi, organo e direzione; La Divina Armonia.
Il 1° marzo 1979 iniziai a lavorare per la Utet: quel giorno divenni ufficialmente un membro della Redazione dell’enciclopedia della musica, la quale avrebbe poi assunto la denominazione di Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti (DEUMM) e con questo titolo sarebbe stata pubblicata dalla Casa editrice torinese fra il 1983 e il 2005.
L’enciclopedia era stata concepita nel 1975 dal professor Alberto Basso, consulente della Utet per le opere musicologiche. Basso aveva chiesto e ottenuto dall’Azienda che i redattori potessero lavorare sotto la sua guida diretta: l’attività redazionale si svolgeva dunque, all’epoca, nell’abitazione del professore, in una graziosa villa sita in un’amena località della collina torinese, famosa per le sue ciliegie.
Oggi voglio fare un piccolo omaggio a Loredana Montanaro, gentile consorte del professore, ospite squisita e infinitamente paziente, nonché appassionata cultrice dei concerti per organo di Händel.
🇬🇧 On March 1, 1979 I started working for Utet (Unione tipografico-editrice torinese, an esteemed Turin publishing house): on that day I officially became a member of the editorial team of the encyclopedia of music, which was later given the title Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti (Deumm) and was published between 1983 and 2005.
The encyclopedia was conceived in 1975 by Professor Alberto Basso, Utet consultant for musicological works. Basso had requested and obtained from the Company that the editors could work under his direct guidance: the editorial activity therefore took place, at the time, in the professor’s home, in a lovely villa located in a charming town on the Turin hills, renowned for the production of cherries.
Today I want to pay a tribute to Loredana Montanaro, the professor’s kind wife, an exquisite and infinitely patient host, as well as a passionate lover of Handel’s organ concertos.
Georg Friedrich Händel (23 febbraio 1685 - 1759): Concerto in sol minore per organo e archi op. 7 n. 5, HWV 310. Lorenzo Ghielmi, organo e direzione; La Divina Armonia.
Nel III movimento, uno dei più famosi ostinati del repertorio barocco.
André Mathieu (18 febbraio 1929 - 1968): Concerto romantique (ovvero Concerto de Québec) per pianoforte e orchestra (1943). Philippe Entremont, pianoforte; Orchestre du Capitole de Toulouse, dir. Michel Plasson.
André Grétry (8 febbraio 1741 - 1813): Concerto in do maggiore per flauto e orchestra. Jan De Winne, flauto; Les Agrémens, dir. Guy van Waas.
Emil Hartmann (1° febbraio 1836 - 1898): Concerto in re minore-maggiore per violoncello e orchestra op. 26 (1879). Kim Bak Dinitzen, violoncello; Sønderjyllands Symfoniorkester, dir. Jean-Pierre Wellez.
Philip Glass (31 gennaio 1937): Concerto per violino e orchestra n. 1 (1987). Robert McDuffie, violino; Houston Symphony Orchestra, dir. Christoph Eschenbach.
Maria Teresa Agnesi Pinottini (1720 - 19 gennaio 1795): Concerto per clavicembalo e archi. Barbara Petrucci, clavicembalo; Il Quartettone, dir. Carlo De Martini.
Donald Erb (17 gennaio 1927 - 2008): Concerto per controfagotto e orchestra (1984). Gregg Henegar, controfagotto; London Philharmonic Orchestra, dir. Harold Farberman.
Sigismond Thalberg (8 gennaio 1812 - 1871): Concerto per pianoforte e orchestra in fa minore op. 5 (1830), dedicato a Johann Nepomuk Hummel. Francesco Nicolosi, pianoforte; Razumovsky Symphony Orchestra, dir. Andrew Mogrelia.
Jennifer Higdon (31 dicembre 1962): Concerto per violino e orchestra (2008; Premio Pulitzer 2010). Solista: Hilary Hahn (dedicataria della composizione); Royal Liverpool Philharmonic Orchestra, dir. Vasilij Petrenko.
Peggy Glanville-Hicks (29 dicembre 1912 - 1990): Etruscan Concerto per pianoforte e orchestra da camera (1954). Keith Jarrett, pianoforte; Brooklyn Philharmonic Orchestra, dir. Dennis Russell Davies.
Nella partitura, ciascun movimento reca in esergo una citazione da Etruscan Places di David Herbert Lawrence:
«You cannot think of art, but only of life itself, as if this were the very life of the Etruscans dancing in their coloured wraps with massive yet exhuberant limbs, ruddy from the air and the sea-light, dancing and fluting along through the little olive trees out in the fresh day.»
«There is a queer stillness and a curious peaceful repose about the Etruscan places…»
«There seems to have been in the Etruscan instinct a real desire to preserve the natural humour of life. And that is a task surely more worthy, and even more difficult than conquering the world.»
André Jolivet (1905 - 20 dicembre 1974): Concerto per strumenti a percussione e orchestra. Masako Iguchi, percussione; San Francisco Conservatory of Music Orchestra, dir. Alasdair Neale.
Per Jolivet — che ha una concezione molto beethoveniana della figura del compositore, il quale deve assumersi il compito di fare da vera e propria guida morale — la musica è prima di tutto comunione: fra compositore e natura nel momento della composizione, fra compositore e pubblico nel momento dell’esecuzione. Fare musica è “far leva sul sentimento dell’umano”, dando all’arte musicale “il suo senso originale antico, quando era l’espressione magica e incantatrice della religiosità degli uomini”. Jolivet cerca costantemente, lungo l’intero arco della sua attività creativa, di ampliare il linguaggio musicale, senza però perdere mai i profondi agganci con il “sistema cosmico universale”.
Karel Kovařovic (9 dicembre 1862 - 6 dicembre 1920): Concerto in fa minore per pianoforte e orchestra op. 6 (1887). Zdeněk Jílek, pianoforte; Symfonický orchestr Českého rozhlasu (Orchestra sinfonica della Radio ceca), dir. Josef Hrnčíř.
Edgar Bainton (1880 - 8 dicembre 1956): Concerto fantasia per pianoforte e orchestra (1917-20). Margaret Fingerhut, pianoforte; BBC Philharmonic Orchestra, dir. Paul Daniel.
Gaetano Pugnani (27 novembre 1731 - 1798): Concerto in re maggiore per violino e orchestra. Fabio Salmeri, violino; orchestra diretta da Andrzej Kucybała.
Rodolphe Kreutzer (16 novembre 1766 - 1831): Concerto per violino e orchestra n. 14 in mi maggiore (c1804). Peter Sheppard Skærved, violino; Slovenská filharmónia, dir. Andrew Mogrelia.
Manuel de Falla (14 novembre 1876 - 23 novembre 1946): Concerto per clavicembalo e ensemble da camera (1926). Luis Vidal, clavicembalo; Orquestra de Cambra Teatre Lliure, dir. Josep Pons.
Sofija Asgatovna Gubajdulina (24 ottobre 1931): In tempus praesens, concerto per violino e orchestra (2007). Anne-Sophie Mutter, violino; London Symphony Orchestra, dir. Valerij Gergiev.