André-François Marescotti (30 aprile 1902 - 1995): Giboulées, fantasia per fagotto e pianoforte (1949). Maurice Allard, fagotto; Doris Rossiaud, pianoforte; registrazione del 1949.

André-François Marescotti (30 aprile 1902 - 1995): Giboulées, fantasia per fagotto e pianoforte (1949). Maurice Allard, fagotto; Doris Rossiaud, pianoforte; registrazione del 1949.

Jean-Féry Rebel (18 aprile 1666 - 1747): Fantaisie per orchestra (1729). Bremer Barockorchester. Coreografia: Alta Danza.

Fryderyk Chopin (1810 - 1849): Preludio in la maggiore op. 28 n. 7 (1836). Ivo Pogorelich, pianoforte.
Federico Mompou (16 aprile 1893 - 1987): Cancion y Danza n. 6 (1956). Aldo Ciccolini, pianoforte.
Fryderyk Chopin: Fantaisie-impromptu in do diesis minore op. posth. 66 (1834). Artur Rubinstein, pianoforte.
Federico Mompou: 12 Variazioni sopra un tema di Chopin (1938-57). Monica Hart Alianello, pianoforte.
Tema: Andantino
1ª variazione: Tranquillo e molto amabile
2ª variazione: Gracioso
3ª variazione: Lento
4ª variazione: Espressivo
5ª variazione: Tempo di mazurka
6ª variazione: Recitativo
7ª variazione: Allegro leggiero
8ª variazione: Andante dolce e espressivo
9ª variazione: Valse
10ª variazione: Évocation. Cantabile molto espressivo
11ª variazione: Lento dolce e legato
12ª variazione: Galope y Epílogo
Nella 10ª variazione sono citati la Cancion y Danza n. 6 di Mompou e, nella sezione centrale, il tema cantabile della Fantaisie-impromptu op. 66 di Chopin.


Francesco Canova, detto Francesco da Milano, Francesco del Liuto e il Divino (1497 - 15 aprile 1543): Fantasia per liuto, n. 33 del catalogo Ness. Monica Pustilnik, vihuela.

Emilio Grimaldi (1921 - 15 aprile 2006): Fantasia in la minore per pianoforte. Franco Trabucco.

Siegfried Matthus (13 aprile 1934 - 2021): Phantastische Zauberträume per quartetto di sassofoni e orchestra (2005). Ebonit Saxophone Quartet; Bayerisches Landesjugendorchester, dir. Anna Duczmal Mrós.

Carlos Salzedo (6 aprile 1885 - 1961): Chanson dans la nuit per arpa (1927). Susann McDonald.

Louis Spohr (5 aprile 1784 - 1859): Fantasia in do minore per arpa op. 35 (1807). Serafina Jaffé.

Franz Joseph Haydn (31 marzo 1732 - 1809): Fantasia in do maggiore per pianoforte Hob.XVII:4 (1789). Balázs Szokolay.
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François-Joseph Fétis (25 marzo 1784 - 26 marzo 1871): Fantasia sinfonica in fa maggiore per organo e orchestra (1866). Joris Verdin, organo; BRTN Filharmonisch Orkest, dir. Yoav Talmi.

Teresa Procaccini (23 marzo 1934): Viaggio a Las Vegas per pianoforte e orchestra op. 204 (1958, rev. 2008). Paolo Cuccaro, pianoforte; Orchestra della Magna Grecia, dir. Piero Romano.

Joseph Matthias Hauer (19 marzo 1883 - 1959): Apokalyptische Phantasie op. 5 (1913). Symphonieorchester Wien, dir. Gottfried Rabl.

Lili Boulanger (1893 - 15 marzo 1918): D’un soir triste per orchestra (1917-18). BBC Philharmonic Orchestra, dir. Yan Pascal Tortelier.

Federico Moreno Torroba (3 marzo 1891 - 1982): Sonata-fantasía per chitarra (c1950-53). Pablo Sáinz-Villegas.

Jan Van der Roost (1° marzo 1956): Signature per banda (1985). Musikkapelle Villnöß, dir. Sonya Profanter.

Camille Saint-Saëns (1835 - 1921): Africa, fantasia in sol minore per pianoforte e orchestra op. 89 (1891). Jean Philippe-Collard, pianoforte; Royal Philharmonic Orchestra, dir. André Previn (1929 - 28 febbraio 2019).
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Philip van Wilder? (c1500 - 24 febbraio 1554): Fantasia per liuto. Paul Kieffer.

István Anhalt (1919 - 24 febbraio 2012): Fantasia per pianoforte (1954). Glenn Gould.

Charles-Auguste de Bériot (20 febbraio 1802 - 1870): Scène de ballet per violino e orchestra op. 100. Itzhak Perlman, violino; The Juilliard Orchestra, dir. Lawrence Foster.
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Domenico Ferrabosco (14 febbraio 1513 - febbraio 1574): Io mi son giovinetta, madrigale a 4 voci (pubblicato nel Primo Libro di madrigali de diversi eccellentissimi autori a misura di breve, 1542, n. 26) su testo di Giovanni Boccaccio. Gesualdo Consort Amsterdam, dir. Harry van der Kamp.
Io mi son giovinetta, e volentieri
M’allegro e canto in la stagion novella,
Merzè d’Amore e de’ dolci pensieri.
Io vo pe’ verdi prati riguardando
I bianchi fiori e’ gialli et i vermigli,
Le rose in su le spine e i bianchi gigli;
E tutti quanti gli vo somigliando
Al viso di colui che me amando
Ha presa e terrà sempre.
Andrea Gabrieli (1510 - 1585): Io mi son giovinetta di Domenico Ferrabosco intavolato per strumento a tastiera (pubblicazione postuma nel Terzo Libro de ricercari di Andrea Gabrieli, 1596, n. 11). Filippo Pantieri, clavicembalo.
Scipione Stella (1558 o 1559 - 1622): Io mi son giovinetta del Ferrabosco. Paola Erdas, clavicembalo.
Il madrigale di Domenico Ferrabosco eseguito su strumenti a percussioni da Tore Jamne (1966-).

Aleksandr Sergeevič Dargomyžskij (14 febbraio 1813 - 1869): Baba-Jagà, ovvero Dalla Volga a Riga, scherzo-fantasia per orchestra (1862). Orchestra sinfonica di Stato dell’URSS, dir. Evgenij Svetlanov.

Wilhelm Stenhammar (7 febbraio 1871 - 1927): Tre Fantasie per pianoforte op. 11 (1895). Alexander Vaulin.

Gottfried Reiche (5 febbraio 1667 - 1734) o Johann Sebastian Bach (1685-1750): Abblasen in do maggiore. Don Smithers, tromba.
Il brano, com’è evidenziato nel video di Geru, è visibile in un ritratto di Reiche eseguito intorno al 1727 da Elias Gottlob Haussmann – il quale alcuni anni dopo (1746) dipingerà anche il celebre ritratto di Bach riprodotto qui a sinistra. Reiche, virtuoso di tromba attivo a Lipsia dal 1688, compose centinaia di brani congeneri, ma solo quello del dipinto ci è noto. Alcuni ritengono tuttavia che questa breve composizione non sia di Reiche e l’attribuiscono invece a Bach: si tratterebbe di un omaggio del Kantor al fidato collaboratore in occasione del suo sessantesimo compleanno.
Abblasen, di solito tradotto in italiano con il termine «fanfara», originariamente indicava, nei Paesi tedeschi, i brani eseguiti dall’alto delle torri di una città (Turmblasen, Turmmusik) da parte di musici appositamente stipendiati (Stadtpfeifer): essi suonavano i propri strumenti a fiato in varie occasioni, per esempio per segnalare lo scoccare delle ore (Stundenblasen). Iniziatasi nel Medioevo, la tradizione perdurò fino a metà Ottocento.
Graham Dixon (1977): Abblasen per quattro trombe piccole (2004), fantasia sul brano di Reiche/Bach. Jeffrey A. Shaffer esegue tutte le parti.
John Dowland (2 gennaio 1563 - 1626): Forlorn Hope Fancy. Julian Bream, chitarra.

Jan Pieterszoon Sweelinck (1562 - 1621): Fantasia cromatica SwWV 258. Glen Wilson, clavicembalo.
Il brano di Sweelinck nella trascrizione per quartetto d’archi di Bernhard van den Sigtenhorst Meyer (1888 - 1953). Utrecht String Quartet.
Tristan Schulze (1964): Radetzkymarsch (da Johann Strauß padre) per orchestra (1998). Wiener Kammerorchester, dir. Aleksej Igudesman.
«Tutti i concerti di piazza – che avevano luogo sotto il balcone del signor capitano distrettuale – avevano inizio con la Marcia di Radetzky. Benché i membri della banda ne avessero una conoscenza tale da poterla suonare nel pieno della notte e del sonno senza ricevere indicazioni, il direttore riteneva necessario leggere ogni singola nota dello spartito. E, come se provasse la Marcia di Radetzky per la prima volta con i suoi musicisti, ogni domenica alzava con militare e musicale coscienziosità il capo, la bacchetta, lo sguardo e, di volta in volta, li rivolgeva tutti e tre contemporaneamente verso i segmenti del cerchio, di cui lui occupava il centro, che sembravano aver bisogno dei suoi comandi. I severi tamburi rullavano, i dolci flauti sibilavano e i benevoli piatti squillavano. Sui volti di tutti gli ascoltatori sbocciava un sorriso pago e assorto, mentre il sangue ribolliva nelle loro gambe. Pur stando fermi, avevano la sensazione di marciare. Le ragazze più giovani trattenevano il respiro e socchiudevano le labbra. Gli uomini più maturi lasciavano ciondolare la testa e ripensavano alle loro manovre. Le donne anziane sedevano nel vicino parco e le loro piccole testine grigie oscillavano. Ed era estate.»
(Joseph Roth, La Marcia di Radetzky, traduzione di Sara Cortesia)

Johann Ludwig Krebs (1713 - 1º gennaio 1780): Fantasia in fa minore per oboe e organo Krebs-WV 604. Neil Black, oboe; Peter Hurford, organo.

Heitor Villa-Lobos (1887 - 1959): Rudepoêma per pianoforte (1921-26). Roberto Szidon.
Il brano, il cui titolo significa «poema selvaggio», è dedicato a Artur Rubinstein (1887 - 20 dicembre 1982) ed è una sorta di ritratto musicale del celebre pianista polacco. Rubinstein interpretò Rudepoêma in prima esecuzione assoluta a Parigi, nella Salle Gaveau, il 24 ottobre 1927.


Artur Rubinstein nel 1927
Francisco Tárrega (1852 - 15 dicembre 1909): Recuerdos de la Alhambra per chitarra (1896). David Russell.

Carl Loewe (30 novembre 1796 - 1869): Abendfantasie per pianoforte op. 11 (1817). Linda Nicholson.
Andante – Meno allegro, quasi alla polacca

Giulio Viozzi (1912 - 29 novembre 1984): Tre accordi e le loro conseguenze per organo (1980). Roberto Cognazzo.