Alexandre Guilmant (12 marzo 1837 - 29 marzo 1911): Sonata per organo n. 1 in re minore op. 42 (1875). Andrew Dewar all’organo Compton (1939) della Cattedrale di Derby.
Johann Pachelbel (1653 - 3 marzo 1706): Canone e Giga [al minuto 2:57] in re maggiore per 3 violini e basso continuo (1694). Hespèrion XXI, dir. Jordi Savall.
Ecco la composizione più tartassata dell’intera storia musicale: eseguita il più delle volte con lentezza abnorme; orbata della seconda parte, la Giga, come se questa non fosse una sua componente fondamentale; per tacer di quelli che ne eseguono il solo antecedente, ossia la parte del I violino, sopra un canapè di accordi banali, come se ignorassero il significato del termine “canone” – e probabilmente l’ignorano davvero (*).
Insomma, un gioiello del repertorio musicale barocco ridotto a insipida sciacquetta romantico-sentimentale. Fortuna che ci sono Jordi Savall e il suo ensemble a ricordarci come Pachelbel l’aveva concepito.
(*) In ambito musicale il canone è, nella sua forma più semplice, una composizione polifonica costituita da un’unica idea melodica che viene enunciata da due o più “voci” (per convenzione si usa questo termine anche se si tratta di parti strumentali) diverse, le quali non attaccano simultaneamente ma in successione:
Si tratta dunque di una forma di contrappunto “a imitazione” (imitazione è detta appunto la ripetizione di una frase melodica eseguita da una voce diversa da quella che l’ha enunciata per prima).
Quello di Pachelbel che si può ascoltare in questa pagina è un canone a 3 voci (i tre violini). Siccome v’è una quarta parte (il basso continuo) che non partecipa al gioco delle imitazioni, si parla in questo caso di “canone misto”.
Girolamo Frescobaldi (1583 - 1° marzo 1643): Se l´aura spira tutta vezzosa, dal Primo Libro d’arie musicali (1630). Alice Borciani, soprano; Sabine Stoffer, violino barocco; Maria Ferré, tiorba; Magdalena Hasibeder, organo.
Se l’aura spira tutta vezzosa
La fresca rosa ridente sta.
La siepe ombrosa di bei smeraldi
D’estivi caldi timor non ha.
A balli liete venite ninfe
Gradite fior di beltà
Orché sì chiaro il vago fonte
Dall’alto monte al mar s’en va.
Miei dolci versi spiega l’augello
E l’arboscello fiorito sta.
Un volto bello ha l’ombra accanto
Sol si dia vanto d’aver pietà.
Al canto ninfe ridenti
Scacciate i venti di crudeltà.
Richard de Guide (1° marzo 1909 - 1962): Seconda Sinfonia per orchestra con organo principale op. 24 (1950). Orchestre symphonique de Liège, dir. Paul Straus.
Georg Friedrich Händel (23 febbraio 1685 - 1759): Concerto in fa maggiore per organo e archi HWV 295, The Cuckoo and the Nightingale. Francesco Cera, organo; I Barocchisti, dir. Diego Fasolis.
Padre Terenzio Zardini (1923 - 23 febbraio 2000): Sonata I (quasi in do) per organo (1971). Pier Damiano Peretti all’organo Mascioni della Basilica di Monte Berico (Vicenza).
Fantasia
Discantus [5:29]
Toccata [8:28]
«È apparsa, in questo inizio di secolo, la tendenza ad ampliare il campo delle affinità tonali con l’allontanamento conseguente dall’atmosfera diatonica: un irrequieto evitare tutto ciò che sa di statico e di cadenzale, cioè di „previsto“, non tanto per rinnegarlo, ma perché se ne sente la distanza estetica e spirituale. […] Con il cromatismo di fine Ottocento il centro armonico era divenuto incerto ed oscillante, era presente sì, ma spesso mascherato se non sopraffatto. A questo eccesso di cromatismo bisognava reagire. La via era una sola: procedere ancora più in là; ogni ritorno indietro è un errore storico ed estetico. […] Ecco allora la più radicale ribellione: l’atonalismo» (P. Terenzio Zardini).
Charles-Marie Widor (21 febbraio 1844 - 1937): Toccata dalla Quinta Sinfonia per organo op. 42 n. 1 (1879). Daniel Chorzempa all’organo Cavaillé-Coll della Basilica di Saint-Sernin a Tolosa.
Il brano più famoso di Widor non è esattamente il tipo di composizione organistica che prediligo, ma devo riconoscere che l’interpretazione di Daniel Chorzempa è assolutamente straordinaria, sia per la precisione dell’articolazione sia per la nettezza del suono. Chapeau.
Arcangelo Corelli (17 febbraio 1653 - 1713): Sonata in re minore, n. 7 delle 12 Sonate a violino e violone o cimbalo op. 5 (1700) dedicate a Sofia Carlotta di Hannover, regina di Prussia. Samuele Galeano, violino; Massimo Gabba, organo.
Karel Blažej Kopřiva (9 febbraio 1756 - 1785): Concerto in mi bemolle maggiore per organo e orchestra. Milan Šlechta, organo; Orchestra da camera di Praga, dir. František Vajnar.
Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791): «Priestermarsch» (Marcia dei sacerdoti), dal II atto, scena 1a, del Singspiel Die Zauberflöte (Il flauto magico) K 620 (1791). Academy of St Martin in the Fields, dir. sir Neville Marriner.
Christian Gottlob Neefe (5 febbraio 1748 - 1798): Veränderungen über den Priestermarsch aus Mozarts Zauberflöte (Variazioni sulla Marcia dei sacerdoti). Gabriel Isenberg all’organo della Chiesa di San Giovanni Battista in Welschen Ennest (Renania Settentrionale-Vestfalia).
Louis Marchand (2 febbraio 1669 - 1732): dodici composizioni per organo. Michel Chapuis all’organo Clicquot (1783) della Chiesa del Priorato Saint-Pierre-et-Saint-Paul in Souvigny (Allier); registrazione del 1962.
I dodici brani furono pubblicati dopo la morte dell’autore in una raccolta che si ritiene essere una copia del I Livre d’orgue di Marchand, stampato nel gennaio del 1700, del quale non ci è pervenuto alcun esemplare.
Francis Poulenc (1899 - 30 gennaio 1963): Concerto per organo, orchestra d’archi e timpani (1934-38). Thomas Ospital, organo; Orchestre des Jeunes d’Île-de-France, dir. David Molard Soriano.
Paul Hofhaimer (25 gennaio 1459 - 1537): Salve Regina. Guy Bovet suona l’organo della Cattedrale di Valère (Sion, Vallese, Svizzera), che è il più antico organo funzionante del mondo: costruito intorno al 1430, vi sopravvivono tre dei registri originari.
John Stanley (17 gennaio 1712 - 1786): Concerto in do minore per organo e orchestra op. 10 n. 4 (1775). Gerald Gifford, organo e direzione; Royal Northern Sinfonia.
Oleg Grigor’evič Jančenko (1939 - 12 gennaio 2002): Собор в Шпейере – Партиты на тему хорала «A solis ortus cardine» (Il Duomo di Spira – Partite sul tema del corale A solis ortus cardine) per organo (1987). Esegue l’autore.
Maurice Duruflé (11 gennaio 1902 - 1986): Requiem op. 9, versione con grande orchestra (1950). Anne Sofie von Otter, mezzosoprano; Thomas Hampson, baritono; Marie-Claire Alain, organo; coro Orféon Donostiarra; Orchestre du Capitole de Toulouse, dir. Michel Plasson.
I. Introït
Requiem aeternam dona eis Domine,
et lux perpetua luceat eis.
Te decet hymnus Deus in Sion,
et tibi reddetur votum in Jerusalem.
Exaudi orationem meam,
ad te omnis caro veniet.
Requiem aeternam dona eis Domine,
et lux perpetua luceat eis.
II. Kyrie [3:56]
Kyrie eleison.
Christe eleison.
Kyrie eleison.
III. Domine Jesu Christe [8:26]
Domine Jesu Christe, Rex gloriae,
libera animas omnium fidelium defunctorum
de poenis inferni, et de profundo lacu.
Libera eas de ore leonis,
ne absorbeat eas tartarus,
ne cadant in obscurum.
Sed signifer sanctus Michael
repraesentet eas in lucem sanctam,
quam olim Abrahae promisisti, et semini ejus.
Hostias et preces tibi, Domine, laudis offerimus.
Tu suscipe pro animabus illis,
quarum hodie memoriam facimus;
fac eas, Domine, de morte transire ad vitam,
quam olim Abrahae promisisti, et semini ejus.
IV. Sanctus [17:14]
Sanctus Dominus Deus Sabaoth.
Pleni sunt coeli et terra gloria tua.
Hosanna in excelsis.
Benedictus qui venit in nomine domini.
Hosanna in excelsis.
V. Pie Jesu [21:23]
Pie Jesu Domine,
dona eis requiem sempiternam.
VI. Agnus Dei [25:27]
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
dona eis requiem sempiternam.
VII. Lux aeterna [29:55]
Lux aeterna luceat eis, Domine,
cum sanctis tuis in aeternum, quia pius es.
Requiem aeternam, dona eis Domine,
et lux perpetua luceat eis.
VIII. Libera me [34:08]
Libera me, Domine, de morte aeterna,
in die illa tremenda, quando coeli movendi sunt et terra,
dum veneris judicare saeculum per ignem.
Tremens factus sum ego, et timeo,
dum discussio venerit, atque ventura ira.
Dies illa, dies irae,
calamitatis et miseriae,
dies magna et amara valde.
Dum veneris judicare saeculum per ignem.
Requiem aeternam dona eis, Domine,
et lux perpetua luceat eis.
IX. In Paradisum [40:25]
In Paradisum deducant te Angeli,
in tuo adventu suscipiant te martyres,
et perducant te in civitatem sanctam Jerusalem.
Chorus Angelorum te suscipiat,
et cum Lazaro quondam paupere
aeternam habeas requiem.
Bellissimo lavoro, in sostanza una rielaborazione polifonica moderna di canti gregoriani, tutti desunti dalla Missa pro defunctis. Il Requiem era stato originariamente (1941) commissionato a Duruflé dal governo collaborazionista di Vichy.
Petronio Franceschini (9 gennaio 1651 - 1680): Sonata in re maggiore per 2 trombe e organo (1680), arrangiamento di Michel Rondeau. Valentino Caico e Cristiano De Agnoi, trombe; Giorgio Siviero, organo.
Massimo Nosetti (5 gennaio 1960 - 2013): Variazioni in la minore per organo sulla melodia tradizionale giapponese Sakura (Il ciliegio; 1994). Domenico Severin.
Jehan Alain (1911 - 1940): Berceuse sur deux notes qui cornent per organo JA 7bis (agosto 1929). Francine Nguyen-Savaria.
Secondo Marie-Claire Alain, questa tenera e dolcissima ninna-nanna fu ispirata a suo fratello Jehan da un guasto dell’organo di casa Alain (era stato costruito dal loro genitore, Albert): a causa del guasto, un do# e un re# risuonavano in continuazione, anche senza che ne fossero premuti i tasti corrispondenti.
Jacques-Nicolas Lemmens (3 gennaio 1823 - 1881): Fanfare, Cantabile [3:52] e Finale [10:13], nn. 27-29 della raccolta École d’orgue (1862). Emília Dzemjanová all’organo della Cattedrale di Košice.