Qual farfalletta

Georg Friedrich Händel (1685 - 1759): «Qual farfalletta», aria dal II atto, scena 7a, dell’opera Partenope HWV 27 (1730), libretto di Silvio Stampiglia. Amanda Forsythe, soprano; Apollo’s Fire, dir. Jeannette Sorrell.

Qual farfalletta
Giro a quel lume
E ’l mio Cupido
Le belle piume
Ardendo va.

Quel brio m’alletta
Perché m’è fido,
La mia costanza
Ogn’altra avanza,
Cangiar non sa.



L’approfondimento
di Pierfrancesco Di Vanni

Il volo incantato della farfalla: analisi di «Qual farfalletta» di Händel

L’aria «Qual farfalletta» è tratta dal dramma per musica Partenope – la prima opera comica (o, piuttosto, non seria) di Händel – composta tra il 1726 e il 1730 su libretto di Silvio Stampiglia. In quest’aria, il personaggio di Rosmira (che è travestita da uomo, con il nome di Eurimene, per spiare il suo ex amante Arsace) paragona sé stessa a una farfalla attratta irresistibilmente da una fiamma, pur sapendo del pericolo. La fiamma è Arsace, verso cui prova ancora un’attrazione fatale. L’aria è un classico esempio di «aria col Da capo» (ABA′), tipica dell’opera barocca, che permette al cantante di esibire virtuosismo e capacità espressiva, specialmente nella ripresa ornata della prima sezione.
L’aria si apre con un vivace e brillante ritornello strumentale. L’orchestrazione, tipicamente händeliana, prevede archi e basso continuo. Il motivo principale, leggero e danzante, evoca immediatamente l’immagine del volo agile e un po’ incerto della farfalla. La tonalità maggiore conferisce luminosità e un senso di giocosa agitazione.
Il soprano entra con una linea vocale che riprende e sviluppa il materiale tematico del ritornello. La melodia è caratterizzata da agilità, con passaggi di coloratura e melismi che dipingono musicalmente il «girare» e il volo della farfalla. La parola «lume» (luce/fiamma) è spesso enfatizzata. Le «belle piume» e l’«ardendo va» sono rese con passaggi virtuosistici che esprimono sia la bellezza che il pericolo imminente. L’orchestra fornisce un supporto ritmico e armonico solido ma trasparente.
Segue una sezione contrastante, tipica delle forme tripartite. La tonalità cambia e il carattere musicale si fa leggermente più riflessivo e meno frenetico, sebbene mantenga una certa vivacità («quel brio»). Le linee melodiche diventano più cantabili e meno dominate dalla coloratura estrema della prima sezione, pur richiedendo sempre grande controllo e sensibilità espressiva. Le parole «costanza» e «cangiar non sa» sono trattate con una certa enfasi, suggerendo la (forse auto-imposta) determinazione del personaggio. L’accompagnamento orchestrale si adatta, divenendo più sostenuto, ma sempre partecipe.
Ritorna la musica della prima sezione ma, come da prassi barocca, la linea vocale è abbondantemente ornata dalla cantante. L’energia dell’orchestra sostiene magnificamente questa esplosione di virtuosismo.

Amanda Forsythe

Arrangiamenti della regina di Saba

Georg Friedrich Händel (1685 - 14 aprile 1759): «Arrival of the Queen of Sheba», sinfonia (preludio) al III atto dell’oratorio Solomon HWV 67 (1749). The Sixteen, dir. Harry Christophers.

Gli adattamenti di questo brano per organici diversi dall’originale sono numerosi. Ve ne propongo alcuni, scegliete voi quelli che vi piacciono di più 🙂

  • per organo: Gert van Hoef all’organo della Chiesa di San Martino in Dudelange (Lussemburgo)
  • per quartetto di sassofoni: Amethyst Quartet
  • per arpa: Ekaterina Afanasieva
  • per flauti dolci e orchestra: Lucie Horsch e Charlotte Barbour-Condini, flauti; The Academy of Ancient Music, dir. Bojan Čičić

  • per mandolini e chitarre, tutti suonati da Ben Bosco
  • per ensemble di ottoni: 10forBrass.

GFH

Cogli la rosa – II

Georg Friedrich Händel (1685 - 1759): Sarabanda, dal III atto dell’opera Almira HWV 1 (1705). Akademie für Alte Musik Berlin, dir. Bernhard Forck.


Franz Liszt (1811 - 31 luglio 1886): Sarabande und Chaconne aus dem Singspiel «Almira» von Georg Friedrich Händel per pianoforte S 181 (1879). Joel Hastings.

S 181

Cogli la rosa – I

Georg Friedrich Händel (1685 - 1759): «Lascia la spina», dall’oratorio Il trionfo del Tempo e del Disinganno HWV 46a (1707) su testo di Benedetto Pamphili. Mary Bevan, soprano; Academy of Ancient Music, dir. Christopher Bucknall.

Lascia la spina,
cogli la rosa;
tu vai cercando
il tuo dolor.

Canuta brina
per mano ascosa
giungerà quando
nol crede il cuor.


Georg Friedrich Händel: «Lascia ch’io pianga», dal II atto dell’opera Rinaldo HWV 7 (1711) su libretto di Giacomo Rossi. Patricia Petibon, soprano; Venice Baroque Orchestra.

Lascia ch’io pianga
mia cruda sorte
e che sospiri
la libertà.

Il duolo infranga
queste ritorte
de’ miei martiri
sol per pietà.


William Babell (1689/90 - 1723): «Lascia ch’io pianga» di Händel, trascrizione per clavicembalo eseguita da Erin Helyard.

Lascia ch'io pianga Händel: «Lascia ch’io pianga», manoscritto autografo (1711)

Date palmas nobiles

Georg Friedrich Händel (1685 - 14 aprile 1759): Silete, venti, mottetto per soprano e orchestra HWV 242 (c1724). Karina Gauvin, soprano; Les Violons du Roy, dir. Bernard Ladabie.

Symphonia: Largo – Allegro

Recitativo accompagnato: Larghetto [2:14]

Silete venti, nolite murmurare frondes,
quia anima mea dulcedine requiescit.

Aria: Andante ma larghetto [5:35]

Dulcis amor, Jesu care,
quis non cupit te amare?
Veni, transfige me!
Si tu feris, non sunt clades:
tuae plagae sunt suaves,
quia totus vivo in te.

Accompagnato [12:43]

O fortunata anima!
O jucundissimus triumphus!
O felicissima laetitia!

Aria: Andante – Allegro – Da capo: Andante [13:15]

Date serta, date flores;
me coronent vestri honores;
date palmas nobiles.
Surgant venti
Et beatae spirent almae fortunatae
Auras coeli fulgidas.

Presto [22:13]

Alleluja.


Concerto per organo e orchestra – XIV

 
Georg Friedrich Händel (1685 - 1759): Concerto in la maggiore per organo, archi e basso continuo HWV 296a. Lorenzo Ghielmi, organo e direzione; La Divina Armonia.

  1. Largo e staccato
  2. Organo ad libitum [4:21]
  3. Andante [6:35]
  4. Grave [10:26]
  5. Allegro [11:07]

Il 1° marzo 1979 iniziai a lavorare per la Utet: quel giorno divenni ufficialmente un membro della Redazione dell’enciclopedia della musica, la quale avrebbe poi assunto la denominazione di Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti (DEUMM) e con questo titolo sarebbe stata pubblicata dalla Casa editrice torinese fra il 1983 e il 2005.
L’enciclopedia era stata concepita nel 1975 dal professor Alberto Basso, consulente della Utet per le opere musicologiche. Basso aveva chiesto e ottenuto dall’Azienda che i redattori potessero lavorare sotto la sua guida diretta: l’attività redazionale si svolgeva dunque, all’epoca, nell’abitazione del professore, in una graziosa villa sita in un’amena località della collina torinese, famosa per le sue ciliegie.
Oggi voglio fare un piccolo omaggio a Loredana Montanaro, gentile consorte del professore, ospite squisita e infinitamente paziente, nonché appassionata cultrice dei concerti per organo di Händel.

🇬🇧 On March 1, 1979 I started working for Utet (Unione tipografico-editrice torinese, an esteemed Turin publishing house): on that day I officially became a member of the editorial team of the encyclopedia of music, which was later given the title Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti (Deumm) and was published between 1983 and 2005.
The encyclopedia was conceived in 1975 by Professor Alberto Basso, Utet consultant for musicological works. Basso had requested and obtained from the Company that the editors could work under his direct guidance: the editorial activity therefore took place, at the time, in the professor’s home, in a lovely villa located in a charming town on the Turin hills, renowned for the production of cherries.
Today I want to pay a tribute to Loredana Montanaro, the professor’s kind wife, an exquisite and infinitely patient host, as well as a passionate lover of Handel’s organ concertos.


Concerto per organo e orchestra – XIII

Georg Friedrich Händel (23 febbraio 1685 - 1759): Concerto in sol minore per organo e archi op. 7 n. 5, HWV 310. Lorenzo Ghielmi, organo e direzione; La Divina Armonia.

  1. Staccato ma non troppo allegro
  2. Adagio. Organo ad libitum [2:59]
  3. Andante larghetto e staccato [4:23]
  4. Adagio. Organo ad libitum [8:49]
  5. Menuet [9:27]
  6. Gavotte [11:17]

Nel III movimento, uno dei più famosi ostinati del repertorio barocco.

Dalla Suite al Concerto grosso

Friedrich Wilhelm Zachow o Zachau (14 novembre 1663 - 1712): Suite in si minore per clavicembalo. Carole Cerasi.

  1. Allemand
  2. Courant [3:48]
  3. Saraband [5:05]
  4. Fuga finalis [7:10]

Zachow, Suite h-moll, IV

Händel, allievo di Zachow, utilizzò il tema della «Fuga finalis» della Suite in si minore nell’ultimo movimento del Concerto grosso op. 6 n. 12.

Georg Friedrich Händel (1685 - 1759): Concerto grosso in si minore op. 6 n. 12, HWV 330 (1740). Orchestra da camera L’Arco Magico, dir. Antonio Puccio.

  1. Largo
  2. Allegro [2:11]
  3. Larghetto, e piano [5:14]
  4. Largo [8:57]
  5. Allegro [10:06]

HWV 330.5

See, the conqu’ring hero comes!

Georg Friedrich Händel (1685 - 14 aprile 1759): «See, the conqu’ring hero comes!», coro (n. 58) dall’oratorio Judas Maccabaeus HWV 63 (1747) su testo di Thomas Morell. Wands­worth School Boys Choir, English Chamber Orchestra, dir. sir Charles Mackerras.

Youths :

See, the conqu’ring hero comes!
Sound the trumpets! Beat the drums!
Sports prepare! The laurel bring !
Songs of triumph to him sing!

Virgins :

See the godlike youth advance!
Breathe the flutes and lead the dance!
Myrtle wreaths and roses twine
to deck the hero’s brow divine!

Israelites :

See, the conqu’ring hero comes!
Sound the trumpets! Beat the drums!
Sports prepare! The laurel bring!
Songs of triumph to him sing!
See, the conqu’ring hero comes!
Sound the trumpets! Beat the drums!


Ludwig van Beethoven (1770 - 1827): 12 Variationen über ein Thema aus dem Oratorium «Judas Maccabäus» von Händel per violoncello e pianoforte WoO 45 (1796). Yo-Yo Ma, violoncello; Emanuel Ax, pianoforte.

WoO 45

Eine kleine Nichtmusik

P.D.Q. Bach ovvero Peter Schickele (1935 - 2024): Eine kleine Nichtmusik (1977). The New York Pick-up Ensemble, dir. Peter Schickele.
Ecco un quodlibet alquanto irriverente. Se non riuscite a individuare tutte le compo­si­zioni citate, oltre ovviamente alla serenata quasi omonima (K 525) di Mozart, ne potete trovare qui di seguito i titoli, elencati in ordine di apparizione 😀

I movimento:

  – Anonimo: Turkey in the Straw [0:06]
  – Liszt: Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 [0:29]
  – Brahms: Sinfonia n. 3, IV movimento [0:32]
  – Mozart: duetto «Là ci darem del mano» dal Don Giovanni [0:39]
  – Mozart: Concerto per pianoforte n. 23, I movimento [0:46]
  – Mozart: «Voi che sapete» dalle Nozze di Figaro [0:53]
  – Anonimo: Canto dei battellieri del Volga [0:58]
  – Anonimo: D’ye ken John Peel? (canzone tradizionale inglese) [1:17]
  – Mozart: Sinfonia n. 1, I movimento [1:25]
  – Anonimo: El jarabe tapatio [1:33]
  – Mozart: «Voi che sapete» dalle Nozze di Figaro [1:40]
  – Rachmaninov: Concerto per pianoforte n. 2, I movimento [1:47]
  – Sousa: The Thunderer [2:11]
  – Beethoven: Sinfonia n. 7, IV movimento [2:14]
  – Mozart: Sinfonia n. 41 (Jupiter), IV movimento [2:32]
  – Dvořák: Sinfonia n. 9 (Dal Nuovo Mondo), I movimento [2:37]
  – Brahms: Sinfonia n. 3, IV movimento [2:40]
  – Brahms: Sinfonia n. 4, I movimento [2:50]
  – Händel: «For Unto Us a Child Is Born» dal Messiah [3:03]
  – Beethoven: Sinfonia n. 5, IV movimento [3:13]
  – Emmett: I wish I was in Dixie [3:23]
  – Šostakovič: Sinfonia n. 9, I movimento [3:35]
  – Čajkovskij: «Marcia» dallo Schiaccianoci [3:44]

II movimento:

  – Foster: Jeannie with the light brown hair [4:01]
  – Čajkovskij: Nur wer die Sehnsucht kennt [4:38]
  – Anonimo: Mary had a little lamb (canzoncina infantile) [4:52]
  – Čajkovskij: scena dal Lago dei cigni [5:07]
  – Beethoven: Concerto per pianoforte n. 3, I movimento [5:20]
  – Rimskij-Korsakov: Shahrazad, Leitmotiv del violino solista [5:20]
  – Franck: Sinfonia in re minore, I movimento [5:20]
  – Mendelssohn: Frühlingslied, n. 6 dei Lieder ohne Worte op. 62 [5:33]
  – Brahms: Sinfonia n. 4, I movimento [5:40]
  – Anonimo (forse Davide Rizzio): Auld Lang Syne [5:53]
  – Verdi: «Vedi, le fosche notturne spoglie» dal Trovatore [6:16]
  – Wagner: Preludio da Tristan und Isolde [6:31]
  – Anonimo: Alouette (canzoncina infantile) [6:48]
  – Tema B-A-C-H (SI♭-LA-DO-SI) [7:04]
  – Rachmaninov: Concerto per pianoforte n. 2, III movimento [7:12]

III movimento:

  – Anonimo: Here We Go Loopty Loo (canzoncina infantile) [7:53]
  – Beethoven: Sinfonia n. 5, I movimento [8:14]
  – Von Tilzer: Take Me Out to the Ball Game (inno ufficioso del baseball negli Stati Uniti) [8:36]
  – Musorgskij: tema dell’incoronazione da Boris Godunov [8:55]
  – Anonimo: Oh, Dear, What Can the Matter Be? (canzoncina infantile) [9:12]
  – Rimskij-Korsakov: Shahrazad, tema del giovane principe [9:23]

IV movimento:

  – Foster: Oh, Susanna [9:56]
  – Rossini: galop dalla sinfonia del Guillaume Tell [10:11]
  – Schubert: Marcia militare [10:15]
  – Franck: Sinfonia in re minore, III movimento [10:19]
  – Sullivan: «Miyasama» da The Mikado [10:19]
  – Grieg: «Nell’antro del re della montagna» da Peer Gynt [10:23]
  – Schubert: Erlkönig [10:26]
  – Musorgskij: tema dell’incoronazione da Boris Godunov [10:26]
  – Anonimo: Ah!, vous dirai-je, maman (canzoncina infantile) [10:32]
  – Franck: Sinfonia in re minore, III movimento [10:36]
  – Foster: Old Black Joe (canto tradizionale) [10:44]
  – Mozart: Sinfonia n. 29, IV movimento [10:50]
  – Stravinskij: dal finale di Pétrouchka [10:55]
  – Humperdinck: Hänsel und Gretel, atto I, scena 1a [11:03]
  – Offenbach: «Galop enfernal» da Orphée aux enfers [11:07]
  – Schumann: Sinfonia n. 1 (Frühlingssymphonie), I movimento [11:11]
  – Anonimo: Travadja La Moukère [11:15]
  – Musorgskij: «La Grande Porta di Kiev» dai Quadri di un’esposizione [11:19]
  – Autore incerto: Westminster Quarters [11:20]
  – Beethoven: Sinfonia n. 5, I movimento [11:20]
  – R. Strauss: Till Eulenspiegels lustige Streiche [11:30]


Peter Schickele

Lascia ch’io citi

Fortunato Chelleri (1690 - 11 dicembre 1757): Sinfonia in si bemolle maggiore (1742). Silvia Colli e Gian Andrea Guerra, violini; Valentina Soncini, viola; Gioele Gusberti, vio­loncello; Vanni Moretto, contrabbasso; Giovanni Paganelli, clavicembalo e concer­tazione.

  1. Allegro
  2. Affettuoso
  3. Allegro

Nel II movimento v’è la citazione di un famoso tema di Händel.

clavicembalo & violino

Platano ter – Donde si prende il Largo


Georg Friedrich Händel (1685 - 1759): «Ombra mai fu», aria dal I atto dell’opera Serse HWV 40 (1738). Andreas Scholl, controtenore; Akademie für Alte Musik Berlin.

Per comporre il Serse Händel si avvalse non solo del libretto di Nicolò Minato rimaneggiato da Silvio Stampiglia che era servito a Giovanni Bononcini 44 anni prima, ma anche di alcune delle musiche dello stesso Bononcini. L’opera non ebbe molta fortuna e fu cancellata dal cartellone dopo sei sole rappresentazioni. Nel corso dell’Ottocento, però, l’aria che apre il I atto fu riscoperta e, riarrangiata come brano strumentale per organici diversi, divenne una delle composizioni più famose del musicista sassone con il titolo Largo di Händel. Eccone una versione sinfonica (London Symphony Orchestra diretta da George Szell) e una organistica (Alexander Jörk):


A proposito della passacaglia

Questo articolo è stato ispirato da Antartica e perciò a lei dedicato.

Passacaglia è il nome generico di una danza secentesca di origine spagnola e della forma musicale tradizionalmente associata alla danza stessa, in ritmo ternario e di andamento lento. Fra Seicento e Settecento la passacaglia si affermò nella musica d’arte assumendo la forma di variazioni sopra un tema, sopra uno schema armonico o sopra un basso ostinato; sotto il profilo musicale, la passacaglia è di fatto simile alla ciaccona, tanto che a lungo i due termini furono considerati equivalenti.
Numerosi musicisti si sono dedicati alla composizione di passacaglie; uno dei primi è Girolamo Frescobaldi:


Nell’ambito della musica teatrale, una passacaglia assai nota si trova nel V atto dell’Armide di Lully:


La Passacaglia con Fuga BWV 582 di Bach è uno dei più grandi capolavori della musica organistica d’ogni tempo:


Fra le passacaglie più celebri va annoverata quella in sol minore di Georg Friedrich Händel; fa parte di una Suite per clavicembalo (la n. 7, HWV 432) ed è una passacaglia sui generis perché ha ritmo binario anziché ternario. La versione originale suona così:


Nel 1897, quasi centoquarant’anni dopo la morte di Händel, il compositore norvegese Johan Halvorsen elaborò un adattamento per violino e viola della Passacaglia in sol minore:


Tanto della versione originale di Händel quanto della rielaborazione di Halvorsen esi­stono vari arrangiamenti per strumenti diversi. Fino a qualche anno fa, un adat­tamento per arpa (eseguito da Anna Palomba Contadino) era ben noto agli abbonati Rai:


Un’altra famosa passacaglia si trova nel IV movimento del Quintettino op. 30 n. 6 di Luigi Boccherini, noto anche come Musica notturna delle strade di Madrid:


È una passacaglia il Finale della Quarta Sinfonia di Brahms, costituito da una serie di 32 variazioni sopra il tema del coro conclusivo («Meine Tage in dem Leide») della cantata Nach dir, Herr, verlanget mich BWV 150 di Bach.


La passacaglia che costituisce il III movimento del Trio per violino, violoncello e pianoforte di Ravel è un brano di straordinaria intensità:


Troviamo una passacaglia, poi, fra i capolavori della musica del Novecento: è l’opus 1 di Anton Webern:


Suite in re minore

Georg Friedrich Händel (5 marzo 1685 – 1759): Suite in re minore HWV 428 (n. 3 della raccolta Suites de Pieces pour le Clavecin, 1720). Daria van den Bercken, pianoforte.

  1. Präludium: Presto
  2. Allegro (Fugue) [1:23]
  3. Allemande [3:49]
  4. Courante [7:09]
  5. Air & 5 variations [8:28]
  6. Presto [16:00]

HWV 428